Niente laurea se non rendi il libro alla biblioteca - QdS

Niente laurea se non rendi il libro alla biblioteca

Desiree Miranda

Niente laurea se non rendi il libro alla biblioteca

mercoledì 11 Luglio 2012

Nuovo regolamento del Sba: va rimborsato un volume non ritornato. Ai prof inadempienti sarà addebitato il costo sullo stipendio

CATANIA – Importanti novità per gli studenti universitari catanesi che prendono in prestito dei libri dalle biblioteche. Nella seduta del 25 maggio scorso, infatti, il Consiglio d’amministrazione ha approvato il nuovo Regolamento dei servizi del sistema bibliotecario di Ateneo (Sba).
Entrato in vigore dal 19 giugno è consultabile sul sito d’ateneo all’indirizzo http://www.sida.unict.it/ita/cbd/chi%20siamo/regolamento%20sba.html. Per l’accesso ai servizi di biblioteca studenti regolarmente iscritti, docenti, personale tecnico amministrativo, nonché studenti Erasmus, visiting professor, componenti di commissioni e titolari di borse di studio dovranno tutti registrarsi e accettare il nuovo regolamento secondo quanto stabilito all’articolo 6.
“A tale scopo, il Centro biblioteche e documentazione ha predisposto un sistema di registrazione on-line per ciascuna delle categorie di utenti” si legge sull’avviso pubblicato dall’Università di Catania. Ma le novità non finiscono qui. È stato infatti modificato l’articolo 18: Termini per la restituzione e sanzioni del terzo capitolo riguardante il prestito diretto. La restituzione del libro deve essere fatta entro i trenta giorni fissati dall’articolo 15. Allo scadere di questi il direttore del centro biblioteche invierà un sollecito, ma se anche questa volta il libro non viene restituito si passa alle maniere forti.
“La mancata restituzione delle opere concesse in prestito o la restituzione dell’opera con danneggiamenti comporterà per l’utente, su richiesta del direttore del Cbd, il rimborso a favore dell’Università di una somma pari al valore di mercato dell’opera stessa, nonché l’esclusione dai servizi di biblioteca per un periodo di sei mesi” si legge all’articolo 18.
In caso di recidiva, l’utente sarà definitivamente escluso dai servizi di biblioteca e non solo. Non verrà più accettata la perdita di un libro perché un professore non l’hai consegnato o perché uno studente è distratto. Entrambe le categorie dovranno rimborsare l’ateneo della perdita letteraria, ma le modalità non sono uguali per tutti. Se infatti per i docenti che dsono dipendenti dell’ateneo stesso “il rimborso avverrà mediante addebito sulle spettanze retributive”, per gli studenti la pena è decisamente più grave: “la mancata restituzione dell’opera, ovvero il mancato rimborso della stessa, impedirà il conseguimento del titolo finale di studio”.
Invece di denunciare lo studente per furto, gli si impedisce dunque di conseguire il titolo di studio eppure questo viene concesso anche a chi si è macchiato di colpe ben più gravi. “Si tratta di una decisione non discutibile del Consiglio d’amministrazione” comunicano dall’università.
Intanto i ragazzi del Movimento studentesco manifestano il loro dissenso: “Nessuno chiede l’impunità per coloro che trasgrediscono questa regola. Ma è giusto e meno lesivo dei diritti degli studenti che l’Università, in occasioni del genere, faccia causa allo studente che si rende responsabile della mancata restituzione” scrivono sul loro sito.

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