Milazzo, continui odori molesti. Adesso si muove il sindaco - QdS

Milazzo, continui odori molesti. Adesso si muove il sindaco

Rosario Battiato

Milazzo, continui odori molesti. Adesso si muove il sindaco

mercoledì 05 Settembre 2012

L’intervento del primo cittadino si registra a seguito delle numerose proteste dei residenti. Carmelo Pino ha scritto tre lettere agli impianti notoriamente più invasivi dell’area

MILAZZO (ME) – La nuova ondata di consapevolezza politica post-Ilva investe anche Milazzo, sede della Raffineria della Ram, dove la coscienza cittadina si era già risvegliata in seguito agli interventi dell’Arpa, del ministero dell’Ambiente, del Ctr (Comitato tecnico regionale), e una interrogazione parlamentare anticipata da una petizione europea con oltre 5.500 firme di cittadini.
Adesso si mobilita anche il sindaco Carmelo Pino, che ha accolto i numerosi reclami e le segnalazioni dei cittadini sull’impatto odorigeno, e, approfittando delle linee guida approvate lo scorso maggio dall’Ufficio speciale area ad alto rischio dell’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, ha inviato tre lettere agli impianti tradizionalmente più inquinanti dell’area: la Raffineria, la Termica Milazzo e la centrale Edipower.
Le continue lamentele della cittadinanza hanno prodotto l’intervento del primo cittadino milazzese che ha deciso di scendere in campo in prima persona coinvolgendo anche i referenti  istituzionali (assessorato regionale, Arpa di Messina, Provincia e Asp) ai quali ha segnalato, sulla base delle denunce dei cittadini, “la presenza nell’area ambiente di sostanze odorigene (odori di gas) provenienti presumibilmente da emissioni riconducibili ad attività industriali”.
In tal senso il sindaco ha invitato le società destinatarie della lettera “a notiziare in merito alla problematica, in particolare se tali emissioni siano riconducibili ad eventuali problematiche impiantistiche/gestionali che possano aver causato perdite o fuoriuscite accidentali di prodotti di lavorazione o di scarto”. Il sindaco annuncia che, nel caso di persistenza dei fenomeni, continuerà la sua azione.
Tuttavia bisogna anche precisare che il decreto varato dall’Ufficio in merito alle linee guida è ancora una prima redazione che dovrà essere perfezionata. Del resto sia a livello nazionale che regionale (con l’eccezione della sola Lombardia) la normativa sull’impatto odorigeno delle industrie è ancora poco avanzata. In Italia ci sono solo i primi segnali di una regolamentazione basata sulle tecniche olfattometriche nella normativa regionale della Regione Lombardia (delibera della Giunta regionale 16 aprile 2003 n. 7/12764).
Anche Sicilia, Abruzzo, Austria e Campania hanno agito sul fronte delle emissioni degli impianti odorigeni in materia degli impianti di compostaggio. Per la Sicilia, in attesa di una normativa nazionale, si potrà fare riferimento, spiegano dall’Ufficio aree speciali, ai valori limite indicati nella normativa vigente in Lombardia.

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