Evasione fiscale: recuperati quasi 600 milioni di imposte ed Iva - QdS

Evasione fiscale: recuperati quasi 600 milioni di imposte ed Iva

Luca Mangogna

Evasione fiscale: recuperati quasi 600 milioni di imposte ed Iva

mercoledì 27 Giugno 2012

Presentato dal Comando regionale GdF Sicilia il resoconto dell’attività svolta nei primi 5 mesi del 2012. Il comandante, Cuneo: “In aumento le denunce da parte dei cittadini”

PALERMO – Quasi 3 mila 500 fra verifiche e controlli, per un recupero delle imposte totale di circa 526 mln di euro e un’Iva dovuta di 72 mln di euro. Sono solo alcune delle cifre del lavoro del corpo della Guardia di Finanza in Sicilia nel corso di questi primi cinque mesi del 2012, illustrate nel corso di una conferenza stampa e presentati dal comandante regionale delle Fiamme Gialle, Fabrizio Cuneo.
 
Fra gennaio e maggio, nel corso di quest’anno sono stati stanati ben 282 evasori totali (coloro i quali che risultavano totalmente sconosciuti al fisco), per una base imponibile rilevata di 342 mln di euro e un’Iva dovuta di 47, 2 mln, mentre gli evasori paratotali (conosciuti al fisco, ma in maniera molto parziale) sono risultati essere 33, con una base imponibile rilevata di 11 mln di euro e un’Iva dovuta di 1,6 mln. Secondo i dati illustrati nel corso della conferenza, le maggiori categorie coinvolte nel campo dell’evasione fiscali sono risultati essere quella dell’edilizia e ristrutturazione (33 per cento), seguita dal settore del commercio e degli alimentari (22 per cento) e della riparazioni di auto e motoveicoli (13 per cento).
Nel corso di questi primi cinque mesi dell’anno sono state inoltre controllate in Sicilia dalla Guardia di Finanza 17 mila 324 ricevute e scontrini di cui sono state rilevate 6 mila 251 mancate emissioni per una percentuale del 36 per cento di violazioni che hanno portato alla chiusura di 363 esercizi commerciali. Fra le categorie maggiormente coinvolte vi è quella dei venditori ambulanti con il 30 per cento delle violazioni, seguite dagli esercizi dediti alla vendita di alimentari (23 per cento), i bar o caffè (20 per cento), i panificatori (15 per cento) e infine il settore della ristorazione (10 per cento).
Numeri forti anche per quel che concerne il lavoro sommerso: 1.393 lavoratori in nero o irregolari scoperti e 429 datori di lavoro verbalizzati per utilizzo di manodopera illegale fra gennaio e maggio del 2012. Pesante il computo dovuto inoltre per le frodi agli enti previdenziali ed assistenziali: oltre 32 mln di euro, che si vanno a sommare ai danni erariali per 82 mln 676 mila euro registrati nel corso di 72 interventi eseguiti. Notevole il contributo dato dalle denunce dei cittadini con le loro segnalazioni al 117: in Sicilia fra gennaio e maggio si è registrato un aumento di oltre il 200 per cento delle chiamate, 789 contro le 257 dello stesso periodo nel 2011. Ancora più clamoroso l’aumento delle segnalazioni dovuta alla mancata emissione di scontrino fiscale. A fronte di 88 segnalazioni avvenute nei primi cinque mesi del 2011, nello stesso periodo di quest’anno ne sono avvenute ben 460, con una percentuale che segna l’aumento alla percentuale del 422 per cento. Secondo il comandante Cuneo, il tutto è dovuto essenzialmente alla crescita, nella cittadinanza, di quella che lui stesso chiama “allergia fiscale: un fenomeno in costante crescita – ha detto Cuneo – dovuto essenzialmente al periodo di recessione economica che si sta vivendo. Ciò comporta che le persone si sentono psicologicamente spinte a denunciare e meno disponibili a tollerare le violazioni, vivendo in condizioni peggiori del passato”.
 

 
Nessuna carenza di organico. “Puntiamo sulla qualità degli uomini”
 
PALERMO – Illustrando il lavoro fatto nei primi cinque mesi del 2012, il comandante regionale della Guardia di Finanza in Sicilia, Fabrizio Cuneo, ha tenuto a precisare quali siano le peculiarità del corpo. “Il nostro è un lavoro di polizia economico-finanziaria a tutela del mercato”, ha detto, rivolgendo particolare attenzione verso i casi di contraffazione e i controlli fiscali verso chi inquina la giustezza del mercato stesso. Grande applicazione è dedicata inoltre alla garanzie delle uscite dei fondi pubblici “Specie in un periodo come questo dove i fondi locali vengono sempre meno”, ha specificato Cuneo.
Per il comandante regionale della Guardia di Finanza, non è corretto parlare di aumento dell’evasione fiscale. “Piuttosto sono cresciute e migliorate le tecniche di contrasto alla criminalità per la tutela del corretto funzionamento del mercato”, ha detto. Spiegata inoltre la tecnica del blitz, definiti da Cuneo come “controlli dovuti a particolari situazioni”, facendo l’esempio della festività di San Valentino. Nonostante il lavoro sia pressante, Cuneo non lamenta carenze di organico.
“In Sicilia siamo 5 milioni 300 mila – ha spiegato – eppoi il nostro corpo ha bisogno di puntare sulla qualità dei suoi uomini, non sulla quantità”.

Luca Mangogna
Twitter: @LucaMangogna

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