Ma quale crisi del mattone. La Sicilia fa gola agli stranieri - QdS

Ma quale crisi del mattone. La Sicilia fa gola agli stranieri

Liliana Rosano

Ma quale crisi del mattone. La Sicilia fa gola agli stranieri

venerdì 04 Gennaio 2013

Il mercato però potrebbe espandersi se solo si investisse maggiormente in marketing e comunicazione. Nel 2011 il 4% ha acquistato casa nell'Isola. In testa la Puglia con il 22%

Se la crisi del mattone colpisce i siciliani, arrivano gli stranieri a “colonizzare” la nostra terra con l’acquisto di nuove case. La Sicilia piace e piace agli stranieri che decidono di investire in proprietà immobiliare. Il mercato però potrebbe espandersi se solo si investisse maggiormente in marketing e comunicazione.
Nel corso del 2012, secondo il nuovo report di di Scenari Immobiliari, circa 4.600 famiglie estere hanno comprato una seconda casa in Italia. Rispetto allo scorso anno, si tratta del 13,5 per cento in più.
L’importo degli acquisti è stato di circa 2,1 miliardi di euro. Nel giro di otto anni il numero di acquirenti è aumentato del 53 per cento e gli investimenti del 290 per cento. Quasi un compratore su quattro viene dalla Germania (dal 36% del 2011 al 39% del 2012), e si orienta verso il litorale adriatico (da Lignano a Cattolica), oppure sceglie la Toscana, se ha forti
disponibilità economiche. Al secondo posto, molto distanziati, gli inglesi (18 per cento), mentre sono in leggera crescita i russi che dal 2% del 2005, quest’anno spuntano un consistente 13%.
 
“I russi – spiega Paola Gianasso, responsabile mercati esteri di Scenari Immobiliari – sono generalmente dotati di elevate risorse economiche. Se negli scorsi anni, in molti casi, si orientavano verso immobili di lusso in Sardegna, negli ultimi tempi hanno concluso un buon numero di affari nelle località turistiche più rinomate della Liguria e della Versilia”.
 
I russi inoltre hanno concluso trattative nella capitale, sulla Costiera Amalfitana e nell’Umbria. Alcuni acquisti sono stati effettuati anche vicino ai laghi lombardi e sulle Dolomiti: nella maggior parte dei casi, si tratta di investimenti importanti, anche perché la ricerca si orienta in particolare su immobili di grandi dimensioni, come ville ed attici. Nel 2005 il 30% degli investimenti immobiliari stranieri aveva come destinazione la Toscana, ma l’alto livello delle quotazioni ha determinato uno spostamento del flusso di acquirenti esteri verso regioni limitrofe più convenienti come le Marche e il Lazio settentrionale. Gemma Bruce, di Casa & Country Italian Property (un’agenzia che copre quasi tutta la Toscana) segnala che nel 2012 si è comunque registrato un miglioramento del mercato immobiliare di alta gamma della regione, grazie anche a un calo delle quotazioni che nell’ultimo triennio sono scese di circa il 15%-20%. In grande crescita il mercato immobiliare della Puglia che unisce mare, campagna e piccoli borghi. Dal 2005 sono praticamente triplicate le compravendite immobiliari estere nella regione (dal 7% al 22%).

Le regioni più richieste sono il Lazio (con un forte peso della capitale) e la Puglia, dove la preferenza è per il Salento e le isole. In crescita anche il Piemonte e la Sicilia, mentre tornano gli investitori in Abruzzo. Ed è proprio nell’Isola che nel 2011 il 4% degli stranieri ha comprato casa contro il 22 per cento degli acquisti in Puglia e il 21 per cento nel Lazio. Tiene bene la Toscana, da tempo amata dagli inglesi, dove nel 2011 gli stranieri sono stati il 16 % ad acquistare casa. Non male anche le Marche con il 15% degli acquisti.

L’investimento medio degli stranieri è sempre più alto e si avvicina ai 500mila euro mentre nel 2005 si parlava di un importo medio di 245.000 euro. Infatti è cambiato, secondo le rilevazioni di Scenari Immobiliari, il tipo di compratore. Mentre prima (ma ancora oggi questa tipologia è presente) si cercavano case a basso costo, ora si scelgono residenze particolari (dal casale al trullo). La residenza spesso viene usata per un lungo periodo, come la pensione. Non mancano gli stranieri che progettano di fermarsi nella zona della seconda casa. La casa tipo acquistata è spesso d’epoca o da ristrutturare e quindi il costo reale
dell’investimento è più alto, sino al doppio, di quello del solo immobile.
"Le prospettive – dice Mario Breglia presidente di Scenari Immobiliari – sono di un forte sviluppo di questo segmento di mercato, tenendo presente che il nostro mercato è solo un quarto di quello francese e i prezzi medi in Italia sono più bassi di circa il 20 per cento rispetto alle zone più richieste Oltralpe: ad esempio il Senese rispetto alla Provenza".

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