Ardizzone conferma il nostro Decalogo - QdS

Ardizzone conferma il nostro Decalogo

Carlo Alberto Tregua

Ardizzone conferma il nostro Decalogo

sabato 15 Dicembre 2012

Il presidente dell’Ars fa sul serio

Qualche giorno fa ho ricevuto una gradita telefonata da parte di Giovanni Ardizzone, neo presidente dell’Assemblea regionale siciliana, il quale mi ha confermato come tutti i punti pubblicati nel nostro Decalogo, quale promemoria – ripubblicato anche oggi – costituiscano una parte importante dell’azione che intende svolgere. Proporrà, quindi, all’Assemblea i relativi disegni di legge.
L’elezione di Salvo Pogliese – Chicco per me, perché lo conosco da quando aveva sei anni – come vice presidente dell’Ars è un secondo elemento positivo con cui si apre la XVI legislatura. E riteniamo positiva anche l’elezione del secondo vice presidente, il grilletto Antonio Venturino, perché porta aria nuova nel vertice della prestigiosa e antica istituzione. Va da sé che egli dovrà avere la modestia di apprendere un mestiere che non sa fare, ma che si può imparare mettendoci tanta buona volontà e umiltà.

Ovviamente, non si possono fare i conti senza l’oste: gli onorevoli deputati regionali. E c’è un secondo oste: Crocetta e la sua Giunta regionale. Il presidente non ci ha dato ancora la sua adesione o disapprovazione rispetto al promemoria che abbiamo più volte pubblicato nelle scorse edizioni (e che a breve pubblicheremo ancora). Se anche Crocetta vorrà confermare quanto gli abbiamo prospettato, la Sicilia potrà intravedere, seppur non a breve, la strada della crescita e della ripresa.
Tutto parte dal rimettere i conti in ordine, dal tagliare senza pietà privilegi, sprechi, corruzione e infiltrazioni mafiose che hanno rovinato l’Ente regionale. Tutto sta nell’inserire nell’azione della Giunta regionale e in quella dei componenti dell’Ars, i quattro valori etici fondamentali di una Comunità, più volte riportati nel nostro simbolo Risorgimento Sicilia: Merito, Responsabilità, Crescita e Solidarietà.
Per risollevarci dallo stato comatoso in cui si trovano società ed economia siciliane non bisogna sparare bufale, come quella secondo cui il ministro Barca avrebbe sbloccato 6 miliardi di fondi europei per la Sicilia: la verità al riguardo è che i miliardi sbloccati sono stati 5,7, ma per tutte le Regioni, non soltanto per la nostra Isola.

 
Per queste notizie false hanno una grande responsabilità i quotidiani e le televisioni, i quali riportano pari pari le dichiarazioni senza controllare le fonti, per verificare se esse risultino veritiere o se sono un modo per dar fiato alla bocca.
Il ruolo dei media regionali è fondamentale se vogliamo veramente riprenderci: essi avranno un effetto positivo se concorreranno, insieme al QdS, a fare inchieste, inchieste e inchieste, che facciano risaltare le inefficienze, le irresponsabilità, l’inazione di quanti hanno il dovere di fare, e di fare bene, sia fra i politici neo-eletti che fra i burocrati.
Una parentesi proprio su questi ultimi: vi sono circa 1.900 dirigenti, dei quali Crocetta ha detto di poter fare a meno almeno della metà. Noi aggiungiamo che se egli riuscisse a fare una cernita di soli 300, tanti quanti ne ha la Regione Lombardia, tutta la macchina amministrativa potrebbe tendere a quell’efficienza di cui c’è bisogno come l’aria che si respira.

Ardizzone ha detto sì, attendiamo che faccia lo stesso Crocetta. Noi sosterremo il primo e il secondo dal momento che, aderendo ai nostri promemoria, entrambi intendono far prevalere in ogni momento e in ogni circostanza l’interesse generale dei siciliani rispetto ai famigli, agli amici, ai parenti, alle amanti e a tanti altri vampiri che hanno succhiato il sengue dei siciliani per decenni.
A proposito di vampiri, ricordiamo di aver pubblicato nel 2007 una delle nostre inchieste in cui mettevamo in risalto come i 300 milioni l’anno dilapidati da una formazione inesistente e dannosa dovevano cessare. Ci sono voluti cinque anni per arrivare a questa conclusione e ci sono voluti cinque anni perché la Procura della Repubblica aprisse i fascicoli e indagasse la parentopoli dei deputati regionali che ha mangiato su questa greppia senza alcuna creanza.
Basta con questi comportamenti, politicamente scurrili. è ora di ritornare a un’azione saggia, prudente, sobria, equa, tagliando sprechi e apparati e non i servizi che, anzi, vanno migliorati e potenziati. Tagliando gli sprechi si ricaveranno le risorse indispensabili agli investimenti per creare nuovi posti di lavoro.

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