Abbiamo deciso di tassare il reddito - QdS

Abbiamo deciso di tassare il reddito

Nicola Digiugno

Abbiamo deciso di tassare il reddito

martedì 31 Luglio 2012

Forum con Paolo Garofalo, sindaco di Enna

Parliamo del Bilancio del Comune di Enna?
"Abbiamo chiuso il consuntivo del 2011 senza avanzo d’amministrazione. Neppure un euro. Meno di 600 euro a capitolo. Siamo riusciti a creare un parco progetti. Stiamo parlando soltanto d’impegno finanziario, è opportuno sottolinearlo,  non di spesa effettuata, perché altrimenti avremmo sforato il patto di stabilità. Il bilancio 2012 è stato chiuso, definito dalla Giunta comunale e ora si attende l’approvazione da parte del Consiglio comunale. A tal proposito c’è il dramma dei tagli allo stesso bilancio. Siamo con 900 mila euro circa in meno. Siamo arrivati a circa 9 milioni e mezzo in due anni fra tagli e soldi accantonati per il patto di stabilità, operazione che va fatta necessariamente ogni anno”.
Quanto prevede d’incassare il Comune dall’Imu?
“Le aliquote sono queste: per la prima casa lo 0,4 per cento, e stiamo parlando del minimo, mentre per la seconda lo 0,86 per cento. Le previsioni d’incasso, seppure indicative, 220 mila euro per la prima casa, 4,2 milioni di euro circa, invece, il dato complessivo. Abbiamo fatto una scelta chiara per garantire, in bilancio, i servizi importanti, essenziali. In buona sostanza, abbiamo deciso di tassare il reddito. La seconda casa rappresenta un bene che rende a differenza della prima, che può essere anche di proprietà di un disoccupato, che l’ha semplicemente ereditata. Abbiamo previsto, inoltre, l’aumento dell’addizionale Irpef, tassando il reddito, quindi non la prima casa. Noi intendiamo far pagare di più a chi, evidentemente, ha di più. Come seconda casa, ovviamente, si vanno a tassare anche gli esercizi commerciali, che già sono in difficoltà, ma chi è commerciante ha anche famiglia, e sotto questo aspetto beneficia del risparmio per la prima casa. È importante. Le somme incassate servono per i servizi obbligatori ed essenziali, anche per le scuole. Enna è risultata, al termine di un’indagine a livello nazionale, la terza dopo Lodi e Trento per investimenti nelle scuole d’infanzia, elementari e medie, delle quali si occupa direttamente il Comune. Il problema principale non è cosa fare con le entrare, ma è quali uscite non tagliare. In tal senso, sono stati azzerati i contributi comunali ad associazioni, altre scuole, i cui dirigenti hanno la possibilità di sfruttare i Pon, e altro”.
In quanti lavorano al Comune?
“Di ruolo 280 sono persone. Il dato complessivo degli stipendi dei dipendenti incide notevolmente, per la precisione nell’87 per cento della spesa. Va fatta una considerazione. Buona parte dei lavoratori è in età pensionabile, essendo entrata in servizio con la Legge 285, ma se da un lato ciò si tradurrà in una riduzione dei costi, dall’altro rappresenta un problema perché si tratta di personale d’esperienza, che perderemo. Dall’Ufficio tecnico comunale sono andati via cinque geometri, che per noi erano fondamentali, e reggiamo grazie al personale cosiddetto precario, altrimenti sarebbe veramente difficile andare avanti su questo fronte”.
Le positività in due anni di mandato?
“Sono tanti gli esempi. Torno al bilancio consuntivo senza avanzo d’amministrazione. Abbiamo organizzato un parco progetti. Nella prima fase del mio mandato, da luglio a dicembre non si è potuto fare gran che. Dal primo anno di gestione vera e propria la situazione è cambiata. I lavori del parco progetti possono essere effettuati calcolando bene i tempi, dal momento dell’appalto a quello dei pagamenti, tenendo conto del patto di stabilità e senza arrecare danni alle imprese”.
 
Problema rifiuti?
“Il Comune sta gestendo il problema insieme agli altri Comuni della provincia. Di fatto la situazione è ingessata da un punto di vista legislativo. Non è possibile fare da soli, ma bisogna stare nell’Ato. Va fatta la raccolta differenziata, per una città più pulita. Inoltre, riteniamo percorribile l’ipotesi di abbassare ulteriormente la tariffa, del 5 per cento, grazie al fatto di disporre del piano economico-finanziario, che ci è stato presentato per la prima volta”.
Quanti sono gli assessori?
“Sei. Erano otto prima del mio insediamento. La riduzione del numero è avvenuta nell’immediato rispetto della norma, senza attendere azioni ispettive”.
Le iniziative in città?
“I quartieri si danno da fare, persino provvedendo alla pulizia di piccole aree. I cittadini si riappropriano anche del territorio, uscendo da casa. Deterrente per la microcriminalità, per la droga, per il degrado in generale. Abbiamo promosso due grosse manifestazioni, con la partecipazione delle scuole e di circa 5 mila persone per le strade sino a tarda ora, a costo zero. Stesso discorso per i recenti dieci giorni di sport a cura delle associazioni locali. La comunità ennese è viva, sana, intelligente. Possiamo diventare un punto di riferimento siciliano, un modello. A Enna il turismo è aumentato del 3 per cento”.
 

 
Curriculum Paolo Garofalo
 
Paolo Garofalo, 48 anni, è sindaco di Enna dal giugno 2010, dopo il ballottaggio con Angelo Moceri: 8.401 voti contro 4.777. Già consigliere comunale dal 1990, è laureato in Scienze politiche. È stato, due volte, segretario cittadino dei Ds e assessore comunale all’Urbanistica. Dipendente del Genio civile per pochi mesi, poi della Soprintendenza per i Beni culturali di Enna, ha lavorato a Catania nell’Ufficio del Garante per i diritti fondamentali dei detenuti. Al suo attivo anche diverse pubblicazioni su comunicazione politica e diritti umani.

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