Termini Imerese: Chery tratta, Dr spera Fonte del Mise: i cinesi fanno sul serio - QdS

Termini Imerese: Chery tratta, Dr spera Fonte del Mise: i cinesi fanno sul serio

Rosario Battiato

Termini Imerese: Chery tratta, Dr spera Fonte del Mise: i cinesi fanno sul serio

giovedì 26 Luglio 2012

Forse ad una svolta l’ipotesi di subentro nello stabilimento ex Fiat, a settembre prevista una nuova riunione. L’ingresso dei capitali orientali porterebbe Di Risio ad avere un ruolo nell’operazione

ROMA – Stavolta potrebbero non essere le solite voci. I cinesi di Chery, a quanto pare, starebbero trattando concretamente per Termini Imerese. Sarebbe il grimaldello per far rientrare dalla finestra la Dr Motor di Massimo Di Risio, bocciata dal ministero dello Sviluppo economico perché in ritardo di sei mesi sulla tabella di marcia che avrebbe dovuto vedere l’impresa molisana a Palermo già ad inizio del 2012. I cinesi, infatti, sono partner storici della casa automobilistica di Macchia d’Isernia.  
I cinesi non scherzano. A rivelarlo sarebbero fonti interne al Mise. Il dialogo tra il ministero dello Sviluppo economico e la Chery, l’impresa candidata a rilevare lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese, continua ad esserci. Non c’è ancora niente di concreto, ma il fatto che non sia ancora finita potrebbe far ben sperare. Ad augurarselo ci sarà sicuramente Massimo Di Risio, in piena tempesta finanziaria, che spera, attraverso Termini, di salvare anche lo stabilimento di molisano.

Nel caso in cui si dovesse chiudere con Chery, azione che comporterebbe l’ingresso del capitale cinese nell’investimento, somma che allo stato dei fatti non può garantire Di Risio, per la Dr Motor ci potrebbe essere un ruolo da coprotagonista.
La tipologia di partnership sarebbe ancora allo studio: potrebbe essere un’alleanza produttiva, tecnologica o anche azionaria.
La prossima tappa dovrebbe essere prevista per metà settembre, quando ci sarà un nuovo aggiornamento della situazione e si capirà il grado di coinvolgimento finanziario e gestionale di Chery. Tutto questo nella migliore delle ipotesi possibili, cioè che i cinesi decidano di investire in un mercato, come quello europeo, che, dicono gli ultimi dati, è saturo e in calo rispetto altre realtà.
Non avendo certezze, e dopo diverse buggerature, il Mise sta agendo su diversi fronti avendo avviato, già da qualche settimana, un’ampia ricognizione di potenziali investitori con i quali verificare concrete disponibilità.

Intanto il fronte esodati dovrebbe aver trovato una sua pacificazione. Il decreto sulla “Spending Review” ha infatti dato soluzione al problema, consentendo inoltre di realizzare la condizione necessaria per il prolungamento al secondo anno della Cigs per tutti gli addetti degli stabilimenti. Restando sul tema occupazione sarà ancora da risolvere il capitolo degli ammortizzatori sociali.

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