Consorzi universitari a rischio - QdS

Consorzi universitari a rischio

Michele Giuliano

Consorzi universitari a rischio

martedì 03 Luglio 2012

Trapani, Agrigento e Caltanissetta sono sulla graticola. Sono in ballo sei facoltà e 17 corsi di laurea che soddisfano le esigenze di circa 6 mila studenti. Previsto il dimezzamento dei fondi nel bilancio 2012 della Regione siciliana

PALERMO – Scuola siciliana allo sbando e che rischia davvero di uscire con le ossa rotte dagli ennesimi tagli di finanziamenti pubblici. Prima il programma di dimensionamento delle scuole, con accorpamenti tra istituti e tagli di cattedre e operatori scolastici, poi altri fondi decurtati per le mense.
 
Adesso arriva anche la notizia che alcuni poli universitari possono “saltare”. A rischio sarebbero quelli di Trapani, Agrigento e Caltanissetta che ogni anno garantiscono a circa 6 mila studenti di evitare di fare infiniti viaggi per ottenere il diritto allo studio, con aggravio di costi anche per le famiglie. Queste tre università sono rette da veri e propri Consorzi e corrispondono alla logica del decentramento della pubblica istruzione per territorio logisticamente svantaggiati, cioè lontani dalle grandi città metropolitane come Palermo, Catania e Messina. Ora però i tre Consorzi hanno la contezza che la loro chiusura non appare più così difficile e lontana, tutt’altro.
 
Tanto che i presidenti dei tre organismi di reggenza delle istituzioni scolastiche a rischio di scomparsa hanno preso carta e penna e scritto una lettera ai deputati regionali di riferimento del collegio delle tre province: “In questo modo si rischia – si legge – il declino e la prossima estinzione dei consorzi stessi in contraddizione con la scelta politica originaria di un attivo e funzionale decentramento territoriale del sistema universitario siciliano.
Appare evidente che i Parlamentari che rappresentano le province di Trapani, Agrigento e Caltanissetta abbiano non adeguata conoscenza delle attività consortili e che la situazione è contraddittoria e paradossale perché da un lato l’Unione Europea riconosce il ruolo dei Consorzi nelle dinamiche dello sviluppo e come strumento principale per la messa a punto di una innovazione necessaria sostenibile ed efficace, dall’altro lato la realtà dei consorzi e le loro indubbie potenzialità non vengono tenute in adeguata considerazione dalla Regione Siciliana, anzi vengono asfissiate dalla continua riduzione dei mezzi di sussistenza”.
C’è da considerare che si è in presenza di importanti e consolidati Consorzi: i tagli infatti avverrebbero ai danni di 6 facoltà e 17 corsi di laurea, attività didattiche decentrate dell’Università di Palermo che si avvalgono dei servizi dei consorzi universitari nelle tre province della Sicilia Occidentale.
La causa delle chiusura è il previsto dimezzamento, nel bilancio regionale preventivo 2012, dello stanziamento in favore dei consorzi.
“I Consorzi universitari – ribadiscono i presidenti nella lettera – costituiscono i veri catalizzatori delle potenzialità e delle capacità di ripensare la cultura come leva per lo sviluppo dei territori di riferimento e dell’intera Sicilia e rientrano nel progetto dell’Ateneo a rete della Sicilia centro occidentale dell’Università di Palermo. Per tutte queste ragioni viene chiesto ai deputati regionali di intervenire perché con urgenza si giunga, attraverso un tavolo tecnico, ad un disegno di legge organico e condiviso tra Consorzi, Regione Siciliana ed Università”.
 


L’approfondimento. Un disegno di legge per tutelare gli studenti
 
Secondo i tre Consorzi il disegno di legge proposto deve prevedere una serie di norme di tutela. Prima di tutto il riconoscimento normativo del ruolo dei Consorzi universitari provinciali (uno per provincia), l’assegnazione di dotazione finanziaria annuale, inserita nel triennio finanziario di riferimento, così da superare la formula dell’una tantum e consentire una più organica programmazione. In secondo luogo il ripristino degli stanziamenti di bilancio già individuati negli esercizi finanziari precedenti ed ancora il riconoscimento con norma regionale di specifici finanziamenti regionali per il potenziamento dei Poli territoriali Universitari di Agrigento, Caltanissetta e Trapani così da garantire il consolidamento delle vocazioni prevalenti dei singoli territori nel contesto universitario regionale. Da sottolineare che la Regione già nell’aprile scorso aveva annunciato che i finanziamenti previsti per gli enti regionali per il diritto allo studio verranno diminuiti del 30 per cento, sottraendo una somma corrispondente a circa 5,5 milioni di euro. Tale manovra avrebbe l’immediata conseguenza di tagliare molti dei servizi offerti nei confronti degli studenti, dai posti letto alle mense universitarie fino alle borse di studio: quest’ultime rischiano di essere “segate” del 50 per cento dei propri fondi disponibili.

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