Muos, annullato il decreto di sequestro - QdS

Muos, annullato il decreto di sequestro

Rosario Battiato

Muos, annullato il decreto di sequestro

martedì 30 Ottobre 2012

La Procura di Caltagirone aveva agito per violazione della riserva naturale orientata Sughereta, alle porte di Niscemi. La quinta sezione del Tribunale della Libertà di Catania restituisce l'impianto al ministero della Difesa

NISCEMI (CL) – La quinta sezione del Tribunale della Libertà di Catania ‘rilascia’ il Muos ( Mobile usaer objective sistem) annullando il decreto di sequestro del 6 ottobre scorso della Procura di Caltagirone. Si riapre così il fronte, mai del tutto sopito, sul futuro del sistema di comunicazioni satellitari degli Stati Uniti d’America nella riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi, area di inedificabilità assoluta e sito di interesse comunitario.
I giudici del Riesame hanno accolto la richiesta dell’Avvocatura dello Stato di restituzione dell’impianto al Ministero della Difesa, dopo che la Procura di Caltagirone aveva disposto il sequestro preventivo del sistema radar per violazioni dei vincoli paesaggistici fissati dal decreto istitutivo dell’area protetta, a seguito di consulenze tecniche e acquisizione di atti e documenti presso la Regione siciliana.
“Attendo le motivazioni del Tribunale della Libertà – ha detto Paolo Giordano, procuratore  della Repubblica presso il tribunale di Caltagirone – per valutare la possibilità di proporre ricorso per Cassazione. Intanto le indagini continuano, con l’audizione di numerose persone informate sui fatti, dalle cui dichiarazioni potrebbero giungere elementi utili ad approfondire l’intera vicenda”.? A emettere il provvedimento di sequestro era stato il Gip su richiesta della Procura di Caltagirone, in seguito alla conclusione di indagini cominciate nel luglio del 2011. Ci sarebbero stati cinque indagati per violazione delle prescrizioni istitutive dell’area protetta, anche se per i numerosi comitati locali e regionali, che si sono opposti alla costruzione, il problema principale del sistema sarebbe la sua pericolosità per la salute dei cittadini a causa delle onde ad altissime frequenza. E infatti chiedono che si agisca per revocare tutte le autorizzazioni finora rilasciate così da bloccare definitivamente la costruzione.
Il provvedimento di restituzione complicherà certo la situazione visto che il sistema satellitare andrebbe a collocarsi all’interno della riserva naturale Sughereta dove già esistono ben 41 antenne a stelle e strisce. Il Muos è un sistema di comunicazioni ad altissima frequenza e a banda stretta, che prevede quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione proprio in Sicilia, a Niscemi. La struttura, gestita dal dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, servirebbe a integrare l’azione di forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo e di rendere obsoleto e quindi sostituibile l’attuale sistema satellitare.
Gli statunitensi non hanno però fatto i conti con la protesta popolare che ormai monta da diversi mesi e che lo scorso ottobre ha portato in piazza oltre cinque mila persone. Il caso, inoltre, è ormai passato anche al Parlamento, dopo un’audizione nei mesi scorsi e l’atto di indirizzo nella seduta alla Camera dei deputati del 12 ottobre scorso dove è stata inserita la risoluzione, approvata nella IV Commissione, che impegna il governo “a rivedere totalmente l’autorizzazione a procedere con il programma MUOS Mobile User Objective System presso la base militare americana NRTF-8 di Niscemi”.

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