“La società è una spa con capitale per il 99,9 per cento della Provincia di Catania e il restante dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini; io la amministro dal mese di giugno di quest’anno. La Pubbliservizi svolge una serie di attività complesse che vanno dalla viabilità alla manutenzione delle strade provinciali, quasi 5000 chilometri; dalla manutenzione dei 180 edifici scolastici e di circa 200 edifici appartenenti all’Ente, alla custodia non armata degli stessi; dal servizio di centralino all’accoglienza museale, alla gestione dell’autoparco, di cui gestiamo i circa 200 mezzi e gli autisti. Per non parlare poi del servizio di pulizia e igiene degli edifici provinciali. Tutti i servizi sono svolti esclusivamente per la Provincia. Potrei definire la Pubbliservizi il braccio operativo dell’Ente”.
“I dipendenti che lavorano in Pubbliservizi sono 420 in totale: per il servizio di custodia sono a disposizione 101 persone, 22 per l’accoglienza museale, 5 al centralino e il resto si occupa dei servizi di manutenzione, viabilità, autoparco e igiene. Una parte poi si occupa di facchinaggio e traslochi interni alla Provincia”.
“Il bilancio dello scorso anno è stato chiuso in pareggio, ma per l’anno prossimo prevediamo una leggera perdita perché, complessivamente, i trasferimenti da parte della Provincia si sono ridotti. Abbiamo una spesa molto alta per quanto riguarda il personale, che incide intorno al 65 per cento sull’intero bilancio, che è di circa 18 milioni di euro. In pratica si spendono 12 milioni solo per il personale, mentre i restanti 6 milioni sono destinati alle altre attività. I costi delle manutenzioni degli edifici scolastici è un’altra voce che incide parecchio. Relativamente a questo aspetto, una delle prime cose che ho realizzato dal mio insediamento è stato il contratto di servizio, che abbiamo firmato a giugno ed è valido fino al 2013. In pratica abbiamo modificato la filosofia di alcuni servizi: ad esempio, per la manutenzione di edifici e strade abbiamo organizzato 13 squadre, ottanta persone in totale, adibite al controllo ordinario. Prima si interveniva su richiesta e su segnalazione e le priorità venivano stabilite in base all’urgenza, ma erano occasionali. Insomma, la manutenzione non veniva eseguita in modo programmato. Con il sistema delle squadre, invece, le azioni diventano sistematiche. Per le strade, ad esempio, l’esigenza è nata dalla necessità di avere un controllo costante, in sinergia con la Polizia provinciale”.
“Innanzitutto ho imposto il trasferimento della sede che è troppo costosa, e la dismissione degli immobili in affitto. Mi piacerebbe creare un unico grande polo, un’unica sede a basso costo. Vorrei, inoltre, ripristinare l’officina meccanica, la falegnameria, per utilizzare al meglio le professionalità interne che la società già possiede. Relativamente ai compensi del personale stiamo cercando di creare dei criteri di perequazione. Vorremmo stabilire che una parte della retribuzione sia variabile, legata agli obiettivi: assegnare premi di produttività può essere da stimolo per la motivazione”.
“Operare verso una riorganizzazione strutturale del lavoro e dell’organigramma, razionalizzare l’utilizzo degli immobili, dismettendo gli affitti inutili, creare nuovi servizi per la provincia. Un progetto ambizioso è quello di creare l’anagrafica degli edifici, una specie di carta di identità per cui ogni edificio sarà censito, fotografato e monitorato. Ci siamo dati 24 mesi di tempo per realizzarlo”.