Palermo 5° Tribunale in Italia ma sottorganico - QdS

Palermo 5° Tribunale in Italia ma sottorganico

Francesco Sanfilippo

Palermo 5° Tribunale in Italia ma sottorganico

venerdì 17 Agosto 2012

Leonardo Guarnotta, presidente del Tribunale di Palermo

Qual è la situazione attuale del tribunale di Palermo? 
“Il tribunale di Palermo soffre di criticità come tutti i tribunali italiani, pur essendo il 5° in Italia dopo Roma, Milano, Torino e Napoli. Il tribunale è sottorganico di 12 giudici rispetto ai 125 previsti e di 2 presidenti della sezione lavoro, che svolgono compiti specifici. Si può ovviare, in parte, con i Got, i giudici onorari di tribunale, poiché una recente circolare permette l’utilizzo dei Got stessi. La riforma, infatti, gli offre un ruolo autonomo tranne alcune materie sul lavoro. Con la nuova riforma del rito, il tribunale di Palermo si trova in difficoltà, poiché mancano cinque giudici nelle sezioni penali e uno nel tribunale del riesame, tra le 12 carenze registrate. Inoltre, altre due assenze si annotano nella seconda sezione penale, mentre il tribunale fallimentare non sconta mancanze di personale. A proposito dei Got, si è riusciti ad avere dal Csm i 63 giudici previsti dall’organico, dato il crescente aiuto che stanno dando anche in ambito penale”.
 
Le competenze aumentano?
“Sì, infatti, è prevista l’istituzione del tribunale delle imprese che avrà competenza regionale, tranne Catania. Questo tribunale sostituirà la vecchia sezione per le proprietà intellettuali e industriali e si occuperà di tutte le materie riguardanti le aziende. Questa sezione prevede 5 giudici e un presidente, che dovranno essere trovati. Inoltre, entro il 2013, secondo le direttive imposte dalle norme vigenti sui processi ultratriennali, si pensa di poter recuperare il 5% di questi processi. Il problema è maggiore nel penale che non nel civile, che pure è fondamentale, poiché le lentezze costano ai cittadini un punto di Pil nazionale”.
 
Quali iniziative state ponendo in essere per migliorare i servizi del tribunale?
“È stata creata una struttura statistico-informatica che si occuperà della rilevazione dei dati che mensilmente mi saranno trasmessi sul lavoro dei colleghi. Il responsabile è il presidente della 2° Corte di Assise ed è coadiuvato da tre funzionari. In questo modo, si avrà un quadro chiaro sulla durata dei processi, sull’inizio e sulla fine di un’udienza, quanti processi sono trattati, ecc. Inoltre, in collaborazione con il comune di Palermo e con l’associazione Optimis, si sta adibendo un’aula per le audizioni protette per i figli dei separandi in via Impallomeni. Questi devono essere ascoltati, se di età superiore ai 12 anni o se hanno facoltà di discernimento, ma necessitano di un luogo idoneo, dove poter esprimere il loro parere. Questo luogo non può essere un’aula di tribunale. Infine, si sta realizzando un archivio in un capannone confiscato alla mafia nel quartiere di Brancaccio, dove saranno trasferiti tutti i vecchi faldoni giudiziari. Dopo aver discusso con il provveditorato alle opere pubbliche e con l’agenzia che se ne occupa, si è stabilita un’intesa, secondo cui uno dei capannoni sarà adibito alla conservazione di questi faldoni. Questi ultimi saranno protetti e la loro dislocazione lascerà spazio ai faldoni più recenti che non trovano posto al tribunale”. 
 
A che punto è la digitalizzazione dei fascicoli?
“Inizialmente, il preventivo che era stato fatto, era di 2 milioni di euro per digitalizzare gli ultimi due anni, spesa che non si poteva sostenere in alcun modo. Ora, una nuova società si è offerta di lavorare al progetto, per cui si sta avviando questo processo con i fascicoli conservati nell’aula bunker. Il processo è già in corso a Catania con un buon successo, mentre a Palermo si sta cominciando con i decreti ingiuntivi”.
 
Il tribunale ha un sito informatico aggiornato?
“Sì, il sito è stato completamente ristrutturato, giacché ci si è resi contro dell’importanza di far conoscere il lavoro del tribunale all’utenza. I cittadini possono accedere e conoscere come è suddiviso il tribunale, quanti giudici sono presenti, le cancellerie, il calendario aggiornato delle udienze e i turni dei magistrati. Nell’immediato futuro, le sentenze e le massime saranno pubblicate sul modello della Cassazione, per conoscere quante delle stesse sentenze sono state confermate o riformate dalla Corte di Appello. In questo modo, gli avvocati sapranno le sentenze che gli interessano e dove poterle trovare nell’archivio. Si spera di poter creare, così, una banca-dati con tutte le sentenze pubblicate. In ultimo, si cercherà di attivare un servizio di pagamento on line che eviti agli utenti di andare alle Poste per fare i versamenti necessari”.
 
Come state affrontando l’abolizione delle sezioni distaccate?
“Palermo ha 4 sezioni distaccate, di cui quella di Monreale è stata dismessa di fatto, mentre le competenze civili e penali della sezione di Bagheria saranno trasferite a Termini Imerese, insieme al personale amministrativo. Di quelle di Partinico e di Carini, il personale sarà trasferito a Palermo. Il processo dovrebbe essere completato in un anno”.
 

 
Curriculum di Leonardo Guarnotta
 
Leonardo Guarnotta è nato a Palermo il 12 febbraio 1940. Dopo la laurea, è entrato in magistratura il 5 aprile del 1965. È stato giudice istruttore a Milano, poi pretore a Niscemi e a Termini Imerese, dove è stato anche giudice. Dopo, è stato nominato presidente di sezione di tribunale e, in seguito, della Corte di Assise di Palermo. Dal 5 marzo del 2003, è stato presidente del Tribunale di Termini Imerese, dopo aver fatto parte del pool antimafia durante il maxiprocesso. Dal 16 settembre 2010, è divenuto presidente del Tribunale di Palermo.
 

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