Partinico: raccolta differenziata, questa sconosciuta - QdS

Partinico: raccolta differenziata, questa sconosciuta

Vincenza Grimaudo

Partinico: raccolta differenziata, questa sconosciuta

domenica 11 Novembre 2012

Casse vuote e servizio bloccato da 3 anni. Una scelta che è stata presa dall’Ato rifiuti Palermo 1 per via delle difficoltà finanziarie del Comune

PARTINICO (PA) – Raccolta differenziata vicina allo zero per cento. Non è uno scherzo ma realtà allo stato puro quando si guarda da vicino il comprensorio del partinicese. Qui, da Balestrate a Isola delle Femmine, non si fa più da tre anni la raccolta differenziata dei rifiuti. Una scelta che è stata intrapresa dall’Ato rifiuti Palermo 1 dettata dall’allora presidente Giacomo Palazzolo per via delle “difficoltà finanziarie dell’ente”.
In pratica già allora stava crescendo a dismisura il debito dei Comuni dei confronti della società, oggi arrivato a ben 45 milioni di euro tanto da costringere la Regione in questi giorni a inviare nei vari Comuni un commissario ad acta per il recupero dei crediti. In sostanza la società d’ambito a un certo punto non è stata più in grado di onorare i debiti vantati da ditte che smaltivano i rifiuti differenziati portati nelle isole di stoccaggio. Eppure si era riusciti ad arrivare a una quota del 9 per cento di rifiuti differenziati anche per mezzo della raccolta porta a porta, sistema che si è rivelato vincente in molti altri territori siciliani (vedi nel trapanese) dove si è arrivati oggi al 50 per cento. Da tre anni quindi per differenziare a Partinico ci si deve affidare necessariamente ed esclusivamente alle campane suddivise in raccolta carta, plastica e vetro.
“La differenziata è quasi inesistente nel territorio – afferma il commissario liquidatore dell’Ato Palermo 1 Antonio Geraci – e d’altronde, per via dei tanti debiti accmulati dalla soietà, non è possibile in questo momento garantire servizi incentivanti alla gente. Purtroppo noi restiamo con le mani legate: se i Comuni non trasfericono a noi le somme dovute abbiamo le mani legate. Possiamo garantire solo l’indispensabile e molto spesso neanche quello”.
Difatti nell’ultimo anno almeno una decina di volte si è fermata la raccolta dei rifiuti perché la ditta che gestisce la discarica di Siculiana, dove conferisce per l’appunto l’Ato Palermo 1, ha più volte chiuso i suoi cancelli per l’accumularsi del debito con la società d’ambito. In pratica il motto è “se non paghi non scarichi”. A Partinico in realtà il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti è distorto anche nella cultura dei cittadini. Sono diverse le postazioni dove si può conferire ma le scene che si presentano sono davvero apocalittiche. Davanti le scuole, in via Cassarà (Terza Zona Peep) e in via Benevento le campane installate di fatto vengono utilizzate come dei comunissimi cassonetti. All’interno traboccano rifiuti di ogni genere e all’esterno vengono depositati sacchetti venendo a creare una vera e propria discarica a cielo aperto.
In tal senso non mancano le polemiche: “Da sempre – afferma il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Renzo Di Trapani – porto la carta e il vetro nelle campane: quanto bisogna penare per trovare delle campane fruibili. Infatti sono sempre piene e attorno vi sono piccole discariche. Cosa ci possiamo aspettiamo da una amministrazione comunale che di fatto non è riuscita a far crescere la raccolta differenziata?”.
Il problema poi delle discariche abusive è diventato cronico: secondo l’ultimo resoconto fatto dall’assessorato all’Ambiente del Comune sarebbero stati mappati una trentina di siti stracolmi di immondizia di ogni genere e di rifiuti pericolosi. Delle vere e proprie bombe ecologiche che campeggiano da nord a sud, da est ad ovest della città. Difficile potere controllare un fenomeno simile di tale porta e diffusione. A essere deturpate strade caratteristiche che portano ad esempio alla borgata dei Parrini (via Mulini), oppure la statale 113 nel tratto che collega Partinico con Alcamo. Certamente i turisti che magari si troveranno  transitare da queste parti non potranno mai essere invogliati a restare nel territorio. Non c’è che dire: il problema rifiuti da queste parti ha assunto una pericolosa piega che, allo stato, è difficile anche solo da contrastare.
 

 
E ora l’amministrazione usa il pugno duro con i “selvaggi”
 
PARTINICO (PA) – Da una parte la sensibilizzazione, ma adesso anche il pugno duro. Da qualche mese a questa parte l’amministrazione comunale ha deciso di abbandonare la carota e di usare il bastone. “Abbiamo dato molto spazio alle campagne informative – afferma l’assessore all’Ambiente Giovanni Pantaleo – cercando di spiegare ai cittadini gli esatti orari di conferimento dei rifiuti. Abbiamo anche creato depliant che sono stati distribuiti porta per porta. Mi rendo conto però che questo non basta. Ecco perché si è deciso di creare una squadra di tecnici del mio assessorato e del comando di polizia municipale per effettuare un controllo del territorio e contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. I cittadini devono capire l’importanza di mantenere pulito il territorio”. Già i primi controlli, specie nelle periferie, sono partiti: in pratica vengono ispezionati i sacchetti abbandonati alla ricerca di documenti o elementi riconducibili a chi l’ha gettati. Già una trentina i cittadini che sono stati multati e che rischiano anche denunce penali. Le sanzioni possono anche superare le 500 euro. “Possiamo certamente parlare di un servizio che ha avuto ed ha le sue pecche – aggiunge Pantaleo – ma esiste anche un’ampia sacca di malcostume che danneggia il territorio e lo rende ancora più debole”. Da quando Pantaleo ha preso il comando dell’assessorato (da circa 3 mesi, ndr) sta lavorando anche sull’eliminazione dei cassonetti dal centro urbano: “A breve li elimineremo – sostiene – anche perché garantiamo la raccolta porta a porta. Per cui il cittadino deve abituarsi a rispettare determinati orari per conferire il sacchetto”.

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