Manager privati, raffica di licenziamenti - QdS

Manager privati, raffica di licenziamenti

Michele Giuliano

Manager privati, raffica di licenziamenti

domenica 04 Novembre 2012

In quattro anni solo a Palermo sono stati licenziati in 281: poi solo uno su due si ricolloca come dirigente. In tutta la Sicilia, solo nel settore privato, si contano 1.709 lavoratori con qualifica dirigenziale

PALERMO – La crisi si fa sentire non solo per la classe operaia, per i commessi e in genere per i profili professionali più generici. Anche i manager, coloro i quali sono chiamati a dirigere intere aziende o rami piuttosto ampi di esse, stanno subendo i colpi di grazia di un’economia sempre più asfittica. In che modo? Divenendo anche loro disoccupati di lusso in un contesto in cui la guida aziendale è, almeno sulla carta, necessaria per programmare e superare i momenti difficili.
Dal 2008 al 2011 in Sicilia nel settore privato sono stati licenziati 380 dirigenti e altri 79 si sono aggiunti nei primi quattro mesi del 2012. Di questi ben 281 sono di Palermo e altri 58 si sono aggiunti solo nei primi nove mesi del 2012.
Una volta licenziati per tutti la strada è in salita. Nel giro di alcuni mesi, massimo un anno, il 50 per cento circa ritrova un incarico come dirigente, per gli altri incarichi come quadro (4 per cento) o di tipo consulenziale (33 per cento) o imprenditoriale (11 per cento). Tra questi non pochi (10 per cento circa) quelli che non riescono a raggiungere un reddito seppur minimo e quindi di fatto permangono disoccupati senza alcun sostegno tipo cassaintegrazione (che per i dirigenti non c’è), se non quanto ricavabile da alcuni ammortizzatori contrattuali.
Tutti numeri pesanti che sono stati snocciolati nel corso dell’assemblea dei manager associati che si è tenuta a Palermo presso l’Astoria Palace hotel. “L’economia della regione – dice Paolo Gobbetti, presidente di Manageritalia Palermo -, già poco competitiva in questo periodo di profonda crisi, sta mostrando la corda, soprattutto in alcune realtà territoriali e Palermo è tra queste. Tutto questo mentre abbiamo bisogno che le tante e virtuose realtà imprenditoriali medio-piccole e piccole della regione trovino modalità per competere efficacemente grazie a una vera e solida gestione manageriale e alla capacità di agire insieme in rete o comunque collaborando per aggredire i mercati nazionali e globali”.
In Sicilia in tutto il settore privato ci sono solo 1.709 dirigenti (1,4 per cento del totale Italia) e 11.662 quadri (2,7 per cento). Buona, invece, la presenza femminile: le donne sono il 14,3 per cento dei dirigenti (in Italia 13,3 per cento), mentre sono solo il 20,6 per cento dei quadri (27,1 per cento). Per quanto riguarda l’età emerge che la Sicilia e Palermo sono agli ultimi posti. A fronte di un’età media dei dirigenti privati italiani pari a 48,6 anni, in Sicilia l’età media è 49,8 e a Palermo addirittura 50,8.
Secondo quanto sostenuto nel corso dell’assemblea dei manager associati a Palermo i dirigenti, sempre licenziabili per contratto, hanno in questi ultimi anni visto notevolmente aumentare la difficoltà di ricollocarsi.
Un problema che alla luce della recente riforma pensionistica e dell’innalzamento dell’età pensionabile diventa ancora più serio e che oltre che personale e sociale è anche economico, vedendo disperdere valide professionalità delle quali l’economia siciliana avrebbe tanto bisogno. “Forse la vera soluzione, supportata dagli incentivi, – continua Gobetti – è un’altra ed è culturale. Aiutare i manager a gestire sempre più attivamente il loro sviluppo professionale e la loro ricollocazione, ma anche e soprattutto far sì che le tante imprese ancora prive di presenza manageriale, soprattutto le pmi, capiscano che devono avvalersi di queste preziose risorse che, proprio perché esperte e capaci di dare un forte contributo a competitività e crescita, divengono indispensabili per stare sul mercato e competere con successo”.

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