Autonomia da difendere e Statuto da rispettare - QdS

Autonomia da difendere e Statuto da rispettare

Giovanna Naccari

Autonomia da difendere e Statuto da rispettare

sabato 17 Novembre 2012

Crocetta in ritardo di un’ora all’incontro con autorità e dopo con i giornalisti. Trasferire i dirigenti in più dalla Regione agli Enti locali

Palermo –Trecento milioni di fondi comunitari a rischio, una spesa bloccata dal patto di stabilità e una Giunta incompleta. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a una settimana dall’insediamento a Palazzo d’Orleans corre contro il tempo per rispondere alle emergenze e trovare un equilibrio con gli alleati Pd e Udc sulla formazione del Governo.
Tra i viaggi a Roma e gli incontri con i politici locali, sembra che la Sicilia resti senza un esecutivo ancora per giorni.
Ma Crocetta è sicuro dei suoi tempi e cerca di coinvolgere nel programma tutti i siciliani, mentre intanto non perde la speranza di avere al suo fianco Linda Vancheri e il magistrato Nicolò Marino.
“Entro la prossima settimana completeremo la squadra di governo" e "tutti gli assessori saranno al lavoro", ha detto ieri a Palermo, parlando in ritardo di quasi un’ora ai giornalisti, dopo l’incontro con le autorità e alla presenza, tra gli altri, del presidente del Senato, Renato Schifani.
La giornata inizia con la tensione per una manifestazione di protesta degli studenti medi e universitari che culmina con le cariche della polizia.
Il presidente della Regione parla a tutto campo: "Lavorerò per far sì che la Sicilia possa riprendere un percorso di crescita”. E aggiunge: “Le imprese devono diventare i motori di un nuovo modello di sviluppo. Bisogna rimboccarsi le maniche e rivolgo un appello a tutti i siciliani di buona volontà. Dobbiamo scrivere la nuova storia di una Sicilia che vuole diventare la regione più ricca d’Europa con l’umiltà di chi riconosce i propri errori e mette a posto i propri conti”.
Per Crocetta inoltre “negli ultimi anni si è fatta avanti l’idea di poter eliminare l’Autonomia perché non conveniente per la Sicilia stessa”, ma “l’Autonomia va difesa sempre nel rispetto della fedeltà alla Costituzione italiana e allo Statuto regionale”.
Poi è il momento di aprire l’agenda e mostrare i primi interventi. Tra questi, Crocetta annuncia il trasferimento dalla Regione agli Enti locali di “1.800 dirigenti che non hanno un ruolo” e “l’eliminazione delle società inutili”. E spiega: “Tra l’eliminare società inutili e licenziare i precari preferisco eliminare le società. Risparmieremo cifre spaventose”. E intervenendo sui conti della Regione: “Preferirei fare il bilancio, ma prima fatemi parlare con i tecnici". Nella sua mente c’è anche l’ufficio stampa. Crocetta vuole azzerarlo e inserire in pianta organica i professionisti con una selezione pubblica. E poi c’è il timore di perdere le risorse comunitarie per alcuni rilievi mossi nei mesi scorsi dall’Ue. Dice Crocetta: “Con il ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, ho parlato dei fondi europei, abbiamo delle gravi inadempienze. Entro 15 giorni dobbiamo assolutamente intervenire altrimenti salta tutto".
La maggioranza che manca all’Ars (dalla parte del presidente dovrebbero stare 39 deputati su 90) non crea problemi all’eurodeputato gelese. “Non faccio inciuciate – dice – Valgono gli atti. Se li vogliono sostenere bene, altrimenti ce ne andremo tutti a casa. Non vedo difficoltà nella maggioranza, ho avuto segnali da diversi parlamentari di tutti gli schieramenti. Del resto noi prendiamo queste misure o nel 2014 la Sicilia finisce come la Grecia”.
Il Popolo della Libertà apre al neopresidente, ma ad alcune condizioni. “La nascita di una maggioranza politica all’Ars deve essere sulla base di intese con i partiti fatta alla luce del sole – dice la sentarice Simona Vicari – Se Crocetta terrà fede a quanto va ripetendo, l’atteggiamento del Pdl sarà di corretta e leale opposizione, non pregiudiziale e strumentale, pronti a sostenerlo in quelle scelte e decisioni che riterremo funzionali e rispondenti agli interessi della Sicilia e dei siciliani”. Dubbioso è Gianfranco Micciché: “Da Crocetta parole incoraggianti sul futuro della Regione ma prima di dare giudizi aspetto di verificare se poi verrà realizzato quello che, forse con troppa sicurezza e spavalderia, sta comunicando ai siciliani”, afferma il leader di Grande Sud.
Intanto il Pdl, come ha annunciato il segretario Angelino Alfano, ha definito il calendario delle elezioni primarie. In Sicilia l’appuntamento si terrà domenica tre febbraio. 

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