Breve effetto Grecia poi la borsa va giù - QdS

Breve effetto Grecia poi la borsa va giù

Chiara Borzi

Breve effetto Grecia poi la borsa va giù

martedì 19 Giugno 2012

Milano e Madrid perdono il 2,50 e il 2,27%. Sale ancora lo spread

ROMA – Dura appena ventiquattro ore l’effetto benefico della vittoria in Grecia della linea salva-euro. Nonostante i placet al voto ellenico espressi dai principali leader europei, Monti e Merkel su tutti, e le immediate risposte positive date da spread e borse europee, i mercati tornano a far paura.
L’effetto Grecia è dunque sfumato, il voto greco non ha convinto del tutto l’economia dell’Unione Europea. Male Piazza Affari e Madrid in ribasso del 2,50 per cento e del 2,27 per cento. Il differenziale italiano risale a quota 466 punti con un valore massimo nella giornata che è arrivato fino ai 478 punti.
Dopo l’avvio leggermente negativo di Wall Street, in Piazza Affari rimane comunque la forte corrente di vendite arrivata nel primissimo pomeriggio, con Ubi banca (-2,7 per cento teorico) e Mediobanca (-3,6 per cento) che rimangono in asta di volatilità, ma sono più note dolenti che accordi, con tutte le banche europee a confermare una chiara difficoltà a livello continentale. Tutte tranne le greche che rimbalzano con Atene in salita del 2,5 per cento, con un crescita comunque minore della prima parte della giornata.
Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: Londra +0,07%, Parigi -0,57%, Francoforte +0,23%, Madrid -2,44%, Milano -2,62%, Amsterdam -0,27%, Stoccolma -0,29%, Zurigo +0,44%.
Si aggrava, come detto, anche il differenziale tra Bpt-Bund, che viaggia oramai a quota 459 punti. Dà segnali di crescita anche lo spread per la Francia (114 punti), con gli analisti di mercato che ribadiscono la necessità di un’azione delle banche centrali senza la quale l’esito delle elezioni greche sarà di breve durata. Difficile anche la situazione spagnola, dove il differenziale dei titoli di stato ha raggiunto quota 574,6 punti e si continua a registrare un deciso calo dei depositi bancari.
L’Europa si è allontanata dal baratro ma la crisi non è risolta – informa Fitch – l’esito del voto in Grecia ha solo rimosso il rischio immediato di un taglio del rating dell’area euro. Così invece il premier italiano Mario Monti: “Vediamo che i mercati non sono convinti che basti ‘solo’ il voto in Grecia per risolvere i problemi, ma serve una maggiore integrazione: tutti dobbiamo andare avanti in questa direzione per superare i ‘vizi di origine’ della formazione europea”.
A Los Cabos Monti ha aggiunto: “Nessuno pensa che l’Ue sia l’unica fonte del problema” della crisi che ha avuto “origine da squilibri in altri Paesi tra cui gli Usa che sono stati tra i protagonisti”. “Ora – continua il professore – va definita una chiara road map con interventi concreti per rendere l’euro più credibile”, parlando di “lavori intensi” in vista del vertice di fine mese con Merkel-Hollande-Rajoy.

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