Ars, per le commissioni si attendono i presidenti - QdS

Ars, per le commissioni si attendono i presidenti

Raffaella Pessina

Ars, per le commissioni si attendono i presidenti

martedì 18 Dicembre 2012

Entro il 23 la spending review montiana chiede il taglio dei costi all’Assemblea. Nella seduta di oggi pomeriggio si cerca l’accordo

PALERMO – L’Assemblea regionale siciliana torna a riunirsi questo pomeriggio per provare a trovare un accordo sulle nomine dei componenti, ma soprattutto dei presidenti delle commissioni legislative permanenti. Già queste ultime nomine dovevano essere fatte la scorsa settimana, ma proprio a causa di incomprensioni e di mancati accordi tra il Presidente della Regione Crocetta e i partiti che lo sostengono, si era deciso di rinviare il tutto a questa settimana, che precede la sospensione delle sedute d’Aula per le festività natalizie.
 
Il nodo più grosso da sciogliere sarà comunque l’approvazione del bilancio, che ormai sicuramente non potrà essere fatta prima della fine dell’anno e di conseguenza, ancora una volta la Sicilia dovrà andare ad esercizio provvisorio. Ma Crocetta e tutta l’Ars dovranno affrontare anche altri problemi di non facile soluzione, come quello dei dipendenti della formazione professionale, che ieri hanno bloccato la città di Palermo con la loro protesta sotto le finestre della Presidenza della Regione.
 
E poi anche quello dei dipendenti dei gruppi parlamentari, dei quali sembra si sia interessato lo stesso Antony Venturino. Il vicepresidente dell’Ars, avuto l’elenco degli stabilizzati dei gruppi parlamentari (circa 80) avrebbe chiesto, con una lettera circolare inviata ai gruppi, di rivevere informazioni dettagliate su ciascun dipendente (curriculum dislocazione, anzianità di servizio, retribuzione). La questione nasce dall’esigenza di riposizionare tutti i dipendenti poiché la mappa dei gruppi all’Ars si è notevolmente modificata, ma l’obiettivo è quello soprattutto di unificare le retribuzioni che per ora variano da gruppo a gruppo.
L’agenda parlamentare, tuttavia, dovrà contenere anche il disegno di legge di proroga del personale precario. Entro il 23 dicembre, inoltre, in base al decreto Monti sulla spending review, l’Assemblea dovrebbe votare il nuovo trattamento economico delle assemblee legislative, che prevede l’adeguamento dei consigli regionali e dell’Assemblea ai costi della regione più virtuosa. Si tratterebbe di ridurre del cinquanta per cento le spese di funzionamento.
Sul fronte politico i partiti, soprattutto quelli di maggioranza, ravvisano la necessità di trovare un’intesa, pena il rischio di bloccare l’Aula. Il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo ha dichiarato:“Se non c’è un minimo di intesa istituzionale tra forze alternative tra di loro, come noi e il Pdl, rischiamo che venga fuori un assetto che non garantisce neanche che la produzione legislativa dell’Assemblea sia adeguata ai bisogni della Regione”. Ma se si ravvisa un’apertura da parte di tutti i partiti rappresentanti all’Ars, è altrettanto chiaro che i medesimi sottolineano come qualsiasi intesa possa essere realizzata sui contenuti e non va vista come una alleanza politica. Insomma tutti i gruppi sono concordi nel voler far funzionare la macchina per non tornare ancora una volta ad elezioni anticipate ( e questa sarebbe la terza volta).

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