Sicilia: autismo in aumento. Poco interesse, tanta indifferenza - QdS

Sicilia: autismo in aumento. Poco interesse, tanta indifferenza

Liliana Rosano

Sicilia: autismo in aumento. Poco interesse, tanta indifferenza

mercoledì 31 Ottobre 2012

La commissione Sanità in Italia rileva 500 mila casi, nella nostra Isola se ne stimano 5 mila. Per una diagnosi necessari fino a 3 anni, il 30% dei malati non riceve assistenza

Palermo – Casi difficili da stimare, strutture inadeguate ai bisogni di chi soffre di autismo. Le ultime cifre diffuse qualche settimana addietro dalla Commissione Sanità spaventano: in Italia sono circa 550 mila le persone malate di autismo. Studi epidemiologici condotti sia negli Stati Uniti che in Europa riportano un generalizzato aumento delle diagnosi di autismo: del 78% in 5 anni e di ben dieci volte (1000%) negli ultimi 40 anni. ‘ In Sicilia non esistono dati precisi sul numero delle persone che soffre di autismo anche se secondo i dati alla base del decreto assessoriale settore sanità della Regione Sicilia dell’1 febbraio 2007 in materia di assistenza ai soggetti autistici in Sicilia si stimerebbero circa 5.000 persone con disturbi dello spettro autistico.
 
Nel saggio di Giuseppe Rotolo e Francesco Muscato “Autismo, sindrome di down, ritardo mentale- Trattamento della disabilità cognitiva”, casa editrice BM, si legge “In Italia si suppongono 100.000 persone con autismo. In Sicilia […] si suppongono circa 10.000 casi attesi di sindrome autistica e circa 2.000 casi attesi di autismo primario”. In Sicilia l’ex assessore alla Salute Massimo Russo con decreto, nel 2010 ha istituito un tavolo tecnico per l’autismo e disposto che “le Aziende sanitarie provinciali dovranno destinare almeno lo 0,1 per cento del proprio bilancio annuale per interventi a valenza terapeutico – riabilitativa e/o socio-riabilitativa in favore dei soggetti affetti da sindrome autistica”.
 
Al momento non esiste una cura specifica per questa patologia psichica – dichiara Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Sanita’ – fra le priorita’ resta la diagnosi, per porre in essere quei fondamentali interventi tempestivi e integrati che devono coinvolgere famiglie e scuola”. ”Attualmente nel nostro Paese per ottenere la diagnosi sono necessari da 1 a 3 anni; inoltre piu’ del 30% degli adolescenti e degli adulti non riceve alcun intervento – dichiara la senatrice Franca Biondelli componente della Commissione Sanita’ di palazzo Madama – mentre nel 20% dei casi le famiglie inseguono ipotesi di trattamento che non sempre si rivelano utili. Le problematiche che le famiglie incontrano in questi casi sono le piu’ disparate: l’inadeguata informazione di base dovuta all’insufficiente diffusione di campagne di sensibilizzazione e di divulgazione sul fenomeno; la carenza di competenze nei servizi per la presa in carico degli individui autistici una volta divenuti adulti; la difficolta’ di individuare percorsi terapeutici standardizzati: e’ necessario intervenire per non lasciare soli questi malati”.

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