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Messina – Risanamento: i buoni propositi dell’Iacp travolto dallo scandalo

Francesco Torre

Messina – Risanamento: i buoni propositi dell’Iacp travolto dallo scandalo

sabato 05 Gennaio 2013

Tra gli interventi che dovranno partire a breve ci sono quelli nella zona Annunziata-Matteotti. L’Istituto case popolari dopo il caso degli 81 (su 96) dipendenti assenteisti

MESSINA – Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha comunicato che nei prossimi giorni tornerà nuovamente a Messina con tutta la Giunta di governo, affinché una delle sedute possa svolgersi in una delle baraccopoli messinesi. Dopo aver salvato dal dissesto Palazzo Zanca, dunque, Crocetta punta i riflettori sulla più grande incompiuta della Città dello Stretto: il risanamento. E lo fa a poche settimane dall’incredibile scandalo degli assenteisti allo Iacp, smascherato dalle Fiamme gialle, che ha visto coinvolti 81 dipendenti su 96.
A Messina l’emergenza abitativa è ancora di circa 3.000 abitazioni, come nel 2008. L’amministrazione Buzzanca nell’ultimo quadriennio ha avuto finanziamenti per 48 mln di euro, avendo come proprio (modesto) obiettivo la creazione di 231 alloggi. Di questi, però, solo 28 sono stati parzialmente completati, mentre 74 sono state le abitazioni acquistate. Un ritmo da lumaca secondo il quale la tara risanamento potrà essere risolta in 120 anni.
 
Il 2013 non si annuncia certo come l’anno della svolta, nonostante il libro delle buone intenzioni aperto dal commissario dello Iacp Venerando Lo Conti all’indomani dello scandalo che ha leso l’immagine dell’Ente (già non cristallina). Tra gli interventi che dovranno prendere corpo, e che vengono garantiti dal commissario, l’inizio dei lavori nella zona Annunziata–Matteotti, sbaraccata da tempo ma lasciata pressoché abbandonata. L’Iacp ha da poco goduto di un trasferimento di 1 milione 358 mila euro e si prevede che a gennaio la ditta vincitrice dell’appalto possa far partire i lavori. Obiettivo: creazione di 50 alloggi, 10 botteghe e opere di urbanizzazione. Ma soprattutto lo sbaraccamento dei residui nell’intero rione di Annunziata–San Licandro–Case basse Paradiso, che potrebbe consentire il completamento dell’ambito di risanamento A.
Altri soldi sono in arrivo per due delle zone più critiche della città: 366 mila euro per fondo Basile e 209 mila euro per Via Taormina. Gli interventi per i quali sono giunti i finanziamenti sono completamenti: due edifici che dovrebbero garantire un totale di 73 alloggi, 8 botteghe e una scuola materna.
“Per quanto attiene ai lavori di costruzione della legge regionale 10/1990 – ha dichiarato Lo Conti, facendo il punto della situazione sul proprio operato e su quello dell’ente – quasi tutti i progetti inseriti nell’ultimo crono programma finanziato dalla Regione sono stati appaltati o stanno per esserlo. Sono in corso di ultimazione diversi alloggi ed in fase di realizzazione il parco Sant’Antonio di Camaro, mentre stanno partendo i lavori di riqualificazione dell’area ‘ex volàno’”.
Lo Conti rivendica meriti e ha un coraggio formidabile. In qualsiasi altra parte del mondo, dopo uno scandalo delle proporzioni di quello che ha colpito l’Iacp, le dimissioni sarebbero state l’unica risposta tollerabile. E se il 2013 inizia con questi auspici, si prevede un lavoro duro e pieno di insidie per il neo presidente Crocetta.

 


La tesi di Conti. Il commissario e il dono dell’ubiquità

MESSINA – “Voglio precisare di essere stato nominato nella qualità di dirigente della Regione in un’ottica di contenimento della spesa, ed essendo direttore di un altro ufficio non posso essere presente allo Iacp per l’intero arco della giornata. Spero di non essere più accusato di non avere il dono dell’ubiquità”. Questo l’atto di discolpa inviato alla stampa dal commissario dello Iacp Venerando Conti in relazione sia allo scandalo per assenteismo che ha colpito la quasi totalità della forza lavoro dell’Ente, sia al nulla di fatto nel settore di riferimento. Da parte nostra ricordiamo a Lo Conti che esiste sempre l’istituzione delle dimissioni, e che non si tratta di un gesto disonorevole. Onestà intellettuale vorrebbe che chi comprende di non essere in grado di adempiere ad un compito faccia un passo indietro chiedendo scusa. Ma questo non succede mai. E così, ecco i soliti “faremo”, “vedremo”, “risolveremo”. A cui però credono in pochi.

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