Catania, no alla cementificazione del Lungomare e via il traffico dall'area - QdS

Catania, no alla cementificazione del Lungomare e via il traffico dall’area

Melania Tanteri

Catania, no alla cementificazione del Lungomare e via il traffico dall’area

sabato 29 Settembre 2012

Stancanelli chiarisce le scelte dell’amministrazione sulla “Viabilità di scorrimento Europa-Rotolo”

CATANIA – Non si arrende l’amministrazione comunale e annuncia battaglia giudiziaria per impedire la cementificazione del Lungomare di Catania.
In seguito alla sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Catania, che ha di fatto respinto il ricorso presentato dal Comune etneo sulla determinazione adottata dal commissario ad acta, Santi Alligo (la numero 05/38, che all’inizio di quest’anno aveva dato tre settimane di tempo all’amministrazione per firmare il contratto con i privati) e ha invitato il commissario a portare a conclusione il procedimento amministrativo, sostituendosi in tutte le eventuali varie competenze dell’ente Comune. Tutto ciò “al fine di giungere all’adozione del provvedimento amministrativo conclusivo e soddisfare l’istanza del privato ricorrente”. Ma il sindaco Stancanelli ha deciso di ricorrere in appello al Consiglio di giustizia amministrativa perché vuole scongiurare il rischio di una vera e propria colata di cemento sul waterfront cittadino.
“Stiamo facendo quanto è nelle nostre possibilità – ha detto il primo cittadino – per evitare la cementificazione del Lungomare”.
Il progetto, infatti, se dovesse rimanere quello originario, trasformerebbe radicalmente il fronte mare di Catania e il Lungomare con le sue scogliere laviche, per fare posto a negozi e gallerie scavate nella roccia, un vero e proprio centro commerciale che ingloberebbe il borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti. Quattrocento mila metri quadri di sbancamento a 10 metri sul livello del mare, 56 mila metri quadri di centro commerciale, 48 mila mq di parcheggi a pagamento – in una strada che avrebbe dovuto essere una via di fuga antisismica – e un pezzo di costa lungo 1200 metri in concessione per 38 anni. Questi i numeri allarmanti della "Viabilità di scorrimento Europa-Rotolo", un progetto di finanza approvato dall’allora sindaco Umberto Scapagnini nel 2005 e dal direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico, Tuccio D’Urso, per liberare il viale Ruggero di Lauria, ad alto rischio in caso di evento sismico ed eventuale tsunami. Possibili interventi contro cui si è schierata la città, guidata proprio dal capo dell’amministrazione che, nonostante il Tar, ha confermato la volontà di impedire il progetto, anche perché profondamente diverso da quanto previsto dal Piano regolatore generale, in fase di discussione in Commissione urbanistica e prossimo all’approvazione. Nel documento, infatti, è previsto, oltre all’interramento della linea ferrata lungo la costa, la realizzazione di un parco lineare a mare, in pieno contrasto, dunque, con quanto contenuto nel Project financing presentato dall’Ati composta da Immobiliare Alcalà Srl, Gate Srl e Kenyesia Srl.
“Il progetto di mega centro commerciale – ha ribadito Stancanelli – non è per nulla compatibile con il Piano regolatore generale che presto arriverà in Consiglio comunale. Finché sarò sindaco, quella vergogna in cui si vuole trasformare il Lungomare di Catania, con un chilometro di centro commerciale, non si farà mai”.
E proprio questa distanza con quanto inserito nel Prg è stata tenuta in considerazione dai giudici, che hanno invitato il commissario ad acta a verificare e richiedere eventuali chiarimenti e delucidazioni.
“Voglio tranquillizzare tutti – ha specificato il sindaco – dicendo che il provvedimento del Tribunale non ci impone quella costruzione abnorme, che noi abbiamo bloccato quando mi sono insediato a Palazzo degli Elefanti, ma dice al commissario di fare le valutazione di intesa con il Comune, il che vuol dire d’intesa che noi, assolutamente contrari alla cementificazione”.
Diversa, invece, la questione legata alla “Viabilità di scorrimento” (anch’essa inserita nel progetto) ovvero al completamento della via De Gasperi – alle spalle del Lungomare – dove per far confluire il traffico liberando il fronte mare.
“La viabilità si deve invece completare – ha concluso Stancanelli – perché questo è un elemento importante per la città. Ci stiamo già lavorando: nel Piano triennale delle opere pubbliche, recentemente approvato in Consiglio, l’amministrazione ha infatti proposto un emendamento per ottenere un finanziamento e completare la viabilità. Ma tutto ciò è ben diverso dal cemento che minaccia la scogliera”.

Il cavalcavia di Ognina altro nodo da… abbattere

CATANIA – Parte del progetto di cui ha parlato il sindaco Stancanelli, riguarda la riqualificazione di Ognina, borgo marinaro in cui sono custodite le origini e la storia di Catania, che presto potrebbe tornare a nuova vita.
A dare conferma della volontà dell’amministrazione comunale, l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Marletta, che ha confermato la possibilità di ottenere un finanziamento della Protezione civile proprio per la “Viabilità di scorrimento Rotolo-Ognina” e la riqualificazione della fascia costiera.
“Non siamo certo a un passo dall’ottenere i fondi necessari – ha spiegato – ma è già un passo avanti l’aver riattivato l’iter”.
Secondo quanto spiegato dall’assessore, dunque, l’amministrazione sembra voglia puntare sull’ottenimento dei quasi 14 milioni di finanziamento e portare a compimento l’importante infrastruttura viaria, che potrebbe portare anche all’abbattimento dell’odiato cavalcavia che deturpa il borgo marinaro, recuperando l’ambiente con l’eliminazione delle storture realizzate negli anni Sessanta (di forte impatto ambientale e “colpevole” dell’isolamento del borgo dal tessuto urbano e dal mare).
Un progetto, annunciato nel 2006 dall’allora assessore ai Lavori pubblici, Filippo Drago, che già sei anni fa confermò la volontà dell’amministrazione di realizzare una serie di svincoli destinati a “sostituire” il Lungomare, che a sua volta diventerà una lunga passeggiata, libera da auto e mezzi, da piazza Mancini Battaglia fino a piazza Europa, con l’abbattimento del ponte sul porticciolo di Ognina.
“Stiamo per completare – assicurò allora Drago – una grande opera che, una volta pronta, ci consentirà di continuare nel progetto di riqualificazione del borgo di Ognina e abbattere quel ponte-mostro che si erge sul porticciolo. Daremo così respiro alla città e al suo lungomare”.
Oggi, secondo quanto affermato dall’amministrazione, il piano per restituire alla città il borgo marinaro, potrebbe ripartire.


C’è anche l’opposizione delle associazioni locali

CATANIA – Contro l’eventualità che il progetto “Viabilità di scorrimento Europa-Rotolo" venga realizzato, oltre all’amministrazione comunale, si sono schierate 27 associazioni cittadine che già nel 2010, in una lettera aperta al primo cittadino, avevano chiesto di assumere tutti i provvedimenti necessari “perché venga posta fine all’ennesima operazione speculativa ai danni dell’ambiente, della cittadinanza, del bene comune”.
Tante le preoccupazioni esposte: a cominciare dal cambiamento di finalità della via De Gasperi che potrebbe diventare copertura di un Centro commerciale. Non solo, le associazioni avevano sottolineato anche come il progetto, qualora fosse portato a termine, porterebbe all’aumento del traffico veicolare, all’annullamento dell’unicità del Borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti e alla trasformazione del Lungomare in percorso commerciale che, polarizzando le attività commerciali, provocherebbe danni ingenti alle altre attività poste lungo le strade interne della città.
E poi, la disgregazione della scogliera lavica e delle relative grotte in corrispondenza di piazza Tricolore a causa della realizzazione di un altro grande parcheggio interrato, insieme alla mancanza di una pianificazione complessiva con il resto della pianificazione urbana, sarebbero sufficienti elementi, secondo le associazioni, per opporsi al progetto.
“L’inerzia delle istituzioni comunali nel definire questa vicenda – avevano sottolineato nella lettera – seppur ereditata da amministrazioni del passato ha comportato la soccombenza in un giudizio le cui non indifferenti spese graveranno sulle tasche dei contribuenti catanesi. Per questo ribadiamo al sindaco la necessità di assumere senza indugio tutti i provvedimenti per impedirne la realizzazione”.

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