Cliniche convenzionate, 319 milioni in arrivo - QdS

Cliniche convenzionate, 319 milioni in arrivo

Stiben Mesa Paniagua

Cliniche convenzionate, 319 milioni in arrivo

venerdì 15 Giugno 2012

Sulla Gurs n. 23 è stato pubblicato il Decreto “Aggregato di spesa per l’assistenza convenzionata da privato per l’anno 2012”. Dovranno garantire l’attuazione di quanto indicato nel decreto assessoriale n. 2085/2010

PALERMO – Laddove le strutture sanitarie pubbliche non arrivano a coprire le necessità dei pazienti, ci hanno da sempre pensato quelle private. Fondamentale, da questo punto di vista, per le cliniche convenzionate è il rimborso delle spese da parte della Regione. Proprio sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n. 23, l’assessore per la Salute, Massimo Russo, ha pubblicato il decreto dell’8 maggio 2012 “Aggregato di spesa per l’assistenza convenzionata da privato per l’anno 2012”.
Il budget aggregato dalla Regione per questo tipo di servizi per l’anno in corso è pari, precisamente, a 319.465.000 euro al netto del ticket e al lordo della compartecipazione fissa di 10 euro. La fetta più consistente di quel denaro (305.920.800 euro) è destinata alle Aziende sanitarie provinciali per le varie branche; 10,4 milioni  sono destinati ai dipartimenti oncologici e all’Irccs Oasi M. Ss. di Troina; 2,98 milioni andranno al riconoscimento della premialità delle nuove aggregazioni dei laboratori (ancora da assegnare); e 151.200 euro sono destinati all’adozione da parte delle strutture societarie accreditate del modello organizzativo, delle procedure e delle modalità di controllo previsti dall’applicazione del decreto legislativo n. 231/2001, certificati dalle strutture societarie sanitarie private convenzionate e validate dalle aziende sanitarie provinciali competenti per territorio per il 2012.
Il nuovo provvedimento, figlio della razionalizzazione della spesa pubblica, contribuisce a mantenere l’equilibrio finanziario del Sistema sanitario regionale, fissando i differenti tetti di spesa da dedicare ad ogni singolo comparto.
Spetta alla Regione stabilire i criteri per la contrattazione, da parte dei direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali, dei budget da assegnare alle singole strutture accreditate. Un punto importante, riguarda invece alcune branche di Radioterapia e Nefrologia per le quali, in considerazione della loro natura “salvavita”, non è previsto un tetto di spesa.
Le strutture private, nell’ambito del budget loro assegnato, saranno tenute a garantire l’attuazione di quanto indicato nel decreto assessoriale n. 2085/2010, riservando una quota delle proprie prestazioni giornaliere, mediamente quantificabili fino al 50 per cento, in favore dei pazienti inviati dall’Aziende sanitarie con richieste “urgenti” e “brevi” che non possano trovare tempestiva risposta nei servizi pubblici.
Le Aziende sanitarie provinciali, nelle quali si dovesse profilare durante l’anno il superamento della spesa prefissata, dovranno stipulare con i centri privati operanti sul proprio territorio di competenza appositi accordi integrativi, quantificando il fabbisogno aggiuntivo, tenuto conto delle eventuali disponibilità di prestazioni erogabili presso i centri pubblici dello stesso territorio.
Le Aziende sanitarie provinciali, inoltre, hanno il compito di richiedere alle strutture specialistiche separate fatture comprovanti le prestazioni erogate in favore dei cittadini di altre regioni con l’indicazione di valorizzare le stesse nella misura del 100 per cento delle tariffe vigenti nel territorio regionale altrimenti vi sarà il mancato riconoscimento delle prestazioni.
Spiegato quanto contenuto nel decreto, tuttavia, è importante sottolineare che i limiti assegnati dal provvedimento a ciascuna Azienda sanitaria hanno natura programmatica. Ciò vuol dire che tali limiti non determinano di per sé il diritto a erogare prestazioni a carico del Sistema sanitario nazionale, in quanto rimane obbligo dell’Azienda sanitaria provinciale, territorialmente competente, di verificare prima della stipula dei contratti, e periodicamente, la sussistenza e la permanenza dei requisiti tecnici e normativi necessari affinché ciascuna struttura privata possa erogare prestazioni a carico del servizio sanitario pubblico nell’ambito del limite massimo di spesa prefissato dal decreto 8 maggio 2012.
 

 
Laboratori d’analisi – Dibattito aperto sulle aggregazioni. Borsellino: “Si considera il peso specifico”
 
PALERMO – Il decreto menziona anche la premialità riconosciuta alle nuove aggregazioni dei laboratori d’analisi. Il dibattito su quest’indirizzo dell’assessorato della Salute, che ha intenzione di far consorziare i laboratori che effettuino meno di 100 mila prestazioni annue, è in pieno svolgimento e suscita dibattito anche all’Ars.
“Abbiamo deciso – ha spiegato il dirigente generale Lucia Borsellino – di non applicare pedissequamente il criterio numerico delle 100 mila prestazioni, ma di inserire un sistema di calcolo del peso specifico della prestazione, in modo che un esame più complesso concorra maggiormente a raggiungere la soglia, e di valutare nel computo anche l’attività libero-professionale”.
“Piuttosto che mortificare le strutture con l’accorpamento obbligatorio – ha affermato Nino Beninati, deputato regionale Pdl – è, invece, auspicabile una libera integrazione”.
Stiben Mesa Paniagua
Twitter: @StibensBlog

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