Oasi del Simeto, no al cemento. La Provincia contro lo “scempio” - QdS

Oasi del Simeto, no al cemento. La Provincia contro lo “scempio”

Melania Tanteri

Oasi del Simeto, no al cemento. La Provincia contro lo “scempio”

martedì 19 Giugno 2012

Contestato il progetto Prusst “Le economie del turismo” del Comune di Catania. Prevista la costruzione di un porto, due alberghi e un campo da golf

CATANIA – Uno scempio. Non usa mezzi termini il Comitato tecnico scientifico dell’Oasi del Simeto, riferendosi al il progetto “Le economie del turismo” del Comune di Catania e quello della ditta Ati Portnall italiana Spa “Vivere la natura dell’Oasi del Simeto”.
Dopo la società civile e le associazioni ambientaliste, dunque, anche la Provincia regionale di Catania, ente che gestisce la riserva orientata, si schiera nettamente contro il piano presentato nell’ambito del Prusst, che prevede la cementificazione di una vasta area a ridosso della riserva, corrispondente alla Zona B.
A dire no alla costruzione di un porto, due alberghi e un campo da golf a pochi passi dall’Oasi del Simeto, il presidente, Giuseppe Castiglione, l’assessore all’ambiente, Mimmo Rotella, e il responsabile della riserva, Gaetano Torrisi.
“Dobbiamo riqualificare e tutelare l’area – ha affermato Castiglione, assente alla conferenza per motivi istituzionali – in quanto rappresenta un sito d’importanza comunitaria e luogo di migrazione per oltre duecento specie di uccelli tra stanziali e migratori. La cementificazione della zona potrebbe compromettere la loro presenza in Sicilia e nel resto d’Europa, per questo utilizzeremo tutti gli strumenti disponibili per evitare qualsiasi tipo di scempio”.
A prendere posizione più netta, l’assessore Rotella che, nonostante sia stato fautore, non molto tempo fa, della necessità di riperimetrare l’Oasi del Simeto escludendo, di fatto, le case abusive dalla riserva, sul progetto Prusst non ha esitato un attimo, anzi, se l’è presa con il Comune di Catania che non avrebbe considerato la Provincia, responsabile per la Zona A, nella pianificazione dell’area e che non curerebbe la parte comunale, ovvero la Zona B, per le quali era stato stilato, dodici anni fa, un piano di riqualificazione non ancora applicato.
“La Provincia è il gestore della riserva e non era a conoscenza del progetto PRUSST del Comune di Catania” ha evidenziato Rotella, che ha parlato di potenziale dissesto idrogeologico e di una cementificazione selvaggia che porterebbe alla scomparsa delle aree umide.
Nonostante le proteste, comunque, l’amministrazione sembra voler andare avanti con il progetto, di cui si discuterà a Palazzo degli Elefanti, in una conferenza dei servizi convocata per il prossimo 19 luglio.

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