GdF a Palazzo Normanni ma nessun indagato - QdS

GdF a Palazzo Normanni ma nessun indagato

Raffaella Pessina

GdF a Palazzo Normanni ma nessun indagato

martedì 09 Ottobre 2012

Giovedì di questa settimana ultimo giorno per pubblicare sondaggi. Cascio e Tomasello avevano già consegnato documenti

PALERMO – Non si ferma l’inchiesta sulle spese dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale. La Guardia di Finanza infatti ha acquisito ulteriori atti negli uffici di Palazzo dei Normanni. L’inchiesta sulle spese dei gruppi parlamentari era stata avviata nei giorni scorsi dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci ed era nata sull’onda dei fatti accaduti nella Regione Lazio, sulle spese dei partiti rappresentanti nel consiglio regionale. A tutt’oggi comunque non esiste alcun indagato in Sicilia e l’inchiesta ha il puro obiettivo di conoscere la regolarità delle spese sostenute.
Durante la visita compiuta alcuni giorni fa, e che era rimasta coperta dal riserbo, i finanzieri hanno prelevato altri documenti che si aggiungono a quelli che il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, e il segretario generale, Giovanni Tomasello, avevano già consegnato in Procura. Sia Cascio che Tomasello comunque hanno più volte specificato, anche nell’ultima conferenza stampa tenutasi a Palazzo dei Normanni sui provvedimenti di riduzione delle spese, che la Presidenza dell’Ars non ha alcun potere di verifica sulla spesa dei gruppi parlamentari in quanto gli stessi operano in autonomia. Intanto la Sicilia è al centro di forti polemiche sia per la lettera aperta che l’Ance ha scritto chiedendo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti di intervenire subito in via sostitutiva sulla gestione dei fondi europei per infrastrutture assegnati alla Sicilia, o con un commissario ad acta o tramite la costituzione di una task force interministeriale. Giacciono inutilizzati, dicono i costruttori siciliani, 10 miliardi di euro del programma 2007-2013, somme che dovranno essere restituite all’Europa se non saranno utilizzate entro il 2013. Mentre viene annunciata dalla Regione “un’ulteriore contrazione di 1 miliardo negli investimenti in opere pubbliche”. E in un editoriale di un quotidiano nazionale viene chiesta la abolizione dello Statuto della Regione Siciliana. Giovanni Pistorio, segretario regionale del Partito dei siciliani – Mpa, ha dichiarato che lo Statuto Siciliano venne approvato per frenare il percorso indipendentista. “E’ naturale quindi affermare – ha detto Pistorio – che, se si vuole eliminare lo Statuto, ritornerebbe attuale l’aspirazione indipendentista”.
Intanto è stata riammessa la lista provinciale di Agrigento del movimento dei Forconi per le elezioni regionali del 28 ottobre. La lista, lo ricordiamo, era stata esclusa per alcune irregolarità che riguardavano la candidata Linda Cottone e si era ritenuto in prima istanza di escludere tutta la lista. Ora invece sarà solo la Cottone incandidabile, mentre la lista è stata riammessa.
Infine, secondo il calendario elettorale, giovedì sarà l’ultimo giorno utile per la divulgazione dei sondaggi elettorali. Le agenzie specializzate in questo tipo di attività quindi avranno ancora poco tempo per divulgare classifiche e graduatorie stilate in base ai sondaggi effettuati.

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