Rifiuti speciali, accordo pubblico-privati - QdS

Rifiuti speciali, accordo pubblico-privati

Rosario Battiato

Rifiuti speciali, accordo pubblico-privati

mercoledì 12 Settembre 2012

Ad oggi la Sicilia smaltisce quasi il 90% dei rifiuti direttamente in discarica, un’intesa promette di cambiare sistema. Si prevede l’interazione per la gestione e l’adeguamento delle normative nazionali ed europee
 

PALERMO – Ormai c’è più di una luce in fondo al tunnel. Il quadro della rivoluzione dei rifiuti si riempie di un altro pezzo. Ieri è stato firmato un protocollo di intesa tra assessorato regionale Territorio e ambiente e Animica s.r.l. sulla gestione dei rifiuti, in particolare quelli speciali. L’accordo prevede l’interazione tra amministrazioni pubbliche locali e quelle private per collaborare sul fronte della gestione e dell’adeguamento delle normative nazionali ed europee sui rifiuti speciali in tutte le realtà territoriali siciliane.
“Alla luce dell’emergenza rifiuti nella Regione Siciliana – si legge nel protocollo – nell’ottica della Valutazione ambientale strategica (VAS), è stato approvato il progetto sperimentale “STOP & GO”, ritenuto valido strumento in termini di efficacia, efficienza ed economicità”. L’obiettivo principale riguarda una più stretta collaborazione tra pubblico e privato permettendo agli Enti locali aderenti di inserire il progetto nella stesura del nuovo Piano rifiuti comunale e propedeutico al rinnovamento della politica gestionale dei rifiuti. Le parole d’ordine del nuovo corso  dovranno essere la raccolta differenziata R.S.U., la gestione dei rifiuti speciali, la riduzione della produzione di rifiuti, l’attivazione dei corretti canali di smaltimento ed il sempre minore conferimento presso le discariche.
La Sicilia deve schiodarsi da un livello di raccolta differenziata che è tra i peggiori d’Italia, e che non raggiunge nemmeno il 10%. “A oggi l’88,9% dei rifiuti raccolti in Sicilia – ha spiegato l’assessore Alessandro Aricò – non vengono differenziati e sono conferiti in discarica, con costi altamente onerosi per le amministrazioni comunali e le casse regionali. Questo progetto sperimentale è una soluzione a costo zero per le amministrazioni locali e accrescerebbe la raccolta differenziata cittadina”.
Altri progetti intanto fioccano in Sicilia. Sempre nella giornata di ieri l’assessore Aricò era presente all’inaugurazione a Palermo delle nuove isole ecologiche nei comuni di Castelbuono (PA) e Burgio (AG), punti per la raccolta di elettrodomestici e apparecchiature elettroniche giunti a fine vita, presentate da WWF ed Electrolux. “Si tratta di due comuni a forte vocazione ambientale – ha aggiunto Aricò- situati il primo nel parco delle Madonie, il secondo nel neo istituito Parco dei Monti Sicani. I risultati presentati sono entusiasmanti, segno che anche nelle popolazioni siciliane inizia a prevalere la voglia di un corretto smaltimento di questi materiali fortemente inquinanti per l’ambiente”.
Tuttavia la differenziata potrebbe non bastare. La raccolta in sé non evita la discarica se non esiste una filiera in grado di mettere a frutto quanto realizzato dalla cittadinanza. I primi segnali positivi sono arrivati dal finanziamento del primo impianto di compostaggio in provincia di Caltanissetta annunciato nei giorni scorsi. La strada, tuttavia, è ancora lunga e per poter essere all’altezza delle grandi metropoli europee bisognerà puntare anche sulla valorizzazione energetica della frazione residuale. Al momento in Sicilia esiste un solo impianto in provincia di Messina, ma brucia rifiuti  senza produrre energia.

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