Posti letto in oncologia: Trento surclassa la Sicilia - QdS

Posti letto in oncologia: Trento surclassa la Sicilia

Liliana Rosano

Posti letto in oncologia: Trento surclassa la Sicilia

giovedì 05 Luglio 2012

Rapporto Favo: nell’Isola 1,55% dei posti letto riservato all’oncologia contro il 40,40% nella Provincia Autonoma di Trento. Invece, al Centro Nord le somme destinate a tali strutture sono state utilizzate al 100%

Palermo – A fare luce sull’oncologia siciliana in tutti i suoi aspetti ci ha pensato il Rapporto Favo sulla condizione assistenziale dei malati oncologici che ha messo nero su bianco tutti gli aspetti legati all’oncologia: dal numero dei reparti, posti letto, alle domande presentate di invalidità accolte per neoplasia.
Innanzitutto nell’Isola l’1,55 per centodei posti letto per 10 mila abitanti è riservato al reparto oncologico e l’11,31 per cento alla radioterapia contro il 40,40 della Provincia Autonoma di Trento mentre sono in tutto 35 le strutture dove è presente il servizio di oncologia medica.
Nell’affrontare il tema delle dotazioni di strutture per le cure palliative-hospice, da destinare ai malati in fase terminale, occorre ricordare che la legge 39/1999 ha messo a disposizione delle Regioni oltre 200 milioni di euro per la realizzazione di 188 centri residenziali di questo tipo, con una dotazione di 2025 posti letto, da attivare in stretta integrazione operativa con la rete delle cure palliative domiciliari. In Sicilia, dove le Hospice sono in tutto 6 con 45 posti letto ad oggi risultano assegnati 15,3 milioni di euro di cui 12,8 erogati. Si parla di una realizzazione pari all’84,30 % contro il 100 per cento di realizzazione al centro nord.
Il Rapporto Favo mette nero su bianco anche la remunerazione teorica dei ricoveri per tumore, cioè il numero dei rimborsi che gli ospedali hanno ottenuto dalle regioni in base al numero di pazienti che si è ricoverato. In Sicilia, nel 2009 la remunerazione è stata pari a 317 milioni contro 1 miliardo di euro della regione Lombardia. Altro aspetto legato al cancro è quello dell’invalidità e dell’inabilità dei pazienti.
In Sicilia nell’arco di tempo compreso tra il 2001-2010 le domande invalidità accolte per neoplasia sono 6176 con una percentuale del 7 per cento e quella di inabilità accolte sono in tutto 3376. Sempre nel decennio in questione, le prestazioni previdenziali  per neoplasie sono state in tutto 9550. Per l’invalidità civile si parla di 21 mila domande nel 2010, di 4850 verbali telematici e di 2152 domande accolte, cioè circa il 45 per cento mentre in Lombardia come nel resto del Nord la percentuale è del 36 per cento. Infine in Sicilia nel 2010 sono stati erogati 247 assegni di invalidità per neoplasia e 969 pensioni.
Una nota per la Sicilia riguarda la sua dotazione tecnologica nel campo della radioterapia. La radioterapia italiana ha registrato una considerevole crescita in tutti, o quasi, i suoi aspetti, dal numero dei centri di Radioterapia alle loro dotazioni strumentali.
 
Tuttavia già il rapporto Istisan 02/20 del 2002 ha evidenziato come tale miglioramento, anche in relazione alla crescita delle indicazioni, mantiene la radioterapia italiana fortemente sottodimensionata. Il suo adeguamento alla realtà dei maggiori Paesi europei richiedeva, già nel 2002, di portare il numero dei Linac a circa 7-8 unità per milione di abitante.
 
Quest’obiettivo, a distanza di nove anni da quella valutazione  è attualmente raggiunto  solo in 6 regioni su 21, con una assoluta supremazia del Nord Italia (Valle d’Aosta, Lombardia, Trento, Friuli Venezia Giulia, Liguria) e Umbria, mentre in alcune regioni del Sud, come Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania e Abruzzo, la dotazione rapportata per questo tipo di tecnologia sta migliorando ma è lontana dall’obiettivo.

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