Molestie reiterate e stalking. Ancora poche le denunce - QdS

Molestie reiterate e stalking. Ancora poche le denunce

Margherita Montalto

Molestie reiterate e stalking. Ancora poche le denunce

giovedì 11 Ottobre 2012

Ricerca pressante di un contatto quando ormai l’amore è finito. Sono troppe le donne avvolte nel silenzio. A Catania nel 2011 sono state solo 22; dall’inizio del 2012 sono già 11

CATANIA – In alcuni casi la sfera affettiva delle donne subisce uno sconvolgimento: il corteggiamento, la passione, l’attenzione si trasformano, e tutto ciò che era amore, tenerezza diventa una persecuzione sottile, minacciosa, a volte inarrestabile. Paura di uscire, di sentire lo squillo del telefono, il campanello della porta; quello che prima era l’attesa di una telefonata, di un messaggio, diventa ansia, paura, una trappola dalla quale non si sa come venirne fuori. La casa non è più un piacevole rifugio ma si trasforma in una prigione. Tutto questo si chiama stalking, ovvero: comportamenti reiterati di sorveglianza, controllo, contatto pressante e minaccia che invadono con insistenza la vita di una persona per toglierle la quiete e l’autonomia, tanto da indurre la vittima a modificare il modo di vivere quotidiano. Di queste violenze sessuali e/o psicologiche, molte donne non parlano con alcuno e soffocano il dolore della violenza subita nella morsa del silenzio.
I comportamenti, a volte si manifestano come molestie fisiche o psicologiche, per degenerare in più gravi fattispecie, come minacce o lesioni; per dare supporto alle donne esposte a tali soprusi, è intervenuto il Legislatore con il DL n. 11 del 23 febbraio 2009 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori), convertito in legge n. 38/2009, introducendo, tra i “delitti contro la libertà morale” del Codice Penale, il reato di stalking.
Con l’entrata in vigore di questa legge, dopo un lungo silenzio normativo, finalmente le vittime possono ricorrere ad una specifica misura di carattere preventivo, quale atto autoritativo che la legge attribuisce al Questore della provincia di residenza e che è finalizzato all’emissione di un formale monito nei confronti del responsabile degli atti persecutori.
E’ bene ricordare, che a seguito dell’ “ammonimento”, in caso di comportamenti reiterati, il provvedimento produce la sua massima efficacia; infatti è previsto perfino l’arresto in flagranza. La legge, altresì, aumenta le condanne da sei mesi a quattro anni, e le pene sono aggravate se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona legata alla vittima da relazione affettiva, se avviene a danno di un minore, di una donna incinta, di una persona disabile.
Tuttavia, il fisiologico assestamento dell’istituto dell’ammonimento non ha dato il riscontro preventivato, poiché molte vittime restano ancora in silenzio.
Dai dati forniti dalla Questura di Catania: nell’anno 2011 si è rilevata una lieve flessione del numero delle richieste di ammonimento e conseguentemente dei provvedimenti che nell’arco di detto anno sono stati 22.
Nell’anno in corso, anche se c’è stata una lieve ripresa di coscienza del fenomeno, grazie soprattutto ad un’intensificarsi degli spot audio-visivi ad opera del Ministero delle pari Opportunità, sono state presentate n. 49 richieste di ammonimento per le quali sono stati finora emessi n. 11 provvedimenti questorili.
Va altresì precisato che, al fine di uniformarsi all’orientamento giurisprudenziale del TAR di Catania (Sezione IV), l’istruttoria delle pratiche, salvo talune eccezioni, prevede la comunicazione dell’avvio del procedimento amministrativo al soggetto destinatario.
Il Ministero dell’Interno è sempre vigile sul fenomeno e, proprio di recente, ha avviato il progetto denominato “S.A.S.C.I.A. – Strategie Anti Stalking: conoscere l’impatto dell’ammonimento”, per una valutazione complessiva del fenomeno alla luce delle esperienze applicative della legge n. 38/2009.
Si rammenta che le vittime di stalking per avere informazioni e richiedere tutela e protezione potranno rivolgersi, oltre che agli uffici denunce delle FF.OO. della provincia di Catania, alla Divisione Polizia Anticrimine – Ufficio Minori & Stalking della Questura di Catania, nonché al Centro Antiviolenza Thamaia di Catania o al numero verde nazionale 1522.

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