Ti faresti una trasfusione col sangue di un politicante? - QdS

Ti faresti una trasfusione col sangue di un politicante?

Carlo Alberto Tregua

Ti faresti una trasfusione col sangue di un politicante?

mercoledì 24 Ottobre 2012

Persone per bene invece dei corrotti

Negli Stati Uniti vi è una domanda ricorrente: Comprereste un’auto usata da…? Qual è la natura della stessa? Indicare quei soggetti che imbrogliano, che fanno promesse senza mantenerle, che magnificano oggetti e circostanze per un proprio tornaconto personale.
Mutatis mutandis, potremmo parafrasare quella frase con: Ti faresti una trasfusione col sangue di un politicante? Con ciò si vuole identificare l’affidabilità di un ceto politico abituato a fare promesse sapendo di non poterle mantenere; cioè la sua inaffidabilità.
Nella drammatica situazione in cui si trova la Sicilia, ci sarebbe bisogno di 90 deputati di alto profilo morale, di qualità, capaci di agire con competenza e professionalità, sul solco dei valori eterni e ci sarebbe bisogno di un presidente della Regione capace di invertire ad U la disastrosa politica dei governi Cuffaro e Lombardo (durati 12 anni).
Durante questo periodo si è ancor più diffuso un modello clientelare per cui il rapporto tra i rappresentanti delle istituzioni e i cittadini si è ridotto allo squallido scambio del voto col favore.

In questo dodicennio sono state dilapidate risorse per una politica contraria a quella di sviluppo, continuando a promettere stabilizzazioni ai precari, a pagare indennità ai forestali, a liquidare contributi a fantomatici enti di formazione (solo utili a formare i formatori), alla nomina di centinaia di consulenti.
A ciò si aggiunga la totale omissione dei controlli sull’apparato burocratico della Regione e la sua disfunzione, con la conseguenza di avere bloccato il sistema produttivo siciliano in tutti i settori che hanno avuto bisogno di provvedimenti amministrativi regionali.
Il No diffuso dell’apparato alle richieste non è stato casuale, ma un espediente per costringere i richiedenti a chiedere il favore. Insomma, una corruzione inarrestabile.
Ci diceva nel suo forum, il candidato alla presidenza Gaspare Sturzo, che uno dei provvedimenti che farebbe in caso di elezione sarebbe la costituzione dell’Autorità investigativa anticorruzione, estranea alla Regione, per far emergere non solo i reati ma anche le inefficienze propedeutiche ai reati medesimi.

 
Gianfranco Micciché, altro candidato alla Presidenza della Regione, batte il tasto della trasformazione delle procedure regionali, dall’autorizzazione preventiva al controllo successivo. Sarebbe bello poter realizzare questo punto, solo che non tiene conto che per attuarlo bisogna modificare migliaia di procedure nazionali e regionali, per cui di fatto l’intento sarebbe irrealizzabile.
Nello Musumeci, venuto al nostro forum che pubblicheremo dopodomani, ha esposto un programma di riforme sostanziali ma la cosa importante è che si è impegnato a dimettersi, mandando a casa l’Assemblea, se non gliele fanno fare. Così si ripresenterà ai cittadini spiegando loro le ragioni della sua inazione. Tutto ciò entro i primi 500 giorni.
Anche Rosario Crocetta vuole sburocratizzare il palazzo e in più redigere un piano per la promozione delle risorse energetiche ed ambientali della Sicilia.
Giancarlo Cancelleri ripete monotonamente tutte le cose che in maniera disordinata espone il suo leader, il comico Beppe Grillo. Fra tutti, non siamo riusciti a trovare un progetto di sviluppo della Sicilia, ma solo un  elenco delle cose che non vanno, per altro ripetute moltissime volte sulle pagine di questo giornale, per una corretta informazione.

Ti faresti una trasfusione col sangue di un politicante? In altri termini, ritenete di poter dare fiducia a uno dei 1.600 candidati per quei 90 posti di lavoro da 20 mila euro al mese che sono i seggi dell’Ars? Intendiamoci, fra essi vi sono tante persone per bene, lo ripetiamo, ma riteniamo che fra essi non siano più di 20 ad approdare agli scranni. Gli altri proseguiranno nell’attività parassitaria di bruciare risorse che noi siciliani forniamo alla Regione con immenso sacrificio e con grande delusione. Infatti, vorremmo che il nostro dissanguamento finanziario fosse ben utilizzato.
Noi non prenderemmo il sangue da un politicante, ma non vorremmo neanche donarlo al medesimo perché così gli assicureremmo una sopravvivenza e, quindi, la continuazione della sua attività vampiresca.

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