Expo: paura di fallire. Pisapia sprona Monti - QdS

Expo: paura di fallire. Pisapia sprona Monti

redazione

Expo: paura di fallire. Pisapia sprona Monti

giovedì 14 Giugno 2012

Mancano mille giorni all’evento, Palazzo Chigi costituisce un coordinamento

MILANO – “Un decisione difficile, sofferta, che non significa tirarsi indietro ma che, anzi, vuole essere una spinta ad una reale e concreta partecipazione del governo nazionale a una maggiore attenzione, ad una non solo formale assunzione di responsabilità da parte di chi ci governa, per l’unico grande evento internazionale previsto in Italia nei prossimi anni”: così il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha motivato – nel corso del suo intervento all’Assemblea generale di Assolombarda – la decisione di rimettere il proprio incarico di Commissario straordinario di Expo 2015 nelle mani del presidente del Consiglio Mario Monti.
“Mancano poco più di mille giorni all’Esposizione universale – ha aggiunto – e quello che percepisco – e che molti percepiscono – è che, a livello nazionale, vi sia verso Expo 2015 un clima molto tiepido. Da parte del governo e di gran parte del Parlamento, con lodevoli eccezioni, però, c’è stata un’attenzione insufficiente”.
Dopo l’annuncio di dimissioni, Monti a chiesto al sindaco di Milano di ripensarci e ha ribadito gli impegni presi dall’esecutivo. In una nota di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio, “nell’auspicare un opportuno ripensamento di tale intendimento, ribadisce – come già fatto nella riunione della Coem del 9 marzo scorso – la natura strategica dell’evento dell’Expo, sia per Milano che per l’Italia intera. Il governo – ha proseguito Monti – ha sempre confermato, anche nell’aggravato contesto economico e finanziario, gli impegni assunti in forma compiuta e le spese previste dal bilancio dello Stato. Io stesso ne ho parlato in tutti gli incontri internazionali ai quali ho partecipato in questi mesi, auspicando una qualificata partecipazione all’evento del 2015”.
“No, non le ritiro”: il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, a margine della riunione del Bie (l’ufficio intenazionale per l’organizzazione dell’Expo) a Parigi, ha risposto così a chi chiedeva se fosse pronto a ritirare le sue dimissioni dal posto di commissario dell’Expo. “Non è questione di dimissioni o meno”, ha affermato ancora Pisapia, aggiungendo: “O c’é da parte di tutte le istituzioni il massimo impegno per l’Expo o altrimenti sono dei rischi molto seri che non possiamo permetterci di correre”.
Dal premier però arriva anche un no ai rappresentanti degli enti locali che “avevano confermato la necessità di deroga al Patto di stabilità per un importo annuale pari a 130 milioni di euro, per il periodo 2012-2015. Allo stato – afferma Monti in una nota – la Ragioneria Generale dello Stato, dopo attenta analisi, ha evidenziato non rinvenirsi disponibilità utili al fine della copertura della richiesta deroga”.
Palazzo Chigi ha deciso comunque di costituire un Tavolo di coordinamento – composto dallo stesso Monti, dal vice ministro Vittorio Grilli, dal vice ministro Mario Ciaccia, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Peluffo e dal sottosegretario agli Esteri Marta Dassù – allo scopo di rafforzare l’azione del governo e dei Commissari straordinari.

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