Ast in difficoltà, dipendenti in guerra - QdS

Ast in difficoltà, dipendenti in guerra

Rosario Battiato

Ast in difficoltà, dipendenti in guerra

venerdì 16 Novembre 2012

Attesi i pagamenti che la Regione deve ancora fare agli Enti locali, l’azienda non ha ancora pagato gli stipendi di ottobre. Oggi incontro a Palermo tra vertici e sindacati per la rimodulazione del programma di esercizio

CATANIA – “Se non ci saranno comunicati tempi certi sul pagamento degli stipendi di ottobre dei dipendenti dell’Ast, non usciremo più dagli uffici della direzione generale, siamo stanchi di assistere a questa deriva che sta penalizzando fortemente il futuro dei dipendenti, delle loro famiglie e del servizio di trasporto per i cittadini”. Amedeo Benigno, segretario Fit Cisl Sicilia, non le manda certo a dire e mostra le unghie in attesa dell’incontro che si sta svolgendo proprio oggi tra i sindacati e la direzione generale dell’Azienda siciliana Trasporti, convocata per parlare della rimodulazione del programma di esercizio.
 
“Ci sembra paradossale – ha spiegato – che invece di preoccuparsi di pagare gli stipendi l’Azienda abbia convocato i sindacati sulla rimodulazione del programma di esercizio, l’ulteriore riduzione delle corse penalizzerebbe ancora di più i viaggiatori, i lavoratori pendolari, e gli studenti siciliani”. I risultati sono già piombati sul territorio nelle scorse settimane con le prime corse tagliate e i Comuni che non riescono più a compensare i ritardi, o i tagli, dei contributi regionali, perché anche loro coinvolti nel generale riordino al ribasso dei trasferimenti dal governo centrale.
“L’Azienda, inoltre, ha dato disposizioni alle biglietteria – ha proseguito Benigno – di non emettere abbonamenti settimanali e biglietti di andata e ritorno perché non è più in grado di garantire il servizio, così facendo favorisce ancora di più il settore dei privati a danno del pubblico”. Il sistema del trasporto pubblico locale che coinvolge non solo partecipate come l’Ast, ma anche aziende private, è sull’orlo dell’abisso da diversi anni. La responsabilità appartiene a un servizio non di eccellente qualità che nelle graduatorie dell’Istat è sempre in coda alla classifica nazionale per offerta del servizio o per qualità sulla base del gradimento degli utenti. “Il tavolo tecnico programmato dalla Regione non si è svolto a settembre – ha continuato Benigno -, anche perché gli uomini dell’ex presidente della Regione Lombardo in quel periodo erano impegnati in campagna elettorale, invece di preoccuparsi del futuro dell’Azienda”. Una stoccata polemica che diventa offerta girata al nuovo governatore in carica. “Chiediamo al Presidente della Regione Crocetta – ha concluso il sindacalista – un intervento urgente, come il vincolo delle somme da versare ai comuni in modo che vengano subito stornate nelle casse dell’Ast”.
Le somme che la Regione deve versare agli enti locali non risolveranno di certo il problema. In un’ottica europea il sistema di trasporto pubblico locale, soprattutto in Sicilia, deve rimodulare la propria presenza sul mercato, offrendo un’azione non più drogata dai contributi statali, ma basata su effettivi criteri di efficienza. Il rischio è si taglino le tratte considerate poco convenienti, e finora coperte dagli incentivi, ma è certo che proseguire per palliativi non risolverà il problema.

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