Il primo giorno all’Ars da 259 mila euro - QdS

Il primo giorno all’Ars da 259 mila euro

Raffaella Pessina

Il primo giorno all’Ars da 259 mila euro

giovedì 06 Dicembre 2012

Regolamento e procedure dell’Assemblea da rivedere, ma anche i costi. Per Ardizzone (Udc) elezione a presidente risicata

PALERMO – L’Udc ha messo il proprio tassello all’Assemblea Regionale, con la elezione, peraltro risicata di 46 voti, di Giovanni Ardizzone a presidente dell’Assemblea. Ardizzone ha detto nel suo primo intervento che si dovranno rivalutare le opportunità dei contributi dell’Unione Europea. Gli enti regionali e locali dovranno continuare a svolgere i loro compiti sul territorio per mantenere i livelli occupazionali. Niente più fughe di cervelli altrove. La politica sociale andrà indirizzata in modo migliore. Basta alle leggi di spesa approvate nottetempo, ma una seria programmazione. Trasparenza e chiarezza delle posizioni di ciascuna parte politica. Un cenno anche alla Alta Corte che in pratica ormai non funziona più. Ardizzone ha parlato dei rapporti tra l’Ars, il governatore e l’esecutivo regionale che per ora sono rimessi alla prassi, e ha ravvisato la necessità di riformare il regolamento dell’Ars.
In seguito il presidente è entrato nel merito di tutti gli argomenti che vengono trattati nelle commissioni legislative dell’Ars: dal lavoro all’edilizia. Molti buoni propositi senza dubbio, anche se la votazione ha visto una parte del Pd in disaccordo con un totale di 11 voti a favore di esponenti del Pd, che dovrebbe essere il partito di maggioranza insieme con l’Udc. I prossimi giorni saranno determinanti per le nomine all’interno dell’Ars nel consiglio di Presidenza e nelle Presidenze delle commissioni. Ieri mattina era presente anche tutto il governo, tranne due assessori: il Prof. Zichichi, che non risulta ancora insediato e il pm Nicolò Marino, che non ha ancora ricevuto il nulla osta dal Csm.
La prima votazione era andata a vuoto. 24 le schede bianche, e ben 15 voti per Venturino del Movimento 5 Stelle, per il quale i voti erano già stati annunciati nella mattinata. I Grillini infatti hanno dichiarato che la presidenza doveva essere assegnata a loro. Ed ora, dopo la lunga giornata tenutasi all’Assemblea Regionale Siciliana per l’insediamento e il giuramento dei deputati e la elezione del Presidente, entra nel vivo la sedicesima legislatura. Dopo l’insediamento del consiglio di presidenza e delle commissioni, il Parlamento dovrà affrontare la approvazione del bilancio.
Un cenno alla giornata di ieri va comunque fatto, a cominciare dal discorso di un emozionatissimo presidente provvisorio, Giovanni Greco, del Partito dei Siciliani. Un discorso, non a braccio, con una traccia scritta che ha rappresentato più il discorso di un presidente definitivo che un saluto di chi sta ricoprendo un incarico momentaneo. Nel corso della mattinata vi è stato anche un deputato che ha avuto un piccolo malore, subito risolto dal medico dell’Ars. Si è trattato di Angela Foti, del Movimento 5 stelle, che mamma da poco, era leggermente affaticata.
Tornando alla cerimonia e soprattutto alle sue procedure, non si è potuto fare a meno di notare come si ravvisa la necessità di aggiornare e soprattutto di rendere più agevoli tutte queste operazioni di insediamento. Di sicuro il Parlamento siciliano è una istituzione antica e pregevole, ma le regole per far funzionare la macchina avrebbero bisogno di essere semplificate. E anche i costi, considerato che per ogni seggio noi cittadini siciliani paghiamo 380 mila euro l’anno, eppure i 90 lavorano effettivamente solo 132 giorni. Dunque per ogni giorno spediamo 2.878 €. Ieri, per esempio, per i 90 che si sono riuniti, dovete immaginare che abbiamo uscito la bella cifra di 259 mila euro!

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