La giunta Crocetta vara Ddl anti parentopoli - QdS

La giunta Crocetta vara Ddl anti parentopoli

Raffaella Pessina

La giunta Crocetta vara Ddl anti parentopoli

giovedì 13 Dicembre 2012

 Il decreto prevede l’incompatibilità per i politici negli enti regionali. Rinviata a domani la riunione dell’Assemblea regionale

PALERMO – Rinviata a domani la riunione dell’Assemblea regionale.
Nel fratttempo il consiglio di presidenza, al suo primo insediamento,  ha deliberato l’abolizione del registro delle firme che attesta la presenza in Aula dei deputati.
Da oggi la registrazione dei deputati presenti è affidata interamente al dispositivo elettronico.
Ogni deputato sarà  munito di una tessera che potrà essere utilizzata anche per esprimere il voto e va inserita nell’apposito congegno. La tessera – è stato detto – può essere usata esclusivamente dal titolare.
Il deputato segretario ha poi proseguito con la presentazione ufficiale dei componenti della giunta Crocetta. Il presidente dell’Ars ha dichiarato immessi nelle loro funzioni i componenti dell’ufficio di presidenza eletti martedì scorso. Intanto la giunta regionale ha approvato un disegno di legge anti-parentopoli che prevede l’incompatibilità per i politici negli enti.
La norma dal titolo "Norme in materia di legalità, trasparenza e imparzialità  dell’amministrazione regionale", è composta da due articoli e comunque dovrà essere approvata dall’Assemblea Regionale. 
Nel primo si stabilisce che "è incompatibile con la carica di deputato regionale chi ha ascendenti o discendenti, ovvero parenti o affini sino al secondo grado, che hanno in essere con l’amministrazione regionale contratti di appalti o concessioni di lavori, forniture e servizi, oppure goda di contribui, sussidi o garanzie a qualsiasi titolo da parte della Regione".
L’incompatibilità è valida anche nel caso in cui i soggetti prima indicati ricoprano all’interno della società o ente privato che ha in essere con l’amministrazione regionale contratti di appalti o concessioni di lavoro, forniture e servizi, il ruolo di rappresentante legale, amministratore o dirigente. Causa di incompatibilità che "opera anche in relazione al socio occulto" e nei confronti dei componenti della giunta regionale.
Il secondo articolo del testo vieta, all’amministrazione regionale "di affidare appalti, concessioni di lavori, forniture di beni e servizi o stipulare convenzioni o erogare contributi, sussidi e garanzie a qualsiasi titolo", a favore di "ascendenti e discendenti, ovvero parenti e affini sino al secondo grado, di deputati regionali, di componenti della giunta o di dirigenti generali dell’aministrazione regionale". Stesso divieto per le società, aziende o enti "in cui discendenti o ascendenti, ovvero parenti e affini sino al secondo grado, di deputati regionali, di componenti della giunta regionale o di amministratori, ricoprano la carica di rappresentanti legali, amministratori o dirigenti". In caso di violazione delle disposizioni, "gli atti eventualmente posti in essere sono nulli".
Intanto il neo presidente del gruppo parlamentare Pdl all’Ars, Francesco Scoma,  ha chiesto al Presidente Ardizzone a nome del gruppo la ricostituzione della commissione speciale d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia. “Un organo indispensabile per la lotta alla criminalità organizzata nell’Isola – ha detto Scoma – e alle sue ramificazioni che, nelle ultime legislature, si è sempre dimostrato strumento prezioso e fiore all’occhiello di questa Assemblea".

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