“Il petrolio prossimo a finire”, la bufala che va avanti da anni - QdS

“Il petrolio prossimo a finire”, la bufala che va avanti da anni

Bartolomeo Buscema

“Il petrolio prossimo a finire”, la bufala che va avanti da anni

sabato 13 Ottobre 2012

La diminuzione della superficie ghiacciata del Polo Nord apre allo sfruttamento di nuovi giacimenti. La teoria che voleva il greggio finire entro il secolo dev’essere purtroppo rivista

CATANIA – In un contesto mondiale in cui la produzione dei campi petroliferi in tutto il mondo sta declinando con tassi compresi tra il 4,5 per cento e il 6,7 per cento l’anno, il cambiamento climatico globale in atto sta facendo la sua parte. La diminuzione negli ultimi trent’anni, di circa il 40 per cento della superficie ghiacciata del Polo Nord, ha aperto una nuova corsa alle prospezioni geologiche delle compagnie petrolifere che sperano di trovare al polo nord tanto oro nero.
Se a ciò aggiungiamo i recenti sviluppi della tecnologie estrattiva del petrolio,cioè l’estrazione economica del petrolio anche a notevoli profondità dalla superficie del mare , cogliamo bene il sorprendente titolo di un recente articolo apparso sulla rivista on-line European Energy Review, dal titolo “Cheer up: the world has plenty of oil” (Su con la vita:il mondo ha tantissimo petrolio).
Un titolo che rimanda al Rapporto sui limiti dello sviluppo commissionato al MIT dal Club di Roma, pubblicato nel 1972 .Nel rapporto si leggeva che se l’attuale tasso di crescita della popolazione, dell’industrializzazione, dell’inquinamento, della produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo pianeta saranno raggiunti entro i prossimi cento anni.
Un titolo che rimanda anche al cosiddetto picco del petrolio basato sugli studi del geofisico statunitense Marion King Hubbert, secondo cui la produzione delle risorse minerarie è inizialmente soggetta a una fase iniziale di crescita rapida, per raggiungere poi un picco di produzione oltre il quale si ha un a riduzione della disponibilità di energia legata anche ai costi elevati di estrazione sempre più onerosi, fino a risultare economicamente insostenibili.
L’idea che tutti c’eravamo fatti è che il petrolio stesse finendo perché da più parti si affermava che eravamo oltre il picco del petrolio.
Insomma, sembrerebbe che tale pericolo sia almeno per ora scongiurato per effetto di un suo spostamento temporale .Che dovrebbe essere ulteriormente spostato nel futuro ,anche per i provvedimenti di molti Paesi industrializzati di diminuire l’impiego di questo combustibile per ridurre le emissioni di anidride carbonica che tanto male fanno al clima globale delle Terra.
Comunque sia, l’era del petrolio durerà ancora per molti anni, anche se nessuna delle grandi compagnie petrolifere, per comprensibili strategie commerciali, renderà pubblica una valutazione quantitativa attendibile.

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