Siremar, il mistero degli “aiuti di Stato” - QdS

Siremar, il mistero degli “aiuti di Stato”

Rosario Battiato

Siremar, il mistero degli “aiuti di Stato”

venerdì 29 Giugno 2012

Lombardo dovrà riferire all’Ars martedì prossimo: sospetti su una contro-garanzia per favorire la Compagnia delle Isole. Fa discutere l’iter della gara per la privatizzazione della società di navigazione, annullata dal Tar

PALERMO – Prosegue la storia infinita della Siremar. Dopo l’annullamento della gara deciso dal Tar del Lazio ad inizio giugno, Raffaele Lombardo dovrà riferire martedì prossimo all’Assemblea regionale siciliana.
Il caso Siremar sbarca all’Ars. La richiesta di avere il governatore in aula era giunta da Giovani Ardizzone, deputato Udc, nel corso di un suo intervento a Sala d’Ercole. “Il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, convochi con urgenza, a data e giorno certo, il presidente per riferire in aula sulla vicenda Siremar”. Il punto sospeso riguarda evidentemente la gara annullata dal Tar che rimette in discussione tutto l’iter di privatizzazione, e anche il ruolo avuto dalla Regione.
 
“Di fronte ad una gara annullata dal Tar – ha proseguito Ardizzone – assistiamo a un presidente della Regione che persevera nel mortificare e offendere il ruolo dell’Assemblea e dei suoi deputati”. Secondo quanto riportato dal deputato “inizialmente mi era stato negato l’accesso agli atti e solo dopo un atto stragiudiziale notificato alla Regione sono stato messo a conoscenza di alcuni di quegli atti procedurali”. Intanto la situazione dei trasporti – via terra, via mare e su strada ferrata –  resta drammatica e all’arrivo della stagione turistica trionfa ancora il caos. In particolare rimangono compressi i collegamenti per le isole minori che potrebbero compromettere il turismo siciliano.
La storia della propaggine regionale della Tirrenia è lunga e complessa. Già rifiutata gratuitamente dalla Regione siciliana nel 2009 perché oberata di debiti (si parlava di 100 milioni di euro), era, già dall’ottobre scorso, praticamente nelle mani della Compagnia delle Isole Srl, gruppo che comprende la Mediterranea Holding di Navigazione Spa, la Isolemar Srl, la Davimar Eolia Navigazione Srl, la Navigazione Generale Italiana Spa, la Lauro.it Spa, una cordata di imprenditori milazzesi ed eoliani e anche la Regione siciliana che è socio di minoranza.
Il 7 giugno è arrivata, invece, la sentenza che accoglie il ricorso presentato dalla Società Navigazione Siciliana Spa (costituita da Ustica Lines e Caronte&Tourist). Il Tar ha agito sulla base degli “aiuti di Stato” di cui avrebbero goduto il gruppo di cui fa parte anche la Regione. In sostanza proprio quest’ultima avrebbe rilasciato una contro-garanzia atta a convincere Unicredit a garantire la Compagnia nella presentazione dell’offerta che poi sarebbe risultata vincitrice nella gara.
Il caso però non si chiude qui, perché la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’indagine sull’operazione Siremar dando mandato alla Guardia di Finanza di sequestrare documenti e computer all’interno del dipartimento regionale Bilancio. Secondo le prime voci pare che la copertura della Regione – pari a 30 milioni di euro – non sia stata autorizzata dagli strumenti legislativi necessari, cioè una delibera di giunta o una disposizione legislativa dell’Ars, e lo stesso Gaetano Armao, assessore regionale all’Economia, sembra che si sia detto all’oscuro della procedura adottata.
Nessuna buona notizia, quindi, visto che le indagini sul caso Siremar non aiuteranno una società che è in procedura di amministrazione straordinaria dal 5 ottobre del 2010. In ballo restano i 500 dipendenti e i collegamenti con le isole minori che potrebbero coinvolgere lo sviluppo economico di ristoratori e albergatori estivi.

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