Turismo, lieve crescita nonostante la crisi. Ma la provincia è solo quinta in Sicilia - QdS

Turismo, lieve crescita nonostante la crisi. Ma la provincia è solo quinta in Sicilia

Calogero Conigliaro

Turismo, lieve crescita nonostante la crisi. Ma la provincia è solo quinta in Sicilia

martedì 11 Dicembre 2012

Aumentano gli arrivi (+0,23%), ma le presenze nel 2012 sono diminuite di oltre 40 mila unità (-3,54%).

AGRIGENTO – Mentre sul dato nazionale e regionale il turismo è in netta flessione, nella provincia agrigentina, contro ogni possibile previsione, i dati forniti dall’osservatorio provinciale per il turismo registrano nel periodo che va da gennaio a settembre dell’anno in corso cifre complessivamente non allarmanti, soprattutto in considerazione del crollo delle isole Pelagie, questi ultimi sono però contestati dallo stesso sindaco lampedusano.
In dettaglio i numeri degli arrivi parlano di 323.021 nel 2011, contro i 323.756 del 2012 con un incremento dello +0,23%. Il riferimento contenuto nelle cifre che raccontano delle presenze in provincia è invece lievemente negativo con 1.173.229 del 2011 contro 1.131.710 per 41.519 presenze in meno e un -3,54%. Di buono c’è soprattutto che arrivi e presenze straniere sono in netto aumento con il +2,44 di arrivi e un +4,62 di presenze. Al contrario si assiste ad un -1,69 di arrivi italiani ed un -8,30 di presenze italiane, sintomo inequivocabile che gli italiani che non hanno eliminato le vacanze a causa della crisi, le hanno in compenso accorciato nella permanenza. Per quanto riguarda la territorialità, tutti i poli turistici provinciali ossia Sciacca (+10,89% arrivi, -2,66 presenze), Licata (+18% arrivi +6,21% presenze) e la città capoluogo sono in positivo, a eccezione di Lampedusa che registra una drammatica flessione di circa un -28% di presenze e del -37% di arrivi.
La città di Agrigento registra invece un +6% di arrivi, rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente, infatti si è passati da 174.142 a 184.587 ossia 10.445 visitatori in più nel 2011. Per quanto riguarda le presenze si è passati da 313.193 del 2011 a 333.193 di quest’anno raggiungendo 19.938 pernottamenti in più per un complessivo +6,36%.
“Non ci sono cifre che possano portare a festeggiare – ha precisato l’assessore provinciale al turismo Angelo Biondi – quello che si vuole per il territorio è uno sviluppo molto più sostanziale, certamente però dai dati si registra una certa risalita in quasi tutte le località. Saremmo a un segno positivo anche nelle presenze se non ci fosse stata la drammatica crisi di Lampedusa causata dall’abbandono da parte dello Stato e dell’Unione Europea che hanno lasciato sulle spalle di quella comunità, un immenso problema come quello dell’immigrazione. Per il resto invece i dati positivi di Agrigento, Sciacca e Licata sono figli di tre fattori: il primo riguarda la qualità dei servizi offerti dai nostri ristoratori che sono rimasti concorrenziali, il secondo riguarda la straordinaria stagione estiva che ha prolungato l’attività di molte strutture turistiche per l’intero mese di settembre. Infine vorrei anche parlare di quell’attività nel campo della promozione del territorio, svolta a livello nazionale e internazionale dall’amministrazione provinciale.
 
Certo il fatto che la nostra provincia sia quinta dietro a quella di Trapani non è casuale, noi non ci stancheremo mai di dire che se si vuole il decollo turistico, necessità un aeroporto che eviti estenuanti viaggi dai non vicinissimi aeroporti di Trapani, Palermo e Catania”. Ma la vera novità che emerge dall’osservatorio per il turismo è quella del boom delle strutture extra alberghiere che nella città capoluogo registrano +71% di arrivi e +50% di presenze.
“Il successo riguarda la straordinaria capacita degli operatori turistici agrigentini che hanno saputo riqualificarsi e rigenerarsi in presenza di una pesantissima crisi, affrontandola a testa alta con notevoli successi in termini di risultati. Questo è infatti il terzo anno con segno positivo (+10% nel 2010 e nel 2011 ed ora a settembre 2012 con + 6% circa) quando il mercato provinciale, regionale e nazionale sta perdendo flussi già da tre anni. Probabilmente una buona fucina è stata la presenza in città del Consorzio turistico Valle dei Templi che ha contribuito a far crescere la consapevolezza delle grandi potenzialità del territorio. La forte azione propositiva della filiera turistica consortile agrigentina, ha innestato un processo di crescita che in poco più 3 anni, ha portato la città a poter contare su circa 100 B&B di buona qualità. Questa cresciuta offerta extralberghiera, che per la strutturazione strettamente familiare, è risultata molto agile ha guadagnato rispetto al 2011 uno straordinario ed epocale +50%, numeri da guinness dei primati”.

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AGRIGENTO – Dai dati forniti dall’osservatorio provinciale per il turismo la situazione appare abbastanza chiara: nelle isole Pelagie nel 2012 c’è stato un netto crollo di arrivi con un -37% con 12.000 unità registrate in arrivo sino al settembre 2012, rispetto alle 19.311 unità del periodo 2011. Per le presenze si registra un calo del -28% con 154.644 nel 2011, mentre quest’anno sono state appena 110.836. Ma il sindaco Giusy Nicolini smentisce. “Ho elementi per poter affermare – ha spiegato il sindaco lampedusano – che il turismo sulle isole Pelagie abbia resistito nel 2012, nonostante la vergognosa vicenda dell’immigrazione clandestina. Questo nostro sentore positivo si basa su indiscrezioni che provengono dalle biglietterie aeree e non solo. Altro grande problema è poi quello rappresentato dal trasporto navale, la nostra speranza è quella che presto giunga un nuovo traghetto che sostituisca la Palladio che ci collega con lo scalo portuale di Porto Empedocle”. Una vicenda per nulla semplice che se confermata drogherebbe le stime provinciali turistiche complessive che di fatto, sono a questo punto, decisamente positive. “Purtroppo la verità è che su Lampedusa non ci sono dati attendibili – spiega al QdS il direttore provinciale del settore turismo Achille Contino – le ragioni sono sostanzialmente due. La prima è quella che su 100 strutture dichiarate danno comunicazione dei dati appena 50 circa, la seconda è quella che esiste da sempre un sommerso non dichiarato con affitti in nero. Purtroppo non è possibile effettuare sanzioni a quelle strutture in regola che non comunicano i dati al nostro osservatorio, la speranza è quella che lo stesso Comune intervanga a sensibilizzare i propri albergatori”.

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