Immigrazione fa rima con imprenditoria “Non sono numeri, aiutano l’economia” - QdS

Immigrazione fa rima con imprenditoria “Non sono numeri, aiutano l’economia”

Margherita Montalto

Immigrazione fa rima con imprenditoria “Non sono numeri, aiutano l’economia”

giovedì 27 Dicembre 2012

Presentato nei giorni scorsi dalla Caritas diocesana catenese e da Migrantes il 22° Dossier Statistico Immigrazione 2012. Molti gli extracomunitari che avviano imprese: da Catania nel 2011 156 mln di € verso i paesi d’origine

CATANIA – Una voce è stata data alla condizione degli immigrati che, sul territorio nazionale, rappresenta una realtà concreta. Infatti, venerdi 14 dicembre, nella sala del Museo Diocesano di Catania è stato presentato, dalla Caritas Diocesana di Catania e Migrantes, il 22^ Dossier Statistico Immigrazione 2012: “Non sono numeri”. Sono intervenuti Santino Tornesi, direttore Ufficio Diocesano Pastorale Migrantes di Messina, Teresa Consoli, LAPOSS dipartimento politiche sociali Università di Catania, Paola Scuderi, Ufficio Progetto Immigrati – Casa dei Popoli. Il convegno è stato introdotto da P. Enzo Algeri, direttore Caritas Diocesana di Catania e dal Diac. Giuseppe Cannizzo, direttore Ufficio Diocesano Pastorale Migrantes
 
“Non sono numeri” perché l’intento è quello di “ridare centralità alla dignita? degli immigrati in quanto persone…poiché milioni di persone sono coinvolte nel fenomeno delle migrazioni, ma esse non sono numeri! Sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace”. Le presenze straniere sono un fenomeno inevitabile dovuto alle crisi politiche ed economiche dei vari Paesi; fra povertà ed emergenze, la conoscenza della dimensione quantitativa è indispensabile per la comprensione reale del fenomeno migratorio, “questa attitudine non deve mettere in secondo piano la tutela della dignità umana”.
 
Il diacono santino Tornesi, direttore dell’ufficio Diocesana Pastorale Migrantes Messina, ha descritto la situazione migratoria che “nel nostro Paese è strutturale e stabile. Sono 5milioni gli immigrati regolarmente residenti, 2milioni e mezzo sono inseriti nel mercato del lavoro. Rappresentano una quota del 10 %. Gli immigranti aiutano l’economia del nostro Paese. Abbiamo messo in sinossi costi e benefici della loro presenza e ne risulta che il nostro Paese ci guadagna un 1miliardo e 700milioni di euro. Rappresentano l’11% del prodotto interno lordo. Anche in Sicilia cresce la presenza degli immigranti residenti che sono circa 142mila e sono soprattutto inseriti nelle tre aree metropolitane, Palermo, Messina e Catania. Catania è al secondo posto con 27mila migranti regolarmente residenti; anche qui ben inseriti regolarmente nel campo del lavoro. E’un dato rilevante se consideriamo che nella provincia di Catania forte è il dinamismo dell’imprenditoria immigrata. Sono molti gli immigrati che fanno imprenditoria e questa è la provincia da dove partono le più forti rimesse dal nostro paese verso i paesi di provenienza. Si pensi che dalla provincia di Catania, lo scorso anno sono partiti circa 156 milioni di euro di rimessa verso i paesi di provenienza”.
 
I dati elaborati dall’Istat, relativi al solo segmento extracomunitario contenuto nell’archivio del Ministero dell’Interno e comprendenti le quote attinenti ai permessi di soggiorno, mostrano che i titolari di permesso presenti in Sicilia, al 31 dicembre 2011, erano 86.158 con un incremento dei permessi, rispetto al 2010, di 13.871, il 19,2% in più. In ogni caso la Sicilia ha fatto registrare le più alte quote di incremento in tutto il contesto nazionale. La Sicilia – secondo i dati realizzati dal 22 ^Dossier- è una terra di migrazioni provenienti dall’Africa e dall’Asia e solo negli ultimi anni questo primato è stato intaccato da nazionalità comunitarie come la Polonia e la Romania.
 
Considerando solo i permessi di soggiorno di durata limitata, i soggetti a rinnovo sono 54.134, pari al 62% del totale complessivo; il motivo che assorbe il maggior numero di permessi è il lavoro (28.977, il 53,5% di quelli utilizzati come base di calcolo). Il secondo motivo di rilascio per numerosità è la famiglia con 16.505 permessi, il 30,5% di quelli di durata limitata. Se consideriamo che i minori sono 19.458, 22,6% del totale dei soggiornanti e tenendo presenti anche i permessi di durata illimitata 32.024 in tutto, appare chiaro che l’immigrato ha legami familiari. La geografia- come specifica il Rapporto- delle collettività nazionali più presenti in Sicilia per numero di permessi di soggiorno riguarda la Tunisia con 15.365, pari al 17,8%; il Marocco con 12754, lo Sri Lanka 10.903, seguono Cina con il 7,0%, Filippine con il 5,4%. Si deduce dalle cifre che gli immigrati prediligono la Sicilia piuttosto che altre aree d’ Italia.
 

FOCUS – Inoltre l’esame su dati dei soggiornati in Sicilia, per provincia, sono desunte dagli archivi del Ministero dell’Interno dai quali si evince che c’è una maggiore concentrazione di cittadini non comunitari a Palermo con 20.224, a Messina con 15.896 e a Catania con 15.429. Una motivazione è dovuta alla possibilità e opportunità di trovare lavoro. Palermo ha visto aumentare i soggiornati di un quinto rispetto al 2010 per lo più comunità bangladese 17,6% e cittadini dello Sri Lanka 16,3%. La provincia di Messina, con un incremento del 35%, è la seconda provincia siciliana per rilascio di permessi di soggiorno. Catania ha una preminenza di cittadini dello Sri Lanka con il 18,1%, seguiti dai mauriziani 14,3% e statunitensi 7,7%, una peculiare presenza se consideriamo le Basi militari. Ragusa all’appello con 11.453 soggiornanti, poi Trapani, con presenze radicate da 30 anni, impiegati nelle coltivazioni in serra.

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