Ecco come Mazara accoglie gli immigrati - QdS

Ecco come Mazara accoglie gli immigrati

Alessandro Accardo Palumbo

Ecco come Mazara accoglie gli immigrati

venerdì 03 Agosto 2012

Il centro “Sant’Agostino” cade a pezzi. Tetti sfaldati, calcinacci, impianti obsoleti: il “benvenuto” della cittadina trapanese agli stranieri

MAZARA DEL VALLO (TP) – Sbarco dopo sbarco in città, la tensione ha coinvolto anche i sindacati delle forze di polizia che hanno fatto a “manganellate verbali”, e in più riprese, con il primo cittadino, Nicola Cristaldi e la Prefettura. Oggetto della diatriba la struttura comunale che ha accolto, fino al penultimo sbarco di fine giugno, gli extracomunitari al loro arrivo: l’ex casa divina della provvidenza “S. Agostino”.
Una struttura inagibile per poliziotti ed immigrati. Ad accendere la miccia del malcontento ci ha pensato, in prima battuta, un sindacato minore dei poliziotti: il Coisp (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia).
In una nota diffusa alla stampa, dopo l’ultimo sbarco di 66 immigrati extracomunitari, avvenuto alcune settimane addietro, l’organismo di categoria ha denunciato che “Gli extracomunitari vengono trattenuti a S. Agostino, dichiarata in parte già non agibile e a rischio crollo. In quel luogo viene messa a repentaglio la vita stessa dei predetti e degli operatori di Polizia impegnati nella vigilanza e in condizioni igienico-sanitarie precarie. Gli uomini del Commissariato, che con spirito di appartenenza, affrontano le emergenze clandestini a qualsiasi ora, sono ormai allo stremo delle forze”. “Una situazione – conclude la nota – ormai al collasso che vede spettatrice la Prefettura, completamente assente nell’affrontare un problema che ormai persiste da mesi”.
Il primo cittadino però non ci sta. “La struttura di Sant’Agostino – ha risposto al Coisp, con altra nota, il sindaco Nicola Cristaldi – non è affatto inagibile e gli elementi di degrado dell’edificio sono stati provocati dagli stessi immigrati”.
“Prima dell’uso come struttura di momentanea accoglienza il Sant’Agostino era in buone condizioni d’uso – continua Cristaldi – ed è per tale ragione che abbiamo chiesto il rimborso delle spese finora sostenute e l’assegnazione di somme per il riattamento dello stesso edificio. L’immobile non presenta pericolo per l’incolumità pubblica e soltanto una parte di esso non è utilizzabile e infatti non è concessa in uso”.
Anche il Siulp lamenta che la struttura “non è idonea”. “Dopo le nostre sollecitazioni – afferma perentorio il segretario provinciale del sindacato unitario lavoratori polizia, Antonio Cusumano – sul fatto che là (la struttura di S. Agostino, n. d. a.) è uno schifo, guardando quelle foto, chiunque, anche la persona più incapace di capire, comprende che sono tutte fesserie quelle che ha detto il sindaco”.
Il riferimento è al presunto danneggiamento della struttura operato, secondo Cristaldi, dai migranti. “Si vede che il tetto è ‘scoppiato’ – continua il sindacalista – addossare la colpa a quei poveracci, veramente, non è giusto. Se il sindaco al posto di fare quello che ha fatto, avesse detto: ‘guardate ci siamo trovati innanzi ad una situazione veramente precaria, quella era l’unica struttura grazie alla quale potevamo garantire un tetto sulle teste degli immigrati’, sarebbe stato un approccio diverso. Dire che, invece, tutto quel casino l’hanno combinato quei poveracci non è giusto”.
“Il prefetto, Marilisa Magno – continua Cusumano – ha capito realmente il problema. Forse gliel’hanno mal raccontato, ma quando ha visto le foto da noi scattate ha avuto un sussulto: neanche lei ne era a conoscenza”.
Ma a questo punto, se dovessero esserci a breve degli altri sbarchi, dove saranno sistemati gli immigrati? “Non c’è nessuna struttura idonea – afferma, senza esitare un secondo, il segretario del Siulp – qua a Mazara. Sant’Agostino l’hanno chiuso e temo che possa essere un atto definitivo. L’hanno chiuso perché abbiamo sollevato il problema e quindi in questo momento sono in ‘stand by’. Noi abbiamo chiesto di utilizzare il campo sportivo”.
La situazione, però, potrebbe diventare incandescente qualora arrivassero altri disperati. “Se noi andassimo a Sant’Agostino – ipotizza Cusumano – e vedessimo che le condizioni strutturali sono tali e quali a quelle che abbiamo lasciato, chiederemo l’immediata messa in sicurezza sia degli extracomunitari che dei colleghi. Con tale richiesta cercheremo di ottenere un altro sito che loro, so, stanno attualmente cercando. Alla fin fine trovino anche un albergo”.
 

 
E intanto 14 nuovi naufraghi ospitati nel palazzo dello sport
 
MAZARA DEL VALLO (TP) – “Ci sembra persino irriguardosa – dichiarava Cristaldi, dopo le critiche rivolte dal sindacato di polizia Coisp – l’affermazione secondo la quale la Prefettura sarebbe spettatrice in una vicenda nella quale, in verità, tutti ci stiamo impegnando ad affrontare un problema emergenziale e assolutamente imprevisto”.
E, infatti, dopo pochi giorni, c’è stato l’ennesimo sbarco imprevisto di quattordici immigrati a Capo Feto.
Gli extracomunitari sbarcati in territtorio trapanese sono stati accolti nel palazzetto dello sport cittadino, in contrada Affacciata. In tale struttura sono state prestate loro le prime cure mediche e si è proceduto alle ordinarie procedure di identificazione.
Una risposta alle roventi polemiche delle settimane scorse che conferma la situazione insostenibile in cui si operava a Sant’Agostino. Al tempo stesso si può parlare di una smentita alle affermazioni del primo cittadino di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi?
Forse, ma un cambio di rotta c’è stato. Non è stato trovato un albergo per i migranti, ma c’è stata una mutazione che stride ancor di più con il “non ci sto” del sindaco Cristaldi, esternato prima dell’ultimo sbarco avvenuto il 20 luglio scorso.

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