Siracusa: la coscienza dei cittadini dorme e i diritti dei disabili vengono ignorati - QdS

Siracusa: la coscienza dei cittadini dorme e i diritti dei disabili vengono ignorati

Marco Iapichino

Siracusa: la coscienza dei cittadini dorme e i diritti dei disabili vengono ignorati

martedì 11 Settembre 2012

A distanza di un anno il QdS è tornato nel capoluogo aretuseo per controllare cos’è cambiato in tema di accessibilità. Uffici, monumenti, luoghi di interesse turistico, spiagge: tutto off limits per chi non può camminare

SIRACUSA – A distanza di un anno e a stagione estiva pienamente in corso siamo tornati ad occuparci di accessibilità dei luoghi turistici per i visitatori con problemi di deambulazione e diversabili nel territorio siracusano. Quanto appurato dimostra che la città non ha ancora fatto registrare un benché minimo segno di risveglio della coscienza civica tante volte auspicata dalle associazioni che difendono questi cittadini, privati persino del loro diritto di cittadinanza.
 
All’inciviltà ed incuranza generalizzata si accompagna la solita constatazione che nel comune aretuseo ci sono dei luoghi considerati ancora terra straniera per i disabili: marciapiedi ed edifici culturali, accomunati dal persistere di barriere architettoniche che impediscono loro l’accesso, e “se per abbattere le barriere architettoniche esiste un’ampia normativa, per quelle psicologiche – ha dichiarato il presidente dell’Anffas Siracusa Fernando Peretti – l’impresa attiene alla coscienza individuale di ognuno di noi”. In questi dodici mesi inoltre, il comune di Siracusa, anche per colpa dei vincoli imposti dal patto di stabilità e dalla congiuntura economica, non ha proseguito sulla strada virtuosa intrapresa l’anno scorso che permise, in applicazione della legge 13/1989, l’accessibilità dei propri uffici pubblici, soprattutto di Palazzo Vermexio, perché ancora oggi i locali delle nove sedi circoscrizionali, non essendo tutti di proprietà, risultano non adatti alla fruizione dei disabili anche presso lo stesso assessorato alle Politiche sociali, dove gli uffici, posti al primo piano, non sono raggiungibili per colpa di un ascensore perennemente guasto.
 
Ben più grave però è la totale assenza di un piano comunale della mobilità a favore non solo dei siracusani disabili ma di tutta la cittadinanza, e ancora più sintomatico è il nulla che avvolge la sorte del piano spiagge, punta di diamante della scorsa campagna elettorale e poi accantonato in attesa di fondi mai arrivati. Desolante è constatare lo stato di assoluto abbandono in cui versa ciò che è rimasto dei litorali: dalla spiaggia dell’Arenella, dove alle privazioni delle correnti marine si è aggiunto la donazione da parte dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente dell’unica spiaggia libera in concessione al fondo di assistenza di polizia di stato, provv.reg.186/2006, a Fontane Bianche, passando per l’Area Marina Protetta del Plemmirio, dove almeno, rispetto l’anno scorso, presso lo sbocco due è stato rimosso il cancello che ostruiva totalmente il passaggio a mare, ma la passerella di accesso presenta ancora una pendenza superiore al 7% previsto e i segni del tempo che passa.
 
“Anche quest’anno – ha detto il presidente Peretti – gli utenti dell’Anffas Siracusa partecipano al progetto Buttiamoli a mare presso il Lido Arenella, grazie al pulmino messo a disposizione dall’AMP Plemmirio e dai fondi concessi dagli enti locali”; sarebbe inoltre stata resa accessibile con strutture adatte, l’area in concessione all’aeronautica presso l’Arenella ma, approfittando dell’assenza di ogni controllo degli enti preposti, qualcuno avrebbe ripulito l’area prima usata come parcheggio e poi chiuso il tutto con una sbarra di ferro, in barba alle lotte culturali sul libero accesso al mare condotte in questi mesi. Eppure, lo stesso assessore Sorbello, nell’imminenza della stagione balneare, aveva affermato che “è indispensabile che l’amministrazione faccia il possibile per alleviare i disagi delle persone con disabilità e consentire la piena accessibilità della spiagge pubbliche”.
 
E se le zone balneari dimostrano i segni di quello stato di abbandono in cui versano da molti anni, non meglio va per i turisti disabili a passeggio per Ortigia: sempre se si riesca ad evitare qualche motorino sfrecciante tra le stradine, in barba ad una ztl attiva solo nel week end, per visitare i monumenti simbolo della città è necessario armarsi di tanta buona volontà per superare barriere e ostacoli di ogni tipo, dalla Chiesa di Santa Lucia alla Badia fino al Castello Maniace dove, per allestire gli spettacoli estivi è stata allestita una comoda passerella lignea, ma altrettanto zelo non è stato possibile riservarlo per i turisti disabili o semplicemente meno giovani ed atletici, come dimostrano le nostre foto. Addirittura si sfiora il ridicolo al Duomo dove un disabile “o è miracolato e si alza dalla sedia – ci ha detto allegramente un custode – o viene caricato da un parente o da un passante per superare le scalinate d’accesso”; unica nota lieta l’ipogeo sotto piazza Duomo, con accesso riservato e appositamente segnalato.
 
Di questo passo, difficilmente potrà essere soddisfatta la piena accessibilità dei luoghi ai turisti disabili e ancora una volta Siracusa perderà l’occasione di attuare una diversa strategia nel pensare le nostre città e i nostri sistemi turistici nel loro complesso, tali da comprendere i bisogni di tutti coloro che vogliono godersi una vacanza, non solo delle persone con disabilità ma anche di bambini, anziani e mamme con passeggini.

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