Palermo - Aligrup, non si fermano le trattative - QdS

Palermo – Aligrup, non si fermano le trattative

Antonio Leo

Palermo – Aligrup, non si fermano le trattative

giovedì 06 Dicembre 2012
PALERMO – Se è vero che, limitatamente alla vicenda Aligrup, la situazione più grave si trova a Catania, dove sono concentrati la maggior parte dei punti vendita e dei lavoratori, anche nel capoluogo di Sicilia la vertenza non va sottovalutata. Sono centinaia i dipendenti palermitani della Società di San Giovanni La Punta che attendono di conoscere il loro futuro. In particolare a Palermo gli esercizi commerciali sono in totale 7: 3 direttamente afferenti alla società in liquidazione (che occupano un organico pari a 76 unità) e altri 4 relativi alla ditta K&K, legata a sua volta ad Aligrup.
 
Quest’ultimi quattro punti sono più facilmente cedibili, in quanto non devono seguire la procedura del concordato preventivo e dunque aspettare il via libera della Sezione fallimentare del Tribunale etneo. Nei giorni scorsi si è sparsa la voce di un possibile interessamento dell’azienda Gamac srl che opera con insegna Conad, per i quattro esercizi in questione, e cioè l’alimentare del Centro Leoni e quella del Centro Olimpo, i supermercati di via Brunelleschi e di via Argento.
 
Per gli altri punti vendita, il segretario regionale della Fisascat Cisl, Mimma Calabrò, ha dichiarato al QdS che al momento c’è un interesse per l’Interspar del Centro Guadagna di via Villagrazia, dove gravitano 50 lavoratori da quattro mesi senza stipendio. Per quanto riguarda, invece, l’esercizio di Termine Imerese le parti sociali hanno raggiunto un accordo con la task force che sta gestendo la crisi dei dipendenti Fiat. “Abbiamo incontrato – ha detto Calabrò – la task force chiedendo che i lavoratori del punto vendita di Termini Imerese, per il quale a tutt’oggi non è strato mostrato alcun interesse, possano rientrare sotto la sua tutela. La task force si è già fatta portatrice della loro situazione presso l’assessorato alla Famiglia allo scopo di inserirli in quel bacino di lavoratori in crisi per la vertenza Fiat”.

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