Troppi incendi e pochi vigili del fuoco - QdS

Troppi incendi e pochi vigili del fuoco

Michele Giuliano

Troppi incendi e pochi vigili del fuoco

giovedì 06 Settembre 2012

Aumento di roghi questa estate ma permane la carenza d’organico nei distaccamenti siciliani dei vigili del fuoco. I sindacati: “Basta con il precariato: ogni anno quei 100 mln potrebbero servire ad altro”

PALERMO – L’emergenza incendi che ha colpito con violenza la Sicilia a cavallo tra i mesi di luglio ed agosto ha riproposto inevitabilmente il problema della carenza d’organico dei soccorsi. Dai vigili del fuoco alla protezione civile le limitazioni sono sempre le stesse: non solo c’è in molti casi poco personale in servizio ma vengono persino a mancare le materie prime per operare: dai mezzi antincendio per arrivare persino al carburante. Quest’anno poi queste carenze si sono fatte sentire maggiormente perché vi è stato un aumento degli interventi.
Secondo i dati ufficiali forniti dal comando generale dei vigili del fuoco ad oggi mediamente sono stati impiegati ogni giorno 500 uomini e 200 mezzi, tra cui anche elicotteri. Ben 7.889 gli interventi effettuati in questa stagione, contro i 5.474 di quella passata.
Il numero maggiore si è registrato nella provincia di Caltanissetta (1.471) che ha richiesto l’impiego di 42 mezzi al giorno e di 103 uomini. Segue Trapani con 1.123 interventi e 73 uomini e poi Siracusa (971 interventi, 68 uomini e 31 mezzi impiegati ogni giorno). Fortuna ha voluto che in provincia di Catania questa estate non si registrassero impennate di incendi ma si è sostanzialmente rimasti nella media (seppur alta) degli scorsi anni.
Il Conapo, unico sindacato autonomo nazionale dei vigili del fuoco, mette in evidenza dei limiti cronici per il corpo: “C’è da tempo un malessere – afferma il segretario regionale Giuseppe Musarra – che tutti i vigili del fuoco siciliani vivono. In particolare i comandi di Catania, Messina, Siracusa ed Enna a causa della cronica carenza d’organico. Il solo personale qualificato ha buchi in organico che superano il 50 per cento. Per non parlare della carenza dei mezzi di soccorso, non ci sono neanche corsi di mantenimento, specializzazione e qualificazione. Si chiudono inoltre distaccamenti per carenza di personale ma non si può tagliare ancora sulla sicurezza dei cittadini”.
Ad essere sollevato anche in questo caso l’annoso problema dei precari che, tradotto all’interno dei pompieri, vuol dire stagionali: “Bisogna dire anche basta ai precari – aggiunge Musarra -. Lo Stato sperpera 100 milioni di euro all’anno per richiamare personale precario: con gli stessi soldi potrebbero assumere 3 mila vigili del fuoco”. Secondo le ultime stime soltanto a Catania e provincia ci sarebbero carenze d’organico di 80 unità dei vigili del fuoco. I sindacati sostengono che il servizio viene garantito unicamente grazie ai turni raddoppiati. Questo è il contenuto dell’interrogazione al ministero dell’Interno presentata dal parlamentare catanese del Pd, Giuseppe Berretta, che punta l’attenzione sulle carenze di personale e in particolare su quelle tra i capisquadra e i capireparto.
“Particolarmente drammatica – dice Berretta – la situazione al Comando provinciale di Catania, dove queste figure risultano carenti di circa il 40 per cento a causa del blocco dei passaggi di qualifica, di pensionamenti e di una mobilità nazionale di capisquadra che a fine 2011 ha prodotto una carenza di 39 unità complessive”.
 


L’approfondimento. Anche la protezione civile boccheggia
 
“Sono stato costretto di tasca a pagare la benzina. Altre volte ci hanno supportato vigili urbani, amministrazioni e dirigenti della Regione a titolo personale”. Questa la denuncia-choc di Salvatore Zito, presidente regionale dell’Organizzazione Europea vigili del fuoco-volontari di protezione civile. Specie nella provincia di Palermo da anni questo organismo garantisce mezzi e personale a supporto dei distaccamenti dei vigili del fuoco per le operazioni antincendio e non solo.“Quest’anno ad un certo punto ci è stato detto che non c’erano più fondi – precisa il presidente dell’Organizzazione – proprio nel bel mezzo della campagna antincendio. La colpa di tutto ciò non può essere addossata né a noi, né alle varie amministrazioni comunali con cui abbiamo stipulato delle collaborazioni e neanche al Dipartimento regionale della Protezione civile. Evidentemente il governo regionale non ha stanziato quanto dovuto in bilancio e oggi se ne stanno pagando le conseguenze”.

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