Udienza al processo ai Lombardo, parola al maggiore Arcidiacono - QdS

Udienza al processo ai Lombardo, parola al maggiore Arcidiacono

Roberto Quartarone

Udienza al processo ai Lombardo, parola al maggiore Arcidiacono

venerdì 15 Giugno 2012

Confermato l’incontro tra l’autista del presidente e un pentito sull’appoggio al Mpa. Sarebbe nato un “caso Safab”: l’azienda fu aiutata o danneggiata?

CATANIA – Ancora una tappa per il processo per voto di scambio che vede coinvolti Raffaele Lombardo, presidente della Regione siciliana, e il fratello Angelo, deputato del Mpa. Davanti al giudice monocratico di Catania Michele Fichera, ha testimoniato il maggiore del Raggruppamento operativo speciale Lucio Arcidiacono.
L’ufficiale del Ros dei Carabinieri ha confermato che l’incontro tra l’autista pregiudicato del fondatore del Mpa, Nino Zappalà, e il pentito Eugenio Sturiale per parlare dell’appoggio al Movimento per l’autonomia è “compatibile con la ricostruzione del collaboratore di giustizia”. La risposta di uno dei legali di Lombardo, Guido Ziccone, è stata sul merito della circostanza: “Nessuno nega l’incontro, ma i contenuti della conversazione”.
Arcidiacono ha parlato anche della costruzione della piscina nella campagna dei Lombardo a Ramacca, portata a termine da un affiliato a Cosa Nostra. E di 200 camion di terra vegetale destinati alla stessa campagna, provenienti dal cantiere per la costruzione del centro commerciale sorto nel quartiere del Pigno. Inoltre, il maggiore ha rilevato come il fratello del pentito Gaetano D’Aquino, Francesco, sia consigliere di quartiere del Mpa.
Se questo è l’esito dell’audizione, risaltano le dichiarazioni del presidente regionale, presente in aula: “Mi si contesta di avere favorito l’azienda Safab – ha dichiarato -, e dall’udienza emerge che l’avrei invece ingiustamente penalizzata: bisogna che si mettano d’accordo…” “Siamo a giudizio in due processi diversi – ha sottolineato l’avvocato Alessandro Benedetti – per i medesimi fatti ma in cui l’ipotesi accusatoria è esattamente contraria. Questi sono fatti gravissimi e rilevantissimi”. Il riferimento è al progetto di costruzione di un villaggio per i soldati americani: l’avvocato difensore afferma che il Gip Luigi Barone ha disposto l’imputazione coatta di Lombardo perché avrebbe favorito la Safab nell’aggiudicarsi i lavori, mentre dalla deposizione di Arcidiacono risulta l’esatto contrario.
Martedì saranno depositati i verbali delle dichiarazioni del pentito Santo La Causa, mentre il 22 e il 28 giugno sono fissate le udienze per sentire il geologo Giovanni Barbagallo e ancora il maggiore Arcidiacono per la controparte.

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