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Catania – Il coinvolgimento dei privati per l’impianto di cremazione

Melania Tanteri

Catania – Il coinvolgimento dei privati per l’impianto di cremazione

giovedì 20 Settembre 2012

Da risolvere la questione relativa all’area da utilizzare, poi si procederà con la pubblicazione del bando. L’assessore ai Lavori pubblici, Marletta: “Ci sono già manifestazioni di interesse”

CATANIA – Realizzare entro un anno l’impianto di cremazione nel cimitero di Catania? Potrebbe non essere più un’ipotesi lontana. Il condizionale rimane un obbligo, data la lentezza che caratterizza la realizzazione di questo tipo di strutture, almeno in Sicilia; eppure, dopo anni di annunci, un passo avanti sembra sia stato fatto dall’amministrazione comunale che, dopo numerose sollecitazioni e articoli di stampa (della questione ci siamo occupati con una serie di dettagliati articoli circa un anno fa), ha inserito la realizzazione dell’impianto di cremazione all’interno dell’elenco annuale delle Opere pubbliche per il 2012, ovvero nella parte del Piano triennale 2012-2014 in cui sono inseriti i progetti per cui è prevista la copertura finanziaria (il documento è strettamente collegato al bilancio dell’Ente) e che sono provvisti di progetto preliminare, definitivo o esecutivo, votato dal Consiglio comunale nel corso dell’ultima seduta.
“Uno degli obiettivi dell’amministrazione comunale – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Marletta, nell’illustrare l’atto all’aula – è quello di realizzare, con fondi privati, il forno crematorio, che noi abbiamo voluto prevedere nell’elenco annuale. È inserito nei progetti cantierabili, per cui esiste un progetto preliminare, ed è prevista la copertura finanziaria. Abbiamo mantenuto l’impegno”.
La realizzazione del forno all’interno del cimitero di Acquicella potrebbe presto diventare realtà, equilibrando una situazione che, allo stato attuale, vede un unico impianto esistente in tutta l’Isola, che si trova a Palermo, all’interno del Cimitero monumentale dei Rotoli, e risolvendo disagi e angosce dei cittadini, costretti ad attendere a lungo o, nella maggior parte dei casi, a trasferire le salme dei propri cari in altre strutture nazionali.
Tanto è vero che, della costruzione dell’impianto a Catania si parla da quasi un decennio e in particolare dal 2004, anno in cui si è iniziato a discutere della necessità di realizzare la struttura: all’epoca fu pensato un progetto completo, con tanto di autorizzazioni, e individuata addirittura l’area per realizzarlo. A mancare però era la copertura finanziaria.
“Vogliamo costruire un impianto pubblico ma non abbiamo ancora trovato le risorse necessarie” aveva affermato esattamente un anno fa l’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune, Sebastiano Arcidiacono, proprio al Quotidiano di Sicilia, sottolineando come l’amministrazione stesse pensando di ricorrere ai privati per reperire i fondi necessari alla costruzione dell’opera, non potendo contare su risorse proprie. Oggi, a distanza di dodici mesi, le cose sembrano essersi mosse proprio in questa direzione: il progetto definitivo è inserito nell’elenco annuale delle opere pubbliche, dove è indicato l’importo per realizzarlo. Sono 3.600.000 euro di fondi privati che, però, ora come allora, ancora bisogna trovare. Non solo. Un altro intoppo potrebbe rallentare ulterioremente la realizzazione dell’opera.
“Abbiamo avuto manifestazioni di interesse per la costruzione dell’impianto da parte di alcuni soggetti – ha specificato Marletta – ma, in questa fase, siamo bloccati perché l’area che avevamo individiuato non è attualmente disponibile (pare perché occupata da alcune cappelle ndr). Stiamo cercando di risolvere questo problema in modo da poter procedere alla pubblicazione del bando per potere assegnare l’opera”.
Il rischio, insomma, è che possa volerci più tempo di quell’ottimistico anno indicato nell’elenco annuale delle opere pubbliche.

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