Elezioni, fuga dalle urne: tasso di astensione al 44%. Il nuovo presidente eletto con soli 900 mila voti - QdS

Elezioni, fuga dalle urne: tasso di astensione al 44%. Il nuovo presidente eletto con soli 900 mila voti

Andrea Carlino

Elezioni, fuga dalle urne: tasso di astensione al 44%. Il nuovo presidente eletto con soli 900 mila voti

giovedì 04 Ottobre 2012

Il candidato del Pdl raccoglierebbe il 29% rispetto al 28,5 dell’esponente del Pd. Più staccati Miccichè e Marano. Indecisi al 31%. Secondo l’ultimo sondaggio Demopolis andrebbe a votare il 53% degli aventi diritto, ad agosto era il 61%

PALERMO – Il sondaggio realizzato dall’istituto Demopolis segna un quadro di profonda frammentazione per le prossime elezioni regionali. La situazione è aggravata dall’elevato tasso di astensione che non accenna a diminuire: rispetto a tre settimane fa, l’area del “non voto” sale di un punto percentuale raggiungendo il 44%. Da agosto ad oggi il numero dei votanti è calato dal 61% di agosto al 53% di ottobre. Un dato che accenna a salire e potrebbe segnare negativamente la tornata elettorale.
Con 800 mila indecisi (il 31%), solo 2 milioni di elettori siciliani si recherebbe alle urne. Il nuovo presidente della Regione siciliana sarebbe eletto con meno di 900 mila voti con Musumeci avanti di un soffio su Crocetta (29% per il candidato del Pdl, 28,5% per quello del Pd). Più staccato, al terzo posto, il leader di Grande Sud, Miccichè. Decisamente più distanti, sotto il 10%, si collocano Giancarlo Cancelleri e Giovanna Marano, che paga un certo momentaneo disorientamento dell’elettorato di Sinistra dopo il passo indietro di Fava.
“Ci si reca alle urne – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – in un contesto caratterizzato da una gravissima crisi economica ed occupazionale, con una percezione di progressivo impoverimento delle famiglie ed un’insicurezza, sempre più diffusa, che attraversa indistintamente ogni strato sociale. In questo clima, gli scandali delle ultime settimane, a partire dal caso della Regione Lazio, hanno ulteriormente eroso la residua fiducia dell’opinione pubblica nei partiti, con un crollo al 4% odierno registrato dal Barometro Politico Demopolis”. In relazione alle intenzioni di voto per i partiti, il quadro politico sembra caratterizzato da uno scenario di grande frammentazione: nessuna lista – secondo i dati di Demopolis – andrebbe oltre il 18% nei consensi. Se si votasse oggi, lo schieramento vincente sarebbe privo di una maggioranza all’Ars che – in assenza di accordi post elettorali – rischierebbe di risultare più ingovernabile di quella uscente.
Secondo i ricercatori dell’Istituto Demopolis, si tratta di dati destinati a mutare durante ls campagna elettorale: il numero di indecisi mantiene altissimi i bacini di voto potenziali dei principali competitor: dal 38% di Musumeci al 37% di Crocetta, sino al 30% di Miccichè, al 16% del candidato del Movimento 5 Stelle.
Lo scenario elettorale, secondo il Barometro Politico Demopolis, appare in netta evoluzione, caratterizzato da un’estrema liquidità e permeabilità del consenso: indecisi e potenziali astensionisti potranno incidere in modo determinante sull’esito del voto del 28 ottobre.

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