Avviso 20, dopo i tanti proclami i corsi di formazione non partono - QdS

Avviso 20, dopo i tanti proclami i corsi di formazione non partono

Michele Giuliano

Avviso 20, dopo i tanti proclami i corsi di formazione non partono

giovedì 21 Giugno 2012

Mancherebbe la copertura finanziaria e tardano ad arrivare i decreti di finanziamento agli enti. I sindacati preoccupati: “Molti dubbi sulle modalità operative”, chiesto un incontro

PALERMO – Il nuovo corso della formazione professionale in Sicilia sembra davvero che non ne voglia sapere di partire. Nonostante sia stato superato lo scoglio temuto della Corte dei Conti, e poi anche la relativa pubblicazione in Gazzetta ufficiale, ancora ad oggi nessun corso collegato all’Avviso 20 è partito. Adesso si scopre che a quanto pare ci sarebbero materiali problemi connessi alla mancanza di liquidità nelle casse della Regione. Infatti mancherebbero i singoli decreti di finanziamento per ogni ente che è stato ammesso nell’ambito dell’Avviso 20. Dal momento che la Regione ha spostato il finanziamento a carico dell’Unione Europea, che dovrà sborsare ogni anno per i prossimi tre all’incirca 286 milioni di euro, la regola impone infatti rispetto al passato che ogni ente venga finanziato con un decreto “diretto ed esclusivo”.
In pratica non basta più il decreto generale emesso dal Dipartimento regionale della Formazione professionale. Il problema è che sino ad oggi all’assessorato non un solo decreto è stato emesso e questo a causa, forse, della mancanza di liquidità in cassa. E adesso si fa anche strada la paura che tutto possa saltare, come successo con l’Avviso 8. Infatti nel decreto del Dipartimento si danno 40 giorni di tempo agli enti per far partire i corsi: quindi entro luglio devono comunicare l’avvio dell’attività formativa. I tempi stanno diventando davvero strettissimi.
 
“Cgil, Cisl e Uil ha già inviato una richiesta di incontro al dirigente generale del Dipartimento Formazione – afferma Giuseppe Raimondi della Uil Sicilia – perché sia il Decreto, sia la nota non chiariscono le numerose incertezze interpretative che circolano tra gli addetti ai lavori. Una per tutte che riguarda l’erogazione delle risorse: quale decreto di finanziamento bisogna indicare nella richiesta di primo acconto, nell’atto di adesione, nella progettazione esecutiva, nelle polizze fideiussorie? Il decreto dello scorso 27/04/2012 che prenota la spesa o bisogna attendere, come recita l’articolo 5 del medesimo provvedimento i decreti degli “impegni definitivi in favore dei singoli enti”?”. Insomma, la confusione in questa braca amministrativa della Regione continua ancora a regnare sovrana. I decreti di finanziamento, tra l’altro, che di fatto “impegnano” le somme per le singole associazioni, dovranno essere ratificati dalla Corte dei conti, che sembra non aver ancora ricevuto notizia in merito.
L’unico ok dei magistrati contabili, infatti, riguarda solo gli aspetti inerenti le graduatorie. Nulla a che vedere con i soldi. Anche perché la Regione starebbe incontrando alcune difficoltà a reperire la propria quota di co-finanziamento del bando. Una parte, però, sarà reperita dalle somme previste per i cofinanziamenti degli Avvisi “bocciati”. Gli altri, attraverso altri meccanismi. Ecco quindi spiegata la strategia di Albert che già nei giorni scorsi, con le polemiche roventi che avevano riguardato il disimpegno delle somme per l’Avviso 8, aveva detto che non significava che questi soldi sarebbero stati persi. L’intenzione è proprio quella di spostare queste somme sull’Avviso 20.
 


L’approfondimento. Preoccupazioni giungono anche dall’Ars
 
Nonostante le rassicurazioni dal governo regionale, dall’Ars però questo ennesimo intoppo sulla formazione non viene visto di buon occhio. “L’avviso 20/2011, tanto sbandierato, – afferma il deputato regionale Francesco Scoma – è per ora soltanto un pezzo di carta che ha ricevuto il parere positivo della Corte dei Conti. Così è perché la Regione non ha ancora inviato, per il necessario visto alla Corte, anche il decreto di impegno delle somme necessarie alla copertura finanziaria. Senza questo decreto e il relativo visto della Corte dei Conti, di fatto si obbligano gli Enti ad avviare i corsi entro termini perentori costringendoli anche ad accollarsi tutti gli oneri finanziari e giuridici senza che la Regione abbia adempiuto, invece, ai suoi obblighi oltre che doveri previsti dalla legge”. “Gli effetti della disastrosa gestione della Formazione in questi ultimi anni – ha aggiunto il deputato regionale Salvino Caputo – manterranno gli effetti negativi per i prossimi anni. Una gestione che verrà ricordata come quella che ha distrutto il sistema della formazione avendo avviato un nuovo sistema clientelare che ha favorito enti riferibili a noti esponenti politici regionali e nazionali. Non è più rinviabile una commissione parlamentare d’inchiesta”.

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