Mobilità sostenibile sconosciuta. Sicilia legata ai mezzi tradizionali - QdS

Mobilità sostenibile sconosciuta. Sicilia legata ai mezzi tradizionali

Rosario Battiato

Mobilità sostenibile sconosciuta. Sicilia legata ai mezzi tradizionali

venerdì 21 Settembre 2012

Il mercato dell'usato domina gli acquisiti dei siciliani: le auto più ecologiche arrivano prima al Nord. Troppe auto vecchie e inquinanti, a Palermo car-sharing bene solo teoricamente

PALERMO – Il verde va bene solo a parole. Gli italiani ignorano quanto sia inquinante la propria automobile, e solo tre su dieci conosco le prestazioni del proprio mezzo. La rilevazione è giunta da un’indagine del Centro Studi e Documentazione Direct Line, compagnia di assicurazione on line. In Sicilia, consapevolezza o meno della performance del proprio mezzo, esiste uno dei parchi automobili più inquinanti d’Italia. A questo stato di cose si accoppia una situazione ancorata al collasso del trasporto pubblico. Da queste parti la mobilità sostenibile è sconosciuta.
Secondo la ricerca il 19% del campione intervistato non è certo della classe Euro della propria macchina, mentre quasi un italiano su dieci (9%) confessa di ignorarla del tutto. E non esiste gap generazionale che tenga. Il 22% degli under25 confessa candidamente di non conoscere la classe euro, mentre la maggioranza degli intervistati (49%) è disponibile all’utilizzo dell’auto ecologica solo a patto che abbia lo stesso costo di una vettura normale. I volonterosi salvatori del pianeta Italia sono quel 22% disposto a spendere solo fino a 1.000 euro in più al momento dell’acquisto per un’auto meno inquinante, mentre uno su cinque (20%) si dimostra scettico. Il 9% sarebbe addirittura disponibile a rinunciare alle vacanze pur di avere un’auto meno inquinante e che faccia risparmiare sul carburante. Anche in questo caso, quindi, si tratta di un interesse sospetto. Va meglio sul fronte dell’auto elettrica perché poco meno della metà degli italiani (45%) vorrebbe acquistare anche l’apparecchiatura per la ricarica, mentre il 22% dividerebbe la spesa con un amico o un vicino di casa e il 19% sceglierebbe di risparmiare per poi rivolgersi ai punti di ricarica disponibili.
Dalla mobilità sostenibile passa anche il car sharing, la condivisione dello stesso mezzo con più persone che rappresenta un buon modo per risparmiare: il 44% degli intervistati ammette di essere a favore di questa iniziativa, il 21% degli italiani la trova una bella idea, mentre di opinione diametralmente opposta risulta il 13% del campione. Tra le città meno propense figura proprio Palermo dove il 28% giudica positivo il car-sharing, purché non si debba condividere la propria auto. Insomma: va bene, ma non con la mia auto.
La Sicilia è più vicina all’anno zero della mobilità sostenibile rispetto a tante altre regioni dove queste pratiche si stanno lentamente sviluppando. Responsabilità di un servizio pubblico ormai praticamente allo stremo, devastato da bassa utenza, bilanci allo spasmo, e taglio delle corse. A questo si aggiunge un parco automobilistico che è tra i più vetusti d’Italia. Nell’Isola a funzionare per la maggiore è il mercato dell’usato, di conseguenza quanto si acquista dalle nostri parti non troviamo proprio le autovetture più recenti ed ecologiche. Il quadro è semplice: Isola affollata di auto inquinanti. Catania è la terza città d’Italia (indice oltre 70) per tasso di motorizzazione e non è da meno Siracusa che supera abbondantemente i 60, contro una media europea pari a 46. Sempre il centro etneo è secondo soltanto a Napoli per vetture euro 0 in circolazione, pari al 28,8% sul totale, mentre a Milano sono un terzo in meno rispetto il totale.

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