I candidati alla Regione scendono a dieci - QdS

I candidati alla Regione scendono a dieci

Raffaella Pessina

I candidati alla Regione scendono a dieci

martedì 02 Ottobre 2012

Cancelleri, Di Leo, Crocetta, Ferro, Miccichè, Musumeci, Marano, De Luca, Sturzo e Pinsone. Oggi il leader dell’Udc Casini a Catania, poi a Scicli

PALERMO – Scenderebbero a dieci i candidati alla Presidenza della Regione siciliana. Domenica sera la Corte d’appello di Palermo, dopo avere studiato a fondo tutta la documentazione degli undici candidati, ha escluso dalle  elezioni la candidatura del giornalista Davide Giacalone, sostenuto dalla lista “LeAli alla Sicilia”. Le firme raccolte per la candidatura di Giacalone sono risultate insufficienti, e alcuni documenti sono risultati insufficienti. Per legge l’escluso ha avuto 24 ore di tempo per fare ricorso. Per ora restano in lizza: Giancarlo Cancelleri, Giacomo Di Leo, Rosario Crocetta, Mariano Ferro, Gianfranco Micciché, Nello Musumeci, Giovanna Marano, Cateno De Luca, Gaspare Sturzo e Lucia Pinsone. Mancano poco più di una ventina di giorni alle consultazioni elettorali regionali e, dopo la presentazione dei simboli, quindi delle liste, ora vi saranno gli ultimi comizi in tutta la Sicilia per portare a casa un posto all’Assemblea regionale siciliana e la Presidenza di Palazzo d’Orleans.
Uno dei maggiori punti critici di questa tornata elettorale è l’astensionismo del cittadino dal voto e coinvolge tutti i partiti, dai maggiori ai più piccoli, per una disaffezione da parte della cittadinanza dovuta ad una serie di fatti, dalla crisi economica a una classe politica che in diversi casi, si è trovata coinvolta, a torto o a ragione, in vicende giudiziarie.
Nella passata legislatura sei parlamentari sono finiti in carcere o ai domiciliari, alcuni dei quali non si sono più ricandidati, altri invece sì e una ventina sono stati indagati.
Non entrando nel merito della cronaca giudiziaria, preme sottolineare come gli slogan di quasi tutti i partiti che si affacciano alle elezioni regionali puntino su termini come trasparenza, legalità e “pulizia” delle liste. E gli scontri si consumano proprio su questo argomento: Antonio Marotta, segretario regionale di Rifondazione Comunista, in una nota ha dichiarato che “I candidati alla presidenza della Regione Crocetta, Miccichè e Musumeci stanno dimostrando con i fatti, sin dalla presentazione delle liste, di rappresentare l’ideale continuità con il cuffarismo e il lombardismo che hanno distrutto la Sicilia nell’ultimo decennio. Mentre parlano di rivoluzione e firmano codici etici, le loro liste accolgono inquisiti e rinviati a giudizio”.
 
E prosegue: “L’ultima legislatura ha visto quasi un terzo dei componenti dell’Ars alle prese con problemi giudiziari, il due volte presidente Cuffaro è finito in carcere, per Lombardo è stato chiesto il rinvio a giudizio. Cateno De Luca, durante un sit-in di protesta davanti alla presidenza della Regione, ha chiesto al presidente dimissionario Raffaele Lombardo di “non entrare più a Palazzo D’Orleans. “Nonostante si sia dimesso – ha detto De Luca – continua a fare nomine di consulenti e di posti di sottogoverno”. Intanto i partiti si affrettano a presentare al pubblico le liste dei propri candidati. Oggi sarà la volta a Caltanissetta del partito “Italiani liberi e forti”, mentre ieri è toccato a Italia dei valori a Palermo. Oggi in Sicilia arriva il leader nazionale dell’Udc Pierferdinando Casini, prima a Catania e Ragusa e poi a Scicli.

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