L’Ars in segreto affossa norme anticorruzione - QdS

L’Ars in segreto affossa norme anticorruzione

Raffaella Pessina

L’Ars in segreto affossa norme anticorruzione

martedì 24 Luglio 2012

Ai vertici di enti e società pubbliche tollerati rinviati a giudizio e condannati.Ostacolata anche modifica al regolamento su scrutinio segreto

palermo – Riprendono questo pomeriggio i lavori a Palazzo dei Normanni con al primo punto all’ordine del giorno l’esame del ddl sul finanziamento delle leggi di spesa (n. 900/A) e il ddl sulla “Promozione della mutualità volontaria a sostegno le società di mutuo soccorso (nn. 454/703)”. Solo all’ultimo punto vi è la proposta di modifica del regolamento interno dell’Ars dove è contenuta la norma che eleva il numero di deputati necessario a chiedere il voto a scrutinio segreto, portandolo da 9 a 18, raddoppiando da 10 a 20 la percentuale.

A questo proposito la settimana scorsa il Parlamento siciliano ha utilizzato questo strumento per votare a scrutinio segreto un emendamento, presentato dal presidente della commissione Antimafia, Lillo Speziale, all’interno del ddl blocca-nomine, che prevedeva la impossibilità di essere nominati ai vertici di enti e società pubbliche per coloro che sono stati rinviati a giudizio o condannati per gravi reati. Emendamento che poi è stato respinto con 39 no su 72 votanti. Percentuale che diventerebbe ancora più importante nel momento in cui i deputati da 90 scendono a 70.
Intanto alla vigilia dell’incontro con il premier Monti, il governatore della Sicilia Lombardo ci tiene a sottolineare che riferirà che i conti della Sicilia “tengono” e che si prevede di uscire da questa situazione di crisi lavorando in tal senso nel giro di tre anni. E, riferendosi ai conti della Regione ha dichiarato che la spesa corrente in Sicilia incide molto sul bilancio, ma che la stessa è stata ridotta del 20% in quattro anni. Lombardo ha anche aggiunto che 16.500 dipendenti sono veramente tanti, ma è anche vero che 11.000 di questi svolgono funzioni che in altre regioni sono coperte da dipendenti dello Stato.

In merito al decreto di riforma delle province il ministro Annamaria Cancellieri ha tenuto a specificare che in Sicilia sarà l’Ars ad avere titolo a decidere e che sono state fissate comunque delle linee guida che permettono “margini di approssimazione”.
Ieri inoltre l’assessore all’economia Gaetano Armao ha trasmesso in commissione Bilancio dell’Ars un corposo emendamento all’assestamento tecnico, riguardante la revisione della spesa pubblica (Spending review). “E’ una norma indubbiamente dirompente, per gli effetti che potrebbero scaturirne dall’approvazione” – afferma Riccardo Savona –  che chiarisce -“consta di 62 commi,  in cui sono affrontati contenuti corposi e complessi, per questo motivo ho voluto parlarne con il presidente dell’Assemblea regionale siciliana e con gli uffici”. E continua: “Abbiamo concordamente deciso che la normativa potrà essere esaminata dalla Commissione soltanto dopo l’incontro tra il Presidente del Consiglio Mario Monti ed il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo.

Naturalmente, prima del suo esame in Commissione, l’emendamento dovrà necessariamente essere approvato dalla Giunta di Governo e, provvisto della apposita relazione tecnica, che illustri norma per norma, gli effetti finanziari di contenimento della spesa. Su tali presupposti, con una completa ricalendarizzazione dei lavori d’Aula, la Commissione sarà convocata no stop, in modo che la normativa  sia approvata dall’Aula entro il prossimo 31 Luglio”.

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