Ars copiona solo per deputati indagati - QdS

Ars copiona solo per deputati indagati

Raffaella Pessina

Ars copiona solo per deputati indagati

sabato 20 Ottobre 2012

Dei 90 deputati della XV Legislatura 6 arrestati e una ventina sotto indagine. Molti di loro si sono ricandidati alle nuove elezioni

PALERMO – Via libera per investimenti pari a circa un miliardo di euro per l’edilizia sanitaria e il potenziamento delle alte tecnologie in Sicilia. Il Ministero della Salute ha approvato il documento di programmazione degli investimenti sanitari (Dupiss) presentato dalla Sicilia. Tra gli investimenti più cospicui programmati vi sono la realizzazione del nuovo “Policivico” di Palermo, che sostituirà il Civico e il Policlinico, del nuovo Ri.Med di Carini e il nuovo Ospedale di Siracusa.
Intanto stiamo per entrare nell’ultima settimana di campagna elettorale in Sicilia e i leader nazionali arrivano nella piazze siciliane per dare man forte ai candidati del proprio partito. Oggi sono stati a Palermo il segretario del Pdl, il leader del Cantiere popolare Saverio Romano e il coordinatore della “lista Musumeci” Adolfo Urso ed hanno annunciato un pacchetto di riforme per la Sicilia: “Il nostro candidato – ha detto Alfano – è onesto e capace. L’Udc? Il dialogo con Casini è intermittente. E la loro alleanza col Pd è innaturale”. Il leader dell’Italia dei valori sarà in Sicilia oggi e fino al 22 ottobre.
Il segretario nazionale del Pd e quello di Udc Pierferdinando Casini hanno cominciato già da qualche giorno il loro tour siciliano e tutti gli altri non mancheranno di visitare le piazze principali entro la prossima settimana.
Volgendo lo sguardo alle liste dei candidati si vedono certamente  nomi nuovi che si affacciano ora alla politica, nomi non nuovi, ma che fino a ieri hanno frequentato i palazzi di Province e Comuni e nomi di deputati regionali navigati. Quest’anno si spera che il Palazzo dei Normanni possa essere attraversato da una ventata di aria fresca. Ricordiamo infatti che nella passata legislatura dei 90 parlamentari ben sei sono finiti in carcere o agli arresti domiciliari e una ventina sono stati destinatari di un avviso di garanzia per reati vari dai più lievi a quelli più gravi. Eppure, nonostante la richiesta da più parti di presentare liste “pulite”, ritroviamo indagati candidati ancora una volta ad uno scranno di Palazzo dei Normanni.
Tra questi Cateno De Luca, arrestato nel 2011 e poi la Cassazione ha definito ingiusta la detenzione e per il quale procedono le indagini per presunta tentata concussione e abuso di ufficio. Tra i sei finiti agli arresti nel corso della scorsa legislatura non è ricandidato Gaspare Vitrano, del Pd. Ricandidato invece Fabio Mancuso ex Pdl e ora  Mpa – partito dei siciliani. Mancuso è stato assolto perchè il fatto non sussiste. Ricandidato nelle liste di Ragusa dell’Mpa Riccardo Minardo, il quale ha dichiarato che nel caso in cui vi fosse un verdetto di condanna farebbe subito un passo indietro. Minardo era stato arrestato per associazione a delinquere, truffa aggravata e malversazione ai danni dello Stato. Mario Bonomo correrà nelle lista Fli-Nuovo Polo a Siracusa, indagato nei mesi scorsi per concussione.
Ha fatto discutere anche il caso di Franco Mineo, candidato nella lista di Palermo per Grande Sud, indagato per intestazione fittizia di beni, usura, concussione e peculato. Candidato a Ragusa Giuseppe Drago (cantiere popolare) con una condanna definitiva per peculato, quand’era governatore si sarebbe appropriato dei fondi riservati alla presidenza. E anche Santo Catalano che ha patteggiato per abuso edilizio correrà per uno scranno a Palazzo dei Normanni.
Una lunga lista e per questioni di spazio non possiamo purtroppo elencare tutti coloro che hanno avuto o ancora hanno a che fare con la giustizia, seppur per reati minori. E la nostra isola, non è da sola in questa classifica negativa di politici che hanno a che fare con guai giudiziari, sopratuttto in questo periodo dove diverse regioni si sono trovate a fare i conti con la magistratura: una su tutte la Lombardia.
Una regione che ormai conta 15 indagati, tra cui il Governatore Roberto Formigoni, indagato per corruzione, due assessori, Marcello Raimondi (corruzione)  e Domenico Zambetti arrestato giorni fa per aver pagato i voti della ‘ndrangheta. Zambetti è il quinto assessore delle varie giunte Formigoni ad essere stato arrestato.
Gli altri nomi sono Guido Bombarda, già responsabile dell’assessorato alla formazione professionale, Piergianni Prosperini, al turismo, Franco Nicoli Cristiani, titolare delle deleghe per ambiente e commercio, e Massimo Ponzoni, assessore alla Protezione civile ed Ambiente.
In 7 regioni su 20 sono in corso indagini giudiziarie legate all’uso dei finanziamenti per l’attività politica: oltre alle già citate Sicilia e Lombardia figurano Basilicata, Lazio, Sardegna, Emilia Romagna e Piemonte. Evidentemente c’è un sistema nell’Italia delle regioni che non solo non funziona, ma che si espone alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali. Ed ora che la pentola è stata scoperchiata si rende necessaria una pulizia che solo leggi restrittive potranno portare ad un accesso controllato alle poltrone dei palazzi.

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