Balneabile il 98,8% delle acque. Sicilia superata dalla Sardegna - QdS

Balneabile il 98,8% delle acque. Sicilia superata dalla Sardegna

Rosario Battiato

Balneabile il 98,8% delle acque. Sicilia superata dalla Sardegna

mercoledì 12 Agosto 2009

Rapporto del ministero della Salute, il monitoraggio eseguito in 933 chilometri sul totale di 1.483. Pure le coste di Toscana, Basilicata ed Emilia-Romagna migliori di quelle dell’Isola

PALERMO – Buone notizie per i natanti isolani. Il ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali ha pubblicato sul proprio sito il Rapporto acque di balneazione 2009 dove risulta che, nonostante l’Italia possegga il maggior numero di spiagge tra gli Stati Europei, il 91,43% dei suoi siti balneari è conforme ai valori guida dei parametri microbiologici contro una media di 88,6% dell’Europa. “L’Italia è lo Stato europeo – si legge nel rapporto – con il maggior numero di spiagge. Con 4.917 siti di balneazione sui 14.551 di tutti i paesi europei, il nostro Paese rappresenta il 33,8% di tutte del costa balneabili del continente europeo”.
Un ottimo risultato, quindi, ottenuto nonostante i limiti più restrittivi adottati in Italia pari a “2.000/100ml per i coliformi totali contro i 10.000/100 ml (imperativi), usati come limite da buona parte dei Paesi europei; analogamente per i coliformi fecali il valore limite adottato in Italia è di 100/100 ml, mentre il valore limite imperativo è di 2000/100ml”.
In quest’ottimo risultato si specchia anche la Sicilia che può vantare una percentuale di costa balneabile pari al 98,8% su 933,8 chilometri di costa controllata. Su un totale di 1483,9 chilometri di costa ne risultano quindi 550 non controllabili e poco più di 10 inquinati. A livello provinciale Caltanissetta fa registrare la performance peggiore col 91% di costa balneabile e 2,3 chilometri di costa inquinata su 27,3 chilometri. Promosse a pieni voti Catania, Trapani, Ragusa e Agrigento con il 100% di costa balneabile su quella monitorata. L’obiettivo regionale dovrebbe essere a questo punto quota 100% mare balneabile, un risultato già ottenuto in Sardegna, Toscana, Basilicata, Emilia – Romagna.
Tuttavia i buoni risultati ottenuti non devono affatto illudere sullo stato delle acque nell’isola, in quanto i risultati di Goletta Verde, testimoniano l’allarme sui tratti di costa dove sfociano i fiumi, visto l’alto tasso di inquinamento riscontrato alla fonte. Sono risultati gravemente inquinati le foci del Salso, in provincia di Agrigento, dell’Alcantara, in provincia di Messina, dell’Imera e del Nocello, in provincia di Palermo, il Modica e l’Irminio, in provincia di Ragusa e il Simeto in provincia di Catania. I dati confermano quanto da diversi anni risulta dai Rapporti annuali dell’Arpa sullo stato di qualità dei nostri corsi d’acqua. Il solito dramma resta quello degli impianti di depurazione, che in Sicilia e in particolar modo a Palermo e Catania, sono tra i peggiori d’Italia per ammissione degli stessi addetti ai lavori. “Per la Sicilia dati fortemente negativi – si legge nel rapporto di Legambiente Sicilia – sono stati registrati alle foci dei fiumi. Una situazione che non stupisce, considerando che oltre l’11% delle 1.810 infrazioni accertate nell’ultimo anno nel Belpaese per scarichi illegali e depurazione sono state registrate nelle acque siciliane”. Adesso la palla passa ai Comuni e ai responsabili della gestione del servizio idrico integrato dell’isola.

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