È ormai strage di riserve nel trapanese. Dopo lo Zingaro, tocca a Monte Bonifato - QdS

È ormai strage di riserve nel trapanese. Dopo lo Zingaro, tocca a Monte Bonifato

Vincenza Grimaudo

È ormai strage di riserve nel trapanese. Dopo lo Zingaro, tocca a Monte Bonifato

martedì 16 Ottobre 2012

Le fiamme hanno inghiottito ben 70 ettari di vegetazione, danneggiando anche le postazioni televisive

ALCAMO (TP) – Addio alla Riserva, al suo sentiero, alle sue bellezze paesaggistiche. Chi lo sa, forse un arrivederci ma certamente non nel brevissimo periodo. Ci vorranno almeno una ventina d’anni per ricostruire ciò che nei giorni scorsi una banda di piromani hanno distrutto in appena 24 ore.
Stiamo parlando del devastante incendio di Monte Bonifato ad Alcamo, uno dei più grandi polmoni versi della Sicilia. Settanta ettari di vegetazione sono andati in cenere, arrecando danni anche alle varie postazioni televisive con danneggiamento di impianti e ripetitori. In provincia di Trapani, dopo la riserva dello Zingaro, si perde anche la riserva di Monte Bonifato.
Partite da almeno due diversi punti, lingue di fuoco hanno provocato panico tra i cittadini, distrutto un paio di casolari e lambito qualche abitazione. La riserva è stata inghiottita dalle fiamme che la sovrastavano. Purtroppo il 29 settembre sarà tristemente ricordato come uno dei giorni più bui della storia alcamese che ha visto uno dei più vasti incendi colpire la montagna.
In questa situazione, che sembra aver colpito fortemente le coscienze dei cittadini alcamesi, l’auspicio è quello che non venga dimenticato ciò che è successo, che si lavori perché il Monte Bonifato ritorni ad essere ciò che era e tutto questo contribuisca alla creazione di una salda coscienza civile e ambientale che possa cambiare il modo di vivere e il rapporto dell’uomo con la natura.
Dopo il disastro ambientale un gruppo di alcamesi ha deciso di dare inizio ad un coordinamento per “Salvare Monte Bonifato” per far sì che dell’evento rimanga non solo un ricordo ma anche una coscienza ambientale rinvigorita e più pronta all’azione.
Il presidente di Legambiente Alcamo, Baldo Carollo, scrive: “Facciamo nascere un coordinamento per salvare Monte Bonifato, che produca documenti, denunce, proposte, azioni di volontariato, affinché mai più la nostra montagna sia abbandonata a se stessa, violentata, distrutta, incendiata, sfregiata, dimenticata. Monte Bonifato è l’essenza, l’anima, la fondazione originaria della città di Alcamo, eppure si è permesso a causa della negligenza, dell’incompetenza, della mancanza di pianificazione politica, che fosse quasi annientata”.
Il danno ambientale è di quelli enormi: la diminuzione della materia organica, determinata dal passaggio del fuoco, peggiora la struttura del terreno forestale e di conseguenza la sua capacità di trattenere l’acqua. Ne deriva una maggiore aridità degli strati superficiali che rende più difficoltose le condizioni di vita dei microrganismi. C’è poi un’altra conseguenza ed è legata al dissesto idrogeologico. Infatti l’assenza di piante e arbusti, con le loro radici, crea un effetto di distacco di costoni rocciosi e ampie zolle di terra. In pratica aumenta a dismisura il pericolo di frane.
“Il nostro territorio – dicono i segretari provinciale di Uila Uil, Fai Cisl e Flai Cgil, rispettivamente Tommaso Macaddino, Massimo Santoro e Giacometta Giacalone – per le sue caratteristiche, per il caldo intenso che dura molti mesi, e, purtroppo, per la mano dei piromani è spesso soggetto a roghi che ne devastano le bellezze naturali”. Una scuola alcamese intanto si è offerta di “adottare” una porzione della riserva. Il preside dell’istituto magistrale “Allmayer”, Vito Emilio Piccichè, annuncia l’iniziativa: “Ci mettiamo a disposizione delle autorità competenti, affinché una parte della pineta venga assegnata alla nostra istituzione scolastica per l’opera di rimboschimento, a cui daremo un contributo sin da oggi”. Ma il danno è anche economico: la Provincia Regionale di Trapani, che è l’ente gestore della Riserva, ha speso 250.000 euro per il “parco avventura”, cioè per la creazione, all’interno della stessa Riserva, di percorsi ludici e sportivi. L’incendio ovviamente terrà lontani turisti e cittadini: addentrandosi nell’area distrutta dalle fiamme ancora oggi c’è un insopportabile odore acre.

Il sindaco di Alcamo chiama a raccolta le forze dell’ordine

ALCAMO (TP) – A seguito dell’incendio che ha devastato la Riserva del Monte Bonifato, il sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre ha firmato l’ordinanza che obbliga i cittadini proprietari di terreni presso la montagna a bonificare tutto entro qualche giorno. Il primo cittadino, nel condannare ulteriormente il grave atto incendiario che ha colpito la Riserva, ringrazia quanti nei giorni scorsi si sono prodigati per spegnere le fiamme e riportare la situazione alla normalità: “La Protezione Civile Comunale – dice Bonvente – ha svolto un egregio lavoro coordinando tutte le azioni insieme ai Vigili del Fuoco e alla Forestale, affinché le operazioni di soccorso fossero il più tempestive possibile”. Lo stesso sindaco ha incontrato al palazzo di città i responsabili della Provincia, Ente gestore della Riserva, della Forestale, dei Vigili del Fuoco e delle forze dell’ordine preposte, nonché alcuni rappresentanti dei cittadini proprietari di case sul Monte Bonifato, insieme al Comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Fazio, il dirigente dei Servizi Tecnici del Comune e gli assessori Gino Paglino, Massimo Fundarò e Gianluca Abbinanti per fare il punto della situazione, quantificare i danni alla riserva e pre-riserva e soprattutto, decidere le misure da attivare, ognuno per le proprie competenze, nel prossimo futuro per scongiurare il ripetersi di eventi di tale portata.
“La protezione della Riserva – aggiunge Bonventre – è il fine ultimo che coinvolge tutti in un’azione comune”. “Un disastro annunciato – hanno detto nel corso della riunione alcuni abitanti della zona – perché gli impiegati della Forestale non lavorano più e la Riserva non ha ricevuto dalla Provincia alcuna manutenzione”.

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