C’era un volta il polmone verde di Modica. Villa Cascino ora è un cumulo di sterpaglie - QdS

C’era un volta il polmone verde di Modica. Villa Cascino ora è un cumulo di sterpaglie

Marcello Medica

C’era un volta il polmone verde di Modica. Villa Cascino ora è un cumulo di sterpaglie

martedì 18 Dicembre 2012

La natura divora e si riappropria del parco dove un tempo si tenevano concerti di musica classica

MODICA (RG) – Il parco comunale Villa Cascino, il più grande e importante spazio a verde della Città della Contea, recuperato alla fine degli anni novanta dall’allora amministrazione comunale guidata dal sindaco Carmelo Ruta attraverso ingenti finanziamenti pubblici, è stato progressivamente abbandonato a se stesso e infine, nel 2009 dopo il crollo di un’ampia parte di muro che sovrasta via Nuova S. Antonio, è stato chiuso a scopo precauzionale per preservare l’incolumità del pubblico frequentatore.
I pericoli al suo interno, infatti, erano diventati parecchi: muri di cinta pericolanti, ringhiere inesistenti, alberi e siepi abbandonati, lampioni rotti, scale di legno fradice e servizi igienici completamente distrutti e inutilizzabili. Era questo lo stato di degrado e abbandono in cui versava la struttura fino alla sua definitiva chiusura. Oggi, presumiamo, anche da quanto si evince dall’esterno, che le condizioni della villa siano molto peggiorate e che assomigli molto di più a un’area naturalistica abbandonata dove la vegetazione spontanea ha preso il sopravvento su tutto, piuttosto che a un parco con tanto di viali, sedili e giochi per bambini così com’era dopo la sua ristrutturazione degli anni novanta.
Nel lontano 2006, la villa ha persino ospitato dei concerti di musica classica, ma nel novembre dello stesso anno veniva affidata alla società partecipata Modica Multiservizi Spa, per la necessaria manutenzione ordinaria. Da quel momento in poi, purtroppo, inizia la sua decadenza e il suo profondo degrado che l’ha ridotta nello stato attuale.
 
Da ciò, un ulteriore conferma del fallimento delle società partecipate, servite solo come strumento per assumere personale a scopo clientelare da parte di politici che non hanno avuto sicuramente a cuore l’interesse generale ed in questo caso la preservazione di un gioiello come Villa Cascino.
Nel 2007, una proposta, che avrebbe potuto dare alla villa un futuro diverso da quello attuale, cade nel vuoto: si trattava di un progetto volto a tutelare e valorizzare il complesso edilizio e botanico della villa e, non ultimo, proteggere tutte le biodiversità a rischio di estinzione nella Sicilia sud-orientale; infine, un altro campo di intervento sarebbe stato quello delle piante officinali. Ad oggi, purtroppo, niente di tutto ciò è stato realizzato e la villa continua nella sua inesorabile decadenza ed autodistruzione.
 
A tal riguardo, sono diversi gli interventi, da parte di comitati di cittadini, associazioni e consiglieri comunali che nel corso degli anni hanno attenzionato il problema del continuo degrado di Villa Cascino, denunciando l’incuria delle istituzioni competenti e chiedendo immediati interventi per evitare la perdita di un così grande patrimonio a disposizione dell’intera città e non solo.
Già nel febbraio 2007 era stato il Comitato per i Diritti del Cittadino a denunciare lo stato di abbandono della villa e persino la presenza al suo interno di una discarica abusiva di materiale in eternit, proprio ai piedi del famoso e storico chiosco, oggi quasi completamente avvolto da piante rampicanti. Successivamente veniva denunciata l’impraticabilità dei servizi igienici presi di mira dai vandali che li avevano praticamente distrutti e quindi resi non più utilizzabili dal pubblico.
 
Più volte anche il locale comitato di quartiere, dove sorge la struttura, ha richiamato l’attenzione delle amministrazioni comunali che si sono succedute, invitandole ad intervenire per evitare la triste decadenza del sito e che ha portato nel 2009 alla sua definitiva chiusura.
Successivamente, altri interventi si sono susseguiti, come quello del consigliere comunale dell’Udc, Massimo Puccia, che ha invitavo l’amministrazione comunale ad intervenire urgentemente per la manutenzione e la riapertura al pubblico del parco comunale. In particolare, il consigliere Puccia, sollecitato da numerosi cittadini che continuavano a lamentare la chiusura della villa, si era rivolto all’esecutivo cittadino, chiedendo quali provvedimenti fossero stati adottati per risolvere i problemi che avevano determinato la chiusura della struttura ritenuta da sempre meta di giovani e meno giovani amanti di passeggiare immersi nel verde.
Recentemente anche i militanti locali del partito Italia dei Valori hanno esposto in piazza Matteotti un dossier fotografico atto a mostrare lo stato in cui versa il verde pubblico in città, citando come esempio clamoroso lo stato di degrado del parco comunale Villa Cascino.
“È giunto il momento di dire basta a questo vergognoso disservizio – ha commentato, a margine della serata, il portavoce Ignazio Giunta -”. La soluzione, per l’Idv della Città della Contea, è molto semplice: ci vogliono dei custodi e dei giardinieri per la tutela e la manutenzione del verde. Ne basterebbero – ha proposto Giunta –, conti alla mano, appena cinque”. Ad oggi, sono ancora in tanti a chiedere la riapertura del sito che andrebbe a beneficio non solo del popoloso quartiere Dente, ma dell’intera città.
 

 
 Le “promesse da marinaio” dell’amministrazione comunale
MODICA (RG) – Su Villa Cascino, l’amministrazione comunale, in un incontro con i residenti del quartiere svoltosi nei mesi scorsi nel salone parrocchiale dell’Oratorio S. Anna, aveva promesso la sua riapertura a breve in quanto obiettivo prioritario del suo programma di governo. Per l’amministrazione comunale il problema di Villa Cascino è simile a quello delle aree a verde pubbliche che sono costantemente prese di mira dai vandali e necessitano di una continua custodia e manutenzione, pertanto, visto che per carenza di fondi e di personale addetto il Comune non può garantire la necessaria vigilanza e manutenzione atte a preservarle, la soluzione sarebbe quella di affidarle, attraverso precise convenzioni, ad associazioni o attività private che farebbero anche opera di prevenzione sulle cattive intenzioni. A tal riguardo, il Comune ha già provveduto, attraverso una deliberazione di Giunta del 18/03/11, a stipulare un accordo biennale per gli anni 2011-12 con un’associazione di volontariato, che prevede anche la concessione in comodato di alcuni locali allo scopo di sostenere alcune iniziative di carattere sociale. In realtà, per altre tre aree della città, è stata, recentemente, sottoscritta una convenzione, tra il Comune e l’Azienda Foreste demaniali di Ragusa, attraverso la quale, per un periodo di venti anni, l’Azienda forestale dovrà garantirne la manutenzione mirata alla conservazione dei siti. In queste aree, però, non rientra Villa Cascino che ad oggi, a distanza di sei mesi dalle promesse fatte dall’amministrazione comunale alla città, continua a rimanere chiusa e nell’abbandono. (mm)

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