“Il Genio civile di Enna ha numerose competenze in materia edilizia: il controllo e la vigilanza sulle norme sismiche, sulla scorta delle norme di cui alla L.64/74; vigiliamo anche sulla corretta applicazione della legge 1086/71, che prevede la disciplina delle opere in cemento armato normale e precompresso ed a struttura metallica; abbiamo competenze tecnico-amministrative in materia di acque ed impianti elettrici, sulla scorta del regio decreto 1775 del 1933, nonché tecniche sui corsi d’acqua e relative opere idrauliche, sulla base del Regio decreto 523/ 1904. Da qualche anno, sulla base di nuove competenze che ci sono state attribuite in seguito alla riforma regionale, ci occupiamo di monitorare le opere pubbliche e, nell’ultimo periodo per specifichi incarichi attribuiti da parte dell’Assessorato competente, facciamo parte di un tavolo tecnico per enti appaltanti che utilizzano fondi pubblici. Per alcune opere ci occupiamo della conferenza dei servizi per l’acquisizione dei pareri in linea tecnica”.
“Ricopro questo incarico dal 16 agosto 2010. La composizione del personale non era rispondente alla nuova organizzazione, dettata dalle modifiche apportate dal legislatore regionale. Col mio avvento si è proceduto ad adeguare la struttura, tenendo conto delle direttive impartite al riguardo dal Dipartimento Regionale. Ho trovato personale sicuramente qualitativamente idoneo per lo svolgimento delle attività di competenza, ma con numero insufficiente in relazione alle nuove 13 unità operative. Peraltro, alcuni dirigenti sono andati in pensione ed alcuni sono stati trasferiti; in particolare manca il dirigente responsabile della unità operativa che si occupa di monitoraggio, che rientra fra gli obiettivi primari della Regione siciliana. Inoltre manca il dirigente della unità operativa che si occupa dei consolidamenti, essendo stato trasferito al Comune di Enna. Ovviamente, dovendo sostituire i soggetti che mancano, ne conseguono enormi difficoltà. Nonostante tutto abbiamo supplito a queste carenze anche perché i funzionari che si occupano di queste materie hanno le competenze adeguate”.
“Abbiamo ottimizzato le procedure per ogni tipo di attività e le relative tempistiche, che rientrano fra gli obiettivi della Regione, sono state notevolmente diminuite, già prima dell’introduzione della nuova legge regionale n. 5/ 2011, che prevede a tal proposito procedure restrittive. Sotto questo aspetto il mio ufficio è all’avanguardia. Abbiamo anche ottimizzato i rapporti istituzionali con tutti gli enti, ed in particolare con la Prefettura. La collaborazione con le istituzioni funziona notevolmente. Mi pregio di avere contribuito a realizzare numerosi pronti interventi per l’eliminazione di pericoli per la pubblica e privata incolumità: ne abbiamo fatti una trentina in poco più di due anni”.
“Non abbiamo competenza sul demanio idrico fluviale, nonché per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sui corsi d’acqua, anche se abbiamo un capitolo di spesa con il quale abbiamo realizzato i pronti interventi, dove ci sono fondi ridotti che ci consentono di intervenire per l’eliminazione del pericolo della pubblica e privata incolumità nei casi in cui c’è un nesso di causalità fra l’eventuale evento calamitoso ed un danno. Al riguardo, con il coordinamento della Prefettura, è stata istituita una commissione, della quale facciamo parte, per verificare quali azioni possano essere avviate dagli enti per risolvere una serie di problemi ed arginare pericoli per l’incolumità pubblica e per la problematica delle strade, che sono fortemente deficitarie”.
“Si, di recente l’Anas ha avviato interventi avendo reperito fondi, ma le esigenze del territorio sono enormi rispetto alle possibilità concrete”.
“Siamo circa 50 dipendenti, eppure non abbiamo lavoro giacente negli uffici, in quanto le pratiche vengono evase in tempo reale. Avendo realizzato 30 interventi circa, con una media di 250.000 euro per ognuno, abbiamo veicolato circa 7,5 milioni di euro, dando lavoro a parecchie imprese. Considerando che siamo un ufficio, nel momento in cui notiamo delle criticità le segnaliamo, e laddove ci sono i fondi a disposizione ci vengono assegnati in maniera da permettere interventi tempestivi”.
“Le strade innanzitutto, il demanio idrico-fluviale quindi i corsi d’acqua per migliorare il deflusso meteorico: su questo ho scritto chiaramente che la competenza è dell’assessorato al territorio ed ambiente anche se c’è una querelle. L’assessorato rimbalza su altri enti come il comune che ha la competenza sulle sponde dei corsi d’acqua regio decreto 523, ma chi interviene sui corsi d’acqua è dell’assessorato, anche se è intervenuta la legge 12/2011 che non attribuisce le competenze all’assessorato. C’è però la legge 152 /2006 non da adito a dubbi su quello che deve essere la competenza della Regione sui corsi d’acqua. L’edilizia per la messa in sicurezza degli alloggi di competenza dell’Iacp”.